CAPITOLO 9°

MONSANTO: UNA STORIA DUBBIA.

DI BRIAN TOKAR









Gli annunci di Monsanto in Gran Bretagna e negli USA presentano questa compagnia come un'impresa visionaria, una forza della storia mondiale, che lavora per far approdare la scienza d'avanguardia ad un atteggiamento responsabile verso la soluzione dei problemi più urgenti dell'Umanità. Ma cos'è in realtà Monsanto? Qual'è la sua origine? Come è arrivata ad essere il secondo produttore mondiale di agrochimici, uno dei principali fornitori di sementi e , con la fusione con American Home Products, il maggiore venditore di farmaci negli USA? Cosa hanno da dire i suoi lavoratori, i suoi clienti e le altre persone sulla cui vita ha influito? Monsanto è la compagnia "limpida e verde" che proclamano i suoi annunci, o questo nuovo volto è solo il risultato di una intelligente politica di immagine? Uno sguardo alla sua storia ci dà alcune chiavi rivelatrici, e può aiutarci a capire meglio le pratiche attuali della compagnia.
 

Con la sua sede centrale nei dintorni di S.Luis, Missouri (USA), la Monsanto Chenical Company fu fondata nel 1901 da John Francis Queeny. Queeny, un chimico autodidatta, portò la tecnologia di fabbricazione della saccarina, il primo edulcorante artificiale, dalla Germania negli USA. Negli anni '20 Monsanto si convertì in uno dei principali produttori di acido solforico e di altri prodotti di base dell'industria chimica, e dagli anni '40 fino ad oggi, è una delle quattro compagnie che sono rimaste sempre tra le prime dieci imprese chimiche negli USA.

Negli anni '40 gli affari di Monsanto giravano intorno alla plastica e alle fibre sintetiche. Nel 1947, un cargo francese che trasportava nitrato di ammonio (usato come fertilizzante) esplose in un molo a circa 90 metri dalla fabbrica di materie plastiche di Monsanto nei pressi di Galveston, in Texas. Più di 500 persone morirono in quello che fu considerato uno dei primi grandi disastri dell'industria chimica. Si producevano stirolo e plastiche di polistirolo, che anche oggi si usano per conservare alimenti e altri prodotti di consumo. Negli anni '80 la U.S. Environmental Protection Agency (EPA Agenzia di Protezione Ambientale degli USA) li collocò al quinto posto della sua classifica di prodotti chimici al cui produzione genera le maggiori quantità di residui pericolosi.

PCB

Nel 1929, la Swann Chemical Company, acquisita poco prima da Monsanto, sviluppò i policloruri di vinile (PCB in inglese), che furono molto che furono molto lodati per la loro straordinaria stabilità chimica e ininfiammabilità. Il loro uso più frequente si ebbe nell'industria di apparecchiature elettriche, che scelse i PCB come refrigeranti incombustibili di una nuova generazione di trasformatori. Negli anni '60 i composti  della sempre più numerosa famiglia dei PCB di Monsanto furono anche usati come lubrificanti di utensili, rivestimenti impermeabili ecc. La prova degli effetti tossici del PCB risale agli anni '30, e scienziati svedesi che studiavano gli effetti biologici del DDT cominciarono a trovare concentrazioni significative di PCB nel sangue, pelo e tessuti grassi degli animali selvatici negli anni '60.
 

L'indagine durante gli anni '60 e '70 rivelò che i PCB  e altri composti chimici aromatici erano fortemente cancerogeni, e anche provocavano disturbi della riproduzione, dello sviluppo e del sistema immunitario. La affinità chimica di questi composti con i grassi è responsabile del suo enorme tasso di accumulazione e bioconcentrazione, così come della sua espansione attraverso la catena alimentare marina nel nord del mondo. Il baccalà artico, per esempio, presenta concentrazioni di PCB 48 milioni di volte maggiori di quelle dell'acqua in cui vive, e  i mammiferi predatori, come l'orso polare, possono presentare concentrazioni che superano di più di 50 volte quelle del baccalà. Anche se la produzione dei PCB si proibì negli USA nel 1976, i suoi effetti tossici e perturbatori del sistema endocrino persistono in tutto il mondo.

Il centro mondiale di produzione del PCB di Monsanto era nei dintornI di East St Louis, Illinois.
East St Louis è un sobborgo con un impoverimento cronico, situato nella riva del Mississippi opposta a St Louis, e affiancato da due grandi impianti metallurgici, oltre alle installazioni di Monsanto. Lo scrittore di temi educativi Jonathan Kozol afferma che  "East St Louis ha alcuni dei bimbi più infermi d'America". Kozol informa che la città il tasso più alto di morte fetale  e di nascite premature dello stato, il terzo tasso più alto di mortalità infantile e uno degli indici più alti asma infantile negli USA.

