Il Manifesto - 04.12.97

WB01343_.gif (599 bytes)


Ripartiamo da due

L'opinione di Maurizio Baruffi *

Ripartiamo da due: questo è lo slogan che contraddistingue la campagna di raccolta firme su due proposte di legge di iniziativa popolare riguardanti la legalizzazione dei derivati della cannabis (hashish e marijuana) e la depenalizzazione di tutti i comportamenti collegati all'uso di droghe. Siamo partiti con fatica da alcune settimane, con un' organizzazione che raccoglie oltre 20 sigle proponenti coordinate dal Forum droghe (06-67604453). Ma ora gli appuntamenti e le iniziative si moltiplicano ogni giorno. Abbiamo affrontato le difficoltà burocratiche, legate alla necessità di disporre di banchetti di autenticatori, capendo un concetto fondamentale: l'accesso alla democrazia diretta, è complicato, quasi ostacolato dalla burocrazia. Infatti esistono interpretazioni differenti delle leggi che regolano la raccolta delle firme tra Ministero degli Interni e Presidenza della Camera, per cui in molte città si sono perse settimane preziose in estenuanti trattative con le segreterie comunali sul delicato tema di quali fossero i soggetti autorizzati ad autenticare le firme. Ci sono poi difficoltà politiche, perché mischiare nella campagna elettorale per i sindaci le proposte per una regolamentazione della politica sulle droghe con i temi della gestione dei municipi è stato considerato inopportuno da molti militanti a favore della campagna che sono anche militanti ed esponenti di partito. C'è anche un atteggiamento pavido, molto diffuso, che rende difficile comunicare all'interno delle organizzioni di partito, prima ancora che ai cittadini, come legalizzazione e depenalizzazione non siano parole d'ordine di quanti si schierano in favore dell'uso smodato e irresponsabile delle sostanze stupefacenti, ma significhi invece riporatare nella legalità comportamenti e stili di vita estremamente diffusi e condivisi da larghe fasce della popolazione, oggi dannosi perché illegali e non illegali perché dannosi. C'è infine una difficoltà con il governo Prodi sulla questione delle droghe. Alla conferenza di Napoli dello scorso febbraio il governo si impegnò sulle parole d'ordine della depenalizzazione e decarcerizzazione. Ma da allora non è stata presa nessuna iniziativa in questo senso e non sono neppure state messe all'ordine del giorno alla Camera le proposte di legge già depositate da più di 18 mesi. Allora, anche per scardinare le resistenze palesi e occulte, della maggioranza e dell'opposizione, si è deciso di passare all'iniziativa popolare. Dal 5 all'8 dicembre è prevista una mobilitazione straordinaria nazionale di tutto il comi

tato promotore e si stanno moltiplicando le occasioni per aderire. Le decine di migliaia (e non è retorica) di cittadine e cittadini che si trovano ogni anno ad affrontare problemi gravi con la giustizia solo per il gusto di assaporare uno spinello invece che quello di una legalissima sigaretta, meritano un'attenzione non folcloristica da parte di chi crede nella cultura del rispetto dei diritti individuali e di quanti ritengono necessario tendere ad un uso minimo del diritto penale. Grazie a il manifesto, a Boxer in edicola dal 6 dicembre, ai Pitura Freska che suoneranno a Milano il 5 e a Bologna il 6 per sostenere questa iniziativa e grazie a tutti quelli che si stanno impegnando sperando in un bel regalo di Natale al Parlamento; due nuove proposte per non dimenticare che la questione delle tossicodipendenze non si risolve con la galera e che di derivati della cannabis non sono droghe.

* coordinatore della campagna "Ricominciamo da due"

WB01343_.gif (599 bytes)