Il Corriere della Sera - 30.04.98
M.A.C.
ROMA - Ulivo diviso sull'abolizione dell'ergastolo. Oggi il Senato dovrebbe votare in prima lettura il disegno di legge che intende eliminare dal nostro sistema penale la condanna al carcere a vita. Ma il gruppo della Sinistra democratica, che pure ha ufficialmente annunciato che darà disco verde al provvedimento, ha dovuto lasciare libertà di voto ai propri senatori. In una riunione che si è tenuta nella tarda serata di martedì, infatti, sono emerse posizioni tutt'altro che favorevoli al progetto. In particolare, quella dell'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Raffaele Bertoni, vicino ad Antonio Di Pietro, che si è dichiarato apertamente contrario. Non sul principio, naturalmente, ma per almeno tre ben precisi motivi. Il primo è «l'impennata della criminalità nel Sud e soprattutto nella città di Napoli, che renderebbe incomprensibile il provvedimento a quelle popolazioni». In secondo luogo, Bertoni ha sottolineato «l'inopportunità di approvare questo ddl quando norme che agevolerebbero il funzionamento della giustizia non sono state ancora varate. La mitezza della pena - osserva il senatore - può andare d'accordo solo con la sua certezza». Infine, Bertoni sottolinea che se il ddl venisse approvato, si creerebbero «gravi disarmonie che metterebbero in discussione la stessa costituzionalità della legge».
Infatti, i dati ufficiali dimostrano che negli ultimi vent'anni (a seguito delle varie e successive emergenze giudiziarie, a cominciare da mafia e terrorismo) l'ergastolo è una pena che divenuta sempre più «popolare». Nel '69 gli ergastolani erano solo quattro. Oggi sono 875 i detenuti condannati a vita. L'anno record dell'ergastolo è stato il '93, quando è stato inflitto ben 108 volte. Seguono nella classifica il '91 (100 ergastolani in più), il '92 (83), il '94 (62), il '90 (53), il '95 (50).
Per Ersilia Salvato, di Rifondazione, in prima linea per l'abolizione, il problema non è tecnico «è politico». La soppressione della pena massima è un fatto di civiltà, anche per Guido Calvi, avvocato e senatore Ds. Pienamente d'accordo i Verdi. Un gruppo di intellettuali ha sottoscritto una lettera-appello, per l'approvazione della legge, secondo le indicazioni dell'associazione «Liberamente», di cui è presidente Gloria Buffo, esponente della sinistra dei Ds.
Forza Italia lascerà libertà di coscienza. An invece, se passerà l'abolizione, preannuncia già la raccolta di firme per un referendum abrogativo. E Alessandra Mussolini parla di «un favore alla mafia». «È l'ultima tappa della resa di questo Stato alla criminalità», ha affermato Antonio Serena della Lega. Il ministro della Giustizia, Giovanni Maria Flick, ha ribadito ieri «a titolo personale» la sua contrarietà al ddl, «anche perché - spiega - il governo non lo considera il provvedimento più urgente in questo momento».