DIOSSINA: UN'EREDITA' DI CONTAMINAZIONE

Gli abitanti di East St Louis sopportano ancora gli orrori di un'alta esposizione a prodotti tossici, la povertà, il deterioramento dell'infrastruttura urbana e il collasso e perfino il collasso dei più basilari servizi pubblici, ma la vicina città di Times Beach, Missouri, fu evacuata nel 1982 per ordine del governo USA , dovuto al fatto che era stata completamente contaminata da diossina.
Il comune , come vari proprietari privati, pagarono un'appaltatore perché irrigasse le strade con oli per mantenere le polveri al suolo. Lo stesso appaltatore era stato contattato da imprese chimiche locali per vuotare le loro cisterne piene di fango contaminato da diossina. Quando 50 cavalli, altri animali domestici e centinaia di uccelli selvatici morirono in un luogo coperto che era stato trattato con olio, si ordinò un'indagine  che terminò mettendo in relazione le morti con la diossina  delle cisterne di fanghi chimici. Due bambine che giocavano nel luogo si ammalarono, una fu ricoverata per quattro settimane  con un 'importante affezione renale e molti altri bambini nati da madri esposte all'olio contaminato con diossina diedero prova di anormalità nel sistema immunologico e disfunzioni cerebrali significative.

Sebbene Monsanto abbia sempre negato qualsiasi legame con l'incidente di Times Beach, il gruppo Times Beach (TBAG), con sede a San Louis, rivelò rapporti di laboratorio che dimostravano la presenza di grandi concentrazioni di PCB fabbricato da Monsanto in campioni di suolo contaminato della città. Steve Taylor, del TBAG, spiega che " dal nostro punto di vista, Monsanto è la sostanza del problema qui in Missouri". Taylor riconosce che molte questioni riguardo a Times Beach e altri luoghi contaminati della regione rimangono senza risposta, ma cita prove delle indagini dettagliate del fango con cui si irrigò Times Beach si limitarono a quelle fonti che provenivano da compagnie diverse da Monsanto.

L'occultamento del caso Times Beach raggiunse i livelli più alti dell'amministrazione Reagan a quei tempi al potere. Le agenzie ambientali durante l'epoca di Reagan divennero celebri per i ripetuti accordi-coperchio dei suoi funzionari con i rappresentanti dell'industria, in virtù dei quali, le imprese beneficiavano di tolleranza di fronte alla legge e di multe ribassate. L'amministratrice dell'EPA, nominata da Reagan , Anne Gorsuch Burford, fu obbligata a dimettersi dopo tre anni di incarico e il suo assistente speciale, Rita Lavelle, fu incarcerata sei mesi per falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia. La Casa Bianca ordinò a Burford di non consegnare documenti su Times Beach e altri luoghi contaminati negli stati del Missouri e Arkansas, adducendo "privilegi dell'esecutivo", in seguito Lavelle fu chiamata a dare spiegazioni per aver distrutto importanti documenti. Un giornalista del PHILADELPHIA INQUIRER identificò in Monsanto come una delle compagnie chimiche i cui dirigenti organizzavano frequenti pranzi e cene con Lavelle. L'evoluzione sollecitata dai residenti di Times Beach durò fino al 1982, undici anni dopo la scoperta della contaminazione, e otto anni pri ma che si identificasse la diossina come causa della stessa.
La relazione di Monsanto con la diossina risale alla fabbricazione dell'erbicida 2,4,5-T, che cominciò alla fine degli anni '40. "Quasi immediatamente i lavoratori iniziarono ad ammalarsi , con eruzioni cutanee, dolori non spiegabili alle estremità, articolazioni e altre parti del corpo, debolezza, irritabilità nervosismo e perdita del desiderio sessuale", spiega Peter Sills, autore di un libro sulla diossina. "Documenti interni mostrano  che la compagnia sapeva che quelle persone erano davvero malate come dicevano, ma la compagnia mantenne tutte le prove nascoste. Un'esplosine nell'impianto di erbicidi Nitro della Monsanto in West Virginia nel 1949, attrasse più attenzione su queste questioni. Il contaminate responsabile delle malattie dei lavoratori non fu identificato come diossine fino al 1957, ma prima di allora , gli specialisti di guerra chimica dell'esercito USA si erano interessati a quella sostanza come ad una possibile arma chimica. A conseguenza di una petizione della rivista St Louis Journalism Review, invocando la legge sulla libertà di informazione , si scoprirono quasi 600 pagine di rapporti e corrispondenza tra Monsanto e gli specialisti in guerra chimica dell'esercito USA su questo sottoprodotto della fabbricazione di erbicidi; alcuni di questi documenti erano del 1952.

