Il Manifesto - 17.04.98

WB01343_.gif (599 bytes)


PISA

Bompressi peggiora, presto il ricovero in clinica

- ERASMO D'ANGELIS - INVIATO A PISA

A desso contano i fatti. E i fatti dicono che Ovidio Bompressi, detenuto sequestrato nel carcere di Pisa da una sentenza ingiusta al termine di una penosa fase processuale durata 9 anni, dietro le sbarre sta rischiando la vita. Ieri mattina attorno alle dieci le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate, ma già nella mattinata di mercoledì era stato colto da malore. Bompressi è collassato dopo un forte calo di pressione, le sue gambe non hanno retto ed è svenuto; segnale inequivocabile di una condizione fisica ormai precaria. Al responsabile sanitario, Francesco Ceraudo, non è rimasto che ordinare il ricovero nel centro clinico del carcere. E, per la prima volta, anche Bompressi che aveva sempre respinto l'ipotesi del ricovero, ha dovuto cedere all'insitenza dei suoi compagni di pena, Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani, e del personale sanitario, ed ha accettato il trasferimento. Ha chiesto solo di poter avere un maglione in più perché aveva freddo, qualche gettone per la macchinetta del tè, l'unico "cibo" accompagnato da qualche brodo di cui si nutre.

Sulla cartella clinica si legge un quadro drammatico: prevale un profondo stato di astenia, la pressione è ai minimi (105-70), così il peso calato paurosamente a 67,5 chilogrammi (700 grammi in meno rispetto ad una settimana fa, oltre 16 chili in meno dal giorno dell'arresto), perdita di equilibrio, deficit del visus, nausea e conati di vomito. "Sono in programma ulteriori accertamenti al fine di poter predisporre un controllo medico più assiduo e fronteggiare ogni evenienza con tempestività", concludono i sanitari. In una parola, la situazione non è più gestibile all'interno del carcere.

E ieri, per la seconda volta, sulla scrivania del giudice di sorveglianza di Pisa, Massimo Niro, sono giunti certificati e relazioni mediche e dello staff di sostegno pisicologico che di fatto "prescrivono" la possibile sospensione della carcerazione. Un provvedimento che potrebbe avere anche tempi brevissimi; Niro questa mattina, infatti, si recherà nel carcere. Le condizioni di salute di Bompressi, che deve scontare sulla parola di un pentito incredibile 22 anni di carcere, sono aggravate da una forte depressione in cui è caduto ormai da diverse settimane. A debilitare un fisico resistente come quello di Ovidio, scrivono gli psicologi, sono stati gli ultimi due mesi che hanno "strutturato un quadro psichico dove prevale la componente depressiva, un comportamento introspettivo e mistico, come risposta alla ingiusta carcerazione".

WB01343_.gif (599 bytes)