Il Manifesto - 18.07.97
Ergastolo - Il senato lo abroga, il Polo lascia l'aula
Primo sì del senato all'abolizione del carcere a vita. La commissione giustizia di Palazzo Madama ha infatti approvato ieri in sede referente il ddl che prevede l'abolizione dell'ergastolo e la sostituzione con pene accessorie fino a un massimo di 32 anni. Alla votazione del provvedimento, che va ora all'esame dell'aula, non hanno preso parte i senatori di An, Fi, Ccd e Riformatori, che hanno abbandonato i lavori della commissione in polemica con i contenuti del ddl. L'unica rappresentante dell'opposizione rimasta in aula è stata la senatrice Scopelliti (Fi) che ha votato a favore. Alla seduta ha preso parte anche il sottosegretario Ayala, che ha affermato a nome del governo di non avere nessuna preclusione per il provvedimento, ma di ritenere a titolo personale che l'abolizione dell'ergastolo è una scelta ideale ma non una priorità. "Grande soddisfazione" è stata espressa dalla prima firmataria del ddl, Ersilia Salvato, che si è dichiarata però amareggiata per il fatto "che l'opposizione del Polo, con alcune lodevoli eccezioni, arrivi fino all'abbandono dei lavori parlamentari. Si tratta di atti di mera propaganda". L'approvazione del ddl dovrà essere ora confermata dall'aula di palazzo Madama e poi dalla camera. Secondo dati forniti dall'associazione Antigone, sono 710 i detenuti, condannati al carcere a vita, che vedranno automaticamente trasformata la loro pena a 32 anni di reclusione se il disegno di legge verrà approvato in via definitiva. Ma solo 4 tra loro sono in carcere da più di 26 anni e quindi potranno, grazie alla nuovo ddl, tornare presto in libertà. Degli altri 706 ergastolani, secondo Antigone, 66 hanno già scontato più di venti anni di carcere e circa 130 sono in galera da più di 10 anni.