AGENTE ORANGE: L'AVVELENAMENTO DEL VIETNAM

L'erbicida conosciuto come Agente Orange, che fu usato dalle forze militari USA per defogliare gli ecosistemi di selva tropicale del Vietnam durante gli anni '60, era una miscela di 2,4,5-T e 2,4-D che proveniva da varie fonti, ma l'Agente Orange di Monsanto aveva una concentrazione di diossina molte volte superiore al prodotto di Dow Chemical, l'altro grande produttore del defogliante. Questo fece di Monsanto il principale accusato nella domanda interposta dai veterani della guerra del Vietnam, che sperimentarono un insieme di sintomi di debilitazione attribuiti all'esposizione all'Agente Orange. Quando nel 1984 si raggiunse un accordo di indennizzo per 180 milioni di dollari tra sette compagnie chimiche e gli avvocati dei veterani, il giudice ordinò a Monsanto di pagare il 45,5% del totale.

Negli anni '80 Monsanto intraprese una serie di studi con il fine di minimizzare la sua responsabilità, non solo nella cause dell'Agente Orange, ma in reiterati casi di contaminazione dei suoi lavoratori nell'impianto in West Virginia. Un caso giudiziario di tre anni di durata, derivato da una denuncia di lavoratori ferroviari esposti a diossina a conseguenza di un deragliamento, rivelò l'esistenza di dati manipolati  e un disegno sperimentale ingannevole in questi studi. Un funzionario dell'EPA concluse che gli studi furono manipolati per appoggiare la posizione di Monsanto, che affermava che gli effetti della diossina si limitavano al cloracne (una malattia della pelle). Gli indagatori di Greenpeace Jed Greer e Kenny Bruno descrivono il risultato: "In linea con le testimonianze date nel processo, Monsanto classificò in modo errato i lavoratori esposti e non esposti, cancellò arbitrariamente vari casi di cancro, non verificò la classificazione di pazienti con cloracne secondo i criteri comuni di dermatite industriale, non dette assicurazioni sulla non manipolazione dei registri e fece false affermazioni sulla contaminazione da diossina nei prodotti di Monsanto.

Il caso giudiziario, nel quale si condannò Monsanto a un totale di 16 milioni di dollari tra multe e risarcimento danni, rivelò che molti prodotti della compagnia, dagli erbicidi casalinghi al germicida Santophen, utilizzato ai tempi nel disinfettante Lysol, erano contaminati con diossina e che la contaminazione era nota. "Le dichiarazioni dei dirigenti della Monsanto nel processo manifestarono una cultura imprenditoriale nella quale i vantaggi e i profitti avevano la priorità sulla sicurezza dei prodotti e dei lavoratori", informò il periodico Toronto Globe and Mail (Canada) alla fine del processo. Come spiega Peter Sills, "semplicemente no si preoccupavano della salute e la sicurezza dei lavoratori"; "Invece di tentare di migliorare la sicurezza, ricorsero all'intimidazione e minacciarono i  licenziamenti per i loro addetti".

Una revisione a posteriori del dottor Cate Jenkins, dell'EPA's Regulatory Development Branch, resa manifesta una relazione ancora più sistematica di casi di scienza fraudolenta. Il dottor Jenkins informò in un memorandum del 1990 che "Monsanto rese false informazioni all'EPA, i cui risultati furono norme più lassiste nelle leggi di regolazione (Resources Conservation and Recovery Act and Federal Insecticide, Funigcide and Rodenticide Act)", al tempo in cui urgeva che l'Agenzia iniziasse un'inchiesta criminale  sulla compagnia.
Jenkins citò documenti interni che rivelavano che la compagnia "adulterò" i campioni di erbicidi che si consegnarono al Dipartimento dell'Agricoltura USA  si fece scudo con argomenti della "chimica dei processi" per sviare di regolare il 2,4-D e vari clorofenoli, occultò prove sulla contaminazione da Lysol ed escluse varie centinaia dei suoi vecchi dipendenti più malati dai suoi studi comparati sulla salute.

Monsanto occultò la contaminazione con diossina di molti suo prodotti. In ceri casi, Monsanto non informò della contaminazione, in altri diede informazioni false con il fine di dimostrare che non esisteva contaminazione, per ultimo, in alcuni casi, consegnò campioni perché il governo li analizzasse preparati per dimostrare che la contaminazione con diossina non esisteva.
 

