Il Corriere della Sera - 04.05.98

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Ma il perdonismo colpisce le vittime

L'amico di Colonia che ritrovo a Cervia, e che considera ormai l'Italia una seconda patria, si dichiara felice di questo comune battesimo europeo, però aggiunge: «Non temo, come i tedeschi più xenofobi, un'esportazione di criminalità italiana, ma il suo contrario: se abolite l'ergastolo e la reclusione fino a tre anni, è fatale un'emigrazione malavitosa dal Nord, attratta da ottime opportunità a rischio limitato». In effetti sta accadendo uno strano fenomeno di dissociazione: mentre gli italiani si allarmano per la feroce impennata criminale, i loro eletti approvano pene più miti. Le carceri che scoppiano sono un dramma e una vergogna: spedire ladri e truffatori agli arresti domiciliari sarebbe dunque una soluzione. A patto che si stabilisse chi li deve tener d'occhio. Ma un maresciallo dei carabinieri avverte: «Se dovessimo far la guardia a tutti gli arrestati in casa, non potremmo sorvegliare le città, sgommando per ogni emergenza». Idem per i permessi premio: nessuno ne contesta la legittimità. Ma se non si è in grado di metter qualcuno alle calcagna del sequestratore (premiato perché in carcere allevava canarini), nuove vittime pagheranno il premio con un orecchio mozzato. Quanto all'ergastolo, è parola senza speranza: cancellarlo, si dice, è un atto di civiltà. Lo sarebbe realmente, se completasse una serie di provvedimenti per una giustizia credibile: che condannasse cioè a pene più miti, però certe. Invece si attenua la pena ma non si snelliscono le procedure e si scarcerano killer perché la sentenza sarà nota ai posteri. Come mai, si chiedono tanti, questa ventata di indulgenza proprio quando la criminalità s'imbarbarisce, non risparmia i bambini e per una singola vendetta programma una strage con autobomba? + il vizio antico di far pagare agli inermi il prezzo di leggi «d'avanguardia»: quando furono chiusi i manicomi non ci si preoccupò di sostituirli con più umane strutture: semplicemente si rispedirono i malati a casa fra la disperazione delle famiglie. Ciò che contava era l'immagine del paese virtuale. Certi curriculum criminali sembrano farse: «Evaso durante un permesso, riacciuffato, nuovamente evaso...». Se nei sondaggi cresce sinistro il favore degli italiani per la pena di morte, dipende anche da questo perdonismo per conto terzi, cioè sulla pelle delle vittime.

 

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