Il Manifesto - 21.12.97

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DIRITTI

Digiuno di Natale nel carcere di Pisa

D a domani, e per tutto il Natale, digiuneranno i detenuti del carcere di Pisa. Una nuova dura protesta, che - per dirla con le parole scritte in un appunto-comunicazione di Adriano Sofri, che digiunerà, insieme a Bompressi, Pietrostefani e tutti gli altri - "restituisce il Natale delle loro celle alla sua origine di povertà minacciata, di mangiatoia vuota". All'origine della decisione, un altro sciopero: quello proclamato per il giorno 24, vigilia di Natale, dal Sidipe (il sindacato dei direttori di carcere) a sostegno di sue lotte che attengono ad aumenti salariali e all'inquadramento.

Ora, lo sciopero del 24 è - per come funzionano le cose in carcere - uno sciopero contro i detenuti. In conseguenza dello sciopero, infatti, salterà completamente (almeno a Pisa, per le disposizioni prese dalla direzione) la "normale" organizzazione carceraria; e la direzione ha comunicato che mercoledì 24 i detenuti non riceveranno corrispondenza, spesa, e - soprattutto - non potranno avere i colloqui con i familiari (molti dei quali - non essendo stati avvisati - avevano già programmato e magari intrapreso il viaggio per Pisa). E' saltato così per i carcerati di Pisa l'unico colloquio della settimana natalizia.

"Un uso così cinico del Natale - dice Adriano Sofri - non è immaginabile né ai controllori di volo né ai Cobas del latte". Un uso cinico, da parte di una categoria che ha la massima responsabilità nella gestione delle carceri (e che mai, sottolinea Sofri, ha preso iniziative di rilievo per migliorare la condizione delle carceri) con tutta evidenza teso a provocare sdegno e proteste tra i detenuti e usare questi come forza di manovra e di ricatto nella vertenza dei direttori di carcere con il parlamento e il governo. Di qui la decisione dei detenuti di Pisa di tornare a protestare "nella forma più radicale e civile", con lo sciopero della fame. In serata Giulio Margara, direttore degli istituti penitenziari italiani, ha fatto sapere che interverrà sulla questione in tempi rapidi.

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