Il Manifesto - 21.04.98

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Lettere & mail

Una scelta di civiltà

Siamo un gruppo di detenuti e vogliamo far sentire la nostra voce in occasione della discussione che si tiene oggi sull'abolizione dell'ergastolo. Riteniamo che questa decisione dovrebbe essere colta da tutti gli italiani come momento di civiltà e, anche dall'Italia stessa, quale culla del diritto, dovrebbe essere vissuta come un grande evento di crescita civile e maturità giuridica.

La nostra Costituzione, infatti, all'articolo 27 dice che: "...le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato...". Non si capisce come possa continuare a sussistere in un paese civile la condanna all'ergastolo che è l'opposto dell'umanità. Togliendo ogni speranza a qualsiasi volontà di rieducazione per un eventuale reinserimento nella società, l'ergastolo in se stesso per nulla differisce dalla morte civile e si può equiparare alla pena di morte. L'Italia è un paese che sta facendo grandi sforzi economici per entrare a far parte del blocco europeo; civilmente e giuridicamente è però insensibile alle riforme che tutti gli altri paesi (anche quelli considerati più arretrati) hanno realizzato riducendo i termini massimi delle pene; l'esempio che più ci sembra significativo è quello della Spagna: dopo la morte del generale Franco, ha abolito innanzi tutto la pena di morte e successivamente anche quella dell'ergastolo compiendo, così, un cammino più spedito rispetto all'Italia sulla strada della maturità politica, civile e giuridica.

A noi detenuti sembra proprio che la nostra classe politica manchi della volontà di portare il paese a quel grado di civiltà che, al di là di ogni colore politico o pensiero, riconosca nell'abolizione della pena dell'ergastolo non un atto di debolezza bensì il segno di una grande maturità e presa di coscienza degno di un grande paese.

Cirillo Carmine, Enrico Brioschi, Said Raji, Sadk Salim, Giambattista La Terra, Roberto Raviolo, Francesco Viola, Marco Giamberti, Oreste Verdetti, Veviero Giangrasso, Rachid Moujtahid, Franco Marchesini, Felice Taddeo, Heinz Marth, Vincenzo D'Agruma, Pietro Allegretti, Giuseppe Ravelli, Fortunato Manno, Domenico Basso, Dario Di Martino, Vincenzo Matarazzo

Opera (Milano)

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