Il Manifesto - 02.12.97

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Aids, una giornata di lotta e solidarietà

Un migliaio di giovani sflilano a Roma in occasione della giornata mondiale contro la malattia. E in serata un concerto a Rebibbia

C. L. M. D'A. -

A BBRACCIAMI forte", è scritto sullo striscione che apre la manifestazione indetta dalle associazioni del volontariato per il 1 dicembre, giornata mondiale per la lotta all'Aids. Due parole sole, ma più che sufficienti per riassumere con efficacia il significato della ricorrenza. Abbracciami forte, perché la lotta contro l'Aids è soprattutto lotta contro la discriminazione che ancora oggi, quindici anni dopo la prima segnalazione della malattia in Italia, colpisce le vittime del virus. E ieri, dietro quello striscione, sono sfilate un migliaio di persone, tantissimi i giovani, che hanno espresso solidarietà nei confronti delle persone sieropositive, chiedendo che le iniziative di prevenzione e cura della malattia vengano intensificate.

Una manifestazione particolarmente importante nel Lazio, seconda regione italiana dopo la Lombardia per numero di malati secondo i dati diffusi recentemente dall'Istituto superiore della sanità e aggionati al terzo trimestre del 1997. Dati che esprimono da soli tutta la drammaticità del caso: 5.094 casi segnalati dal 1982 al 30 settembre scorso. E ovviamante Roma è la provincia più colpita, con 4.507 casi e un tasso di incidenza della malattia pari al 12,2%, seguita da Latina (286 - 8,2%), Viterbo (169 - 8,8%), Frosinone (98 - 3,3%) e Rieti (34 - 0,7%).

Non tutti i dati sono però negativi. Come accade nel resto d'Italia, anche il Lazio fa segnare una diminuizione dei casi di malatia segnalati, che sono passati dai 462 del 1991 agli attuali 271, dopo aver superato anni neri come il 1994 e il 95, quando gli ammalati sono stati rispettivamente 646 e 732. "Qualche risultato positivo è stato raggiunto anche grazie alle campagne di prevenzione e riduzione del danno", ha commentato nel pomeriggio il ministro della sanità Rosy Bindi in una manifestazione che si è tenuta all'ospedale Spallanzani.E sempre il ministro ha anmunciato l'intenzione espressa da Luc Montagner, uno dei massimi scienziati impegnati nella ricerca contro l'Aids, di voler siglare un accordo con lo Spallanzani in modo da inserire l'ospedale romano nel circuito internazionale di strutture impegnate nella battaglia contro il virus.

La giornata si è conclusa con una manifestazione organizzata davanti al carcere di Rebibbia dalla Rete Sprigionare, e alla quale hanno aderito la Lila, il Circolo Mario Mieli, Arci, Ora d'aria e Villa Maraini. Una kermesse anche musicale per ricordare quello che i "detenuti romani il lotta" da settimane con lo sciopero del carrello all'astensione dei lavori denunciano: "L'Aids in carcere non si cura".

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