Il Manifesto - 02.10.97
CARCERE DI TORINO
Martedì scorso circa settanta detenuti in semilibertà, al rientro serale nel carcere delle Vallette di Torino sarebbero stati sottoposti al prelievo delle urine per accertare l'eventuale consumo di stupefacenti. La denuncia arriva dall'associazione Antigone e dal gruppo Abele che definiscono l'episodio "ingiustificabile", ma viene smentita seccamente dal direttore del penitenziario. "L'eventuale consumo di droghe - ricorda il presidente di Antigone, Mauro Palma - depenalizzato nel nostro ordinamento dal referendum del '93, non legittima alcuna forma di accertamento sanitario coatto che, secondo i principi costituzionali, non potrebbe essere deciso se non per espressa disposizione di legge".
Secondo il direttore delle Vallette Vincenzo Castoria in realtà i detenuti "non sono stati stati costretti ad alcun prelievo forzoso". "Su 75 - ha smentito ancora - uno soltanto si è rifiutato di sottoporsi all'esame, gli altri 74 hanno accettato senza fare alcuna obiezione. Le perquisizioni personali, si sono svolte nel pieno rispetto della dignità".