Il Manifesto - 24.10.97
CARCERI
A. P. - ROMA
Il presidente Scalfaro non ha ancora aperto bocca sulla condizione di Sofri, Bompressi e Pietrostefani, e c'è già chi gliela vuole chiudere. Il beneficio della grazia non può essere considerato "una sorta di quarto grado di giudizio", ha detto il ministro della giustizia Flick. "Non credo di avere titolo per esprimere valutazioni personali in una situazione di questo tipo - ha detto il ministro - Per quanto mi concerne, in linea generale, non vedo come la grazia di cui si parla in questi giorni, possa diventare, in generale, una sorta di quarto grado di giudizio". La pensa diversamente il sottosegretario alla giustizia, Franco Corleone che giudica "ingiusta e inutile" la detenzione di Sofri, Bompressi e Pietrostefani. Corleone sottolinea di aver espresso più volte "la personale convinzione della loro innocenza. Il saggio dello storico Carlo Ginzburg - afferma Corleone - e i commenti alle sentenze curati dallo stesso Sofri, hanno rafforzato la mia opinione, che è identica a quella di Leonardo Sciascia, Natalia Ginzburg, Antonio Tabucchi, Giovanni Palombarini, Dario Fo e molti altri. Ma non è questo di cui oggi, a nove mesi dall' inizio della detenzione, occorre discutere. E sbaglia chi pretende di confondere la richiesta di grazia con una sorta di quarto grado di giudizio. La grazia rientra tra le particolari prerogative del capo dello stato ed è ovviamente finalizzata non a rimediare a un errore giudizario ma a porre fine in casi eccezionali a quelle situazioni in cui il perdurare dell'esecuzione della pena contrasta con il comune sentimento di giustizia". Il guardasigilli Flick non si è limitato a fare discutibili affermazioni sui tre detenuti di Pisa, ma, riferendosi alla protesta dei mille detenuti di Rebibbia, ha detto che "non stanno facendo uno sciopero della fame, ma hanno deciso di astenersi dal vitto del carrello". Secondo lui, l'entità della protesta è stata enfatizzata dalla stampa. Quanto alle ragioni della protesta (l'approvazione della proposta di legge (Simeone-Saraceni) che prevede misure alternative alla detenzione, il ministro ha detto il governo non può fare previsioni sui suoi tempi di approvazione. Flick il pompiere ha gettato acqua sul fuoco anche per quanto riguarda i detenuti malati di aids, escludendo che ci siano "situazioni drammatiche". Non la pensano così due parlamentari del Ccd, Roberto Manzione e Mario Baccini che hanno definito quella di Rebibbia una situazione "esplosiva" e hanno chiesto l'immediata iscrizione del Ddl sulle misure alternative nell'ordine del giorno della Com
missione giustizia e un'ispezione del Comitato parlamentare per i problemi penitenziari nelle strutture carcerarie di Rebibbia e Salerno. e il deputato Verde Paolo Cento (Verdi), replicando a Flick, ha detto che "l'unica esagerazione è quella di negare l'evidenza dei fatti". Infine, altri venti detenuti del carcere di Secondigliano sono stati interrogati sui presunti maltrattamenti avvenuti nel penitenziario napoletano. Secondo quanto si è appreso, alcuni detenuti avrebbero confermato ai magistrati di aver subito maltrattamenti.