ROUNDUP: L'ERBICIDA PIU' VENDUTO NEL MONDO
 

Oggi gli erbicidi di glifosato, come Roundup, rappresentano almeno una sesta parte delle vendite annuali totali di Monsanto, e la metà degli introiti nelle operazioni della compagnia, o chissà cos'altro da quando la compagnia segregò la sua attività di prodotti chimici  industriali e tessuti sintetici in una impresa a parte, chiamata Solutia (nel settembre del 1997). Monsanto promuove aggressivamente Roundup come un erbicida sicuro e di uso generale in qualsiasi luogo, dai tappeti erbosi e orti ai grandi boschi di conifere, dove si usa irrorare con l'aereo per impedire la crescita di piante di fronda e macchie favorendo così la crescita di alberi redditizi come gli abeti. L'organizzazione North West Coalition for Alternatives to Pesticides, (NCAP), con sede in Oregon, controllò più di 40 studi scientifici sugli effetti del glifosato e delle ammine poliossietileniche  (usate come tensioattivi nel Roundup), e concluse che l'erbicida è molto meno innocuo di quel che dicono gli annunci di Monsanto.

Nel 1997 Monsanto rispose a cinque anni di lagnanze del pubblico ministero dello stato di New York che gli  annunci del Roundup erano ingannevoli, cambiandoli nel senso di cancellare i riferimenti a "biodegradabilità" e al carattere "ambientalmente positivo" dell'erbicida. L'impresa dovette pagare 50000 dollari per le spese del caso.

Nel marzo 1998 Monsanto accettò di pagare una multa di 225000 dollari per aver male etichettato i contenitori di Roundup in 75 occasioni differenti. La multa fu la più grande mai pagata per violazione delle norme di protezione dei lavoratori contenute nel FIFRA (Federal Insecticide, Fungicide and Rodenticide Act). Secondo il Wall Street Journal, Monsanto distribuì contenitori dell'erbicida, con etichette che anticipavano l'ingresso in aree trattate con erbicida a quattro ore anziché le 12 necessarie.

Questa è l'ultima di una serie di grandi multe e sentenze contro Monsanto in USA, compresi 108 milioni di dollari per responsabilità nel caso di morte per leucemia di un lavoratore texano nel 1986, un indennizzo di 648000 dollari per non aver comunicato all' EPA dati sanitari che le furono richiesti, una multa per un milione di dollari comminata dal pubblico ministero del Massachusetts nel 1991 per un versamento di 750000 litri di acqua acida residuale, un altro indennizzo di 39 milioni di dollari  a Houston (Texas) per aver depositato prodotti pericolosi in pozzi senza isolamento, e molti altri casi. Nel 1995, Monsanto er ala quinta impresa USA nell'inventario EPA di versamenti tossici, con 16,8 milioni di kg di prodotti chimici tossici scaricati in terra, aria, acqua e sottosuolo.

Anche i  prodotti farmaceutici di Monsanto hanno  una storia inquietante. Il prodotto di punta della compagnia farmaceutica GD Searle, sussidiaria di Monsanto, è l'edulcorante artificiale "aspartame", venduto sotto i nomi di Nutrasweetet Equal. Nel 1981, quattro anni prima che Monsanto comprasse Searle, un  comitato consultivo della FDA (Food Drug Administration) composto da tre scienziati indipendenti, confermò le informazioni che erano circolate da otto anni, che dicevano "l'aspartame, potrebbe provocare tumori cerebrali". La FDA ritirò a Searle la licenza di vendita dell'aspartame, ma questa decisione fu annullata da un nuova commissione nominata dal presidente Reagan.

Uno studio del 1996 pubblicato nella rivista scientifica Journal of Neuroopathology and Experimental Neurology ha suscitato di nuovo preoccupazione, mettendo in relazione l'aspartame con un incremento di cancro cerebrale. Il dottor Erik Millstone, della Unità di Investigazione sulla Politica Scientifica della Università del Sussex (Inghilterra), cita una serie di informazioni degli anni '80, che mettono in relazione l'aspartame con un ampio complesso di reazioni avverse in consumatori sensibili, fra cui cefalee, visione annebbiata, intorpidimento, perdita dell'udito, spasmi muscolari e attacchi di tipo epilettico. nel 1989, Searle ebbe di nuovo problemi con la FDA che accusò l'impresa di pubblicità ingannevole nel caso del suo farmaco antiulcera, Cytotec. la FDA disse che gli annunci erano diretti a una popolazione molto più vasta e giovane di quanto aveva consentito l'agenzia (FDA). Si pretese da Searle / Monsanto di pubblicare sulle varie riviste mediche un annuncio con il titolo "Pubblicato per correggere un precedente annuncio considerato ingannevole dalla FDA.
 
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