Il Corriere della Sera - 29.04.98

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Niente più carcere per i reati minori

Ergastolo, dubbi tra ds: slitta l'abolizione

ROMA - Niente carcere per chi subisce pene per i cosiddetti reati minori, quelli puniti con la reclusione fino a tre anni. È la conseguenza della decisione della Camera, che ha approvato a larghissima maggioranza la modifica dell'articolo 656 del Codice di procedura penale e di una legge del '75. Ciò comporterà maggiori facilitazioni per ottenere misure alternative alla detenzione, come gli arresti domiciliari, l'affidamento in prova ai servizi sociali e la semilibertà.

Trecentosei sono stati i voti a favore, quaranta i contrari e cinque le astensioni sul provvedimento - adottato su proposta del guardasigilli, Giovanni Maria Flick - che adesso è stato trasformato in legge. Alberto Simeone, il deputato di An che ha dato il nome alla proposta di legge sulle pene alternative, ha sottolineato come «il voto porti finalmente l'Italia nell'Europa della giustizia».

Con un'altra decisione, Montecitorio ha dato via libera per una serie di incentivi economici, familiari e di carriera ai magistrati trasferiti o destinati d'ufficio a sedi disagiate in Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che saranno individuate sulla base di precisi parametri. Intanto verrà molto probabilmente rinviato il voto, che era previsto per oggi in aula al Senato, sul disegno di legge che abolisce la pena dell'ergastolo. A questa conclusione sono arrivati i senatori democratici di sinistra che nella tarda serata di ieri hanno tenuto una assemblea del gruppo nel corso della quale si è determinata una spaccatura sull'opportunità di approvare subito la nuova norma, per le «ricadute tecniche» che la legge avrebbe comportato, facendo scattare, infatti, i benefici della cosiddetta Gozzini che consentono ai detenuti di uscire di fatto dal carcere per buona condotta dopo un certo numero di anni.

 

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