MILANO - Il giorno dopo l'annuncio del progetto del governo sulla tossicodipendenza, si scatenano le polemiche. Consumo di gruppo, autoproduzione e cessione gratuita di droghe leggere depenalizzati: questi i punti al centro della questione. Il Partito popolare, parte dell'esecutivo, si dissocia dall'iniziativa. Per il responsabile Sanità del Ppi, Giuseppe Fioroni, «il governo deve ribadire l'illiceità dell'uso dele droghe». E Rosa Russo Jervolino, promotrice con Giuliano Vassalli della legge attuale, ha aggiunto: «Mi auguro davvero che il governo non proponga la depenalizzazione dello spinello di gruppo. I Popolari voterebbero contro».
Un netto «no» viene anche da Maurizio Gasparri, deputato di An: «Con i Popolari dobbiamo combattere un'idea allucinante e allucinogena, contro la quale innalzeremo barricate democratiche in Parlamento». Di parere opposto il deputato Gloria Buffo (Ds): «Se si confermasse l'intenzione del governo, sarebbe una buona notizia». «Misure eque che hanno lo scopo di alleggerire le sanzioni per i piccoli reati», ha detto Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele. Il teologo Gino Concetti ha invece ricordato la sua «contrarietà» a qualsiasi forma di depenalizzazione dell'uso degli stupefacenti. «Non è un via libera al consumo di droghe leggere», ha precisato Giuseppe Lumia (Ds). Il progetto non convince don Oreste Benzi della Comunità Giovanni XXIII: «La cultura della morte si sta incuneando nelle leggi del nostro governo». «Appoggeremo il governo - ha annunciato il Cora, Coordinamento radicale antiproibizionista - ma queste norme non toccano il narcotraffico, nocciolo del problema». Il deputato Verde Paolo Cento giudica favorevolmente il fatto che il governo si stia «muovendo per una politica non proibizionista». «Italia non in linea con il Parlamento europeo», secondo Luisa Todini, europarlamentare di Forza Italia.