Il Manifesto - 15.06.97
Sofri: condizioni inumane Coiro: soluzione in fretta
"Episodi che ci tormentano". Così Michele Coiro, direttore generale dell' Amministrazione penitenziaria, ha commentato gli episodi riferiti da Adriano Sofri in una lettera pubblicata oggi dal "Foglio" e indirizzata a Coiro: "L'altroieri un uomo si è tagliato un dito - scrive tra l'altro Sofri - e ha rifiutato per ora di farsi medicare. Un altro si è squarciato un braccio e non si è lasciato mettere i punti". Sempre rivolgendosi a Coiro, Sofri ricorda "la cifra di ventisette suicidati in cella in cinque mesi", e conclude ricordando lo sciopero della fame con Pietrostefani e Bompressi. Coiro ha sottilineato di aver "istituito recentemente una commissione in proposito. Ma devo dire però che con l'ultima finanziaria abbiamo avuto un taglio notevole nelle possibilità di pagare gli psicologi". La situazione nelle carceri è allarmante e se i detenuti prendono coscienza della propria condizione si rischia una vera rivolta con ragioni fondate. Lo ha detto il deputato dei Verdi, Paolo Cento, aggiungendo di aver "chiesto che la Commissione giustizia della camera si riunisca in una seduta straordinaria sul problema delle carceri". "E' vero - ha detto Cento - quello che Sofri ha denunciato nella sua lettera aperta a Coiro: nelle carceri i detenuti stanno male e si è al limite del rispetto della dignità umana. Troppe volte questa realtà è dimenticata per parlare solo dei casi giudiziari che riguardano pochi nomi noti ma si ignora tutto il resto. Il parlamento deve accelerare l'approvazione di leggi di riforma sulle misure alternative lasciando il carcere solo come estrema soluzione, e approvare una radicale depenalizzazione dei reati minori".