Il Manifesto - 25.04.98
DEPENALIZZAZIONE DELLE DROGHE LEGGERE
Annuncio alla camera del presidente del consiglio: l'uso personale di droghe non sarà più penalmente sanzionabile
- ANNA PIZZO - ROMA
D epenalizzare il consumo personale di droghe leggere sembra finalmente qualcosa di più di una mera dichiarazione di intenti. A più di un anno dalla Conferenza governativa di Napoli che si era impegnata in questa direzione, finora ministri e forze politiche se l'erano cavata con qualche tiepida dichiarazione. Ora invece prima il ministro della giustizia Flick, e ieri il presidente del consiglio, hanno materializzato il fantasma. Rispondendo alla camera a un'interrogazione di Volonté del Cdu, nel corso del question time, Prodi ha sostenuto che la depenalizzazione è "un dato ormai acquisito" dalla legislazione vigente dopo il referendum del '93. "Si tratta di intervenire normativamente su alcune ipotesi già affrontate dalla giurisprudenza - ha aggiunto - di prevedere sanzioni diverse da quelle penali e più appropriate nel quadro dell'intervento annunciato e illustrato con molta chiarezza alla Conferenza di Napoli".
Le parole di Romano Prodi hanno "rassicurato" il ministro della solidarietà sociale, Livia Turco che non appare troppo preoccupata delle reazioni nella maggioranza perché, dice "troveremo il modo per discuterne". Del resto, conviene il ministro, "il percorso era stato indicato a Napoli e da allora c'è stato un grande lavoro anche se - ammette - con scarso coordinamento". Ora l'ufficializzazione dell'impegno del governo appare forte, non è il caso di accelerare? "Entro l'estate - afferma Livia Turco - avremo un quadro significativo: la depenalizzazione, i provvedimenti del ministro Bindi sui servizi pubblici e sull'atto di Intesa stato regioni e infine la Consulta che lavorerà a pieno regime". A don Oreste Benzi, invece, l'affermazione di Prodi non è piaciuta e ha detto che "sarebbe meglio che si dimettesse".
Il nuovo disegno di legge del ministro Flick, che dovrebbe andare in consiglio dei ministri entro un mese, è stato al centro anche dell'ultima giornata di lavori del primo congresso della Federsert, la Federazione dei servizi pubblici per le tossicodipendenze. Lo ha ripreso, nel suo intervento, il direttore degli istituti di pena, Alessandro Margara spiegando che il nuovo provvedimento amplia e aggiusta il tiro rispetto alle precedenti disposizioni già in vigore. In particolare, ha affermato Margara, chiarisce la questione dei malati di aids che potranno usufruire della sospensione della pena (abolita da una terribile sentenza della Consulta).
Per la presidente di Forum Droghe, Grazia Zuffa, "è un fatto positivo che finalmente il governo dichiari di voler dar corso alle decisioni della conferenza di Napoli, anche se con un anno di ritardo. La depenalizzazione del consumo però - prosegue Zuffa - comporterebbe un adeguamento generale della giurisprudenza in modo che solo lo spaccio venga perseguito. Ci sono alcuni appuntamenti importanti nel prossimo futuro -conclude - che faranno da banco di prova del governo: il Ddl ora al senato sulla depenalizzazione generale. Ci auguriamo che il governo dia lo stesso segnale all'Assemblea generale dell'Onu di giugno su riduzione del danno e depenalizzazione e non sull'assurda guerra alle droghe".
Anche Carlo Valenzi, presidente di Federster, la Federazione dei Servizi pubblici per le tossicodipendenze, che ieri ha concluso a Punta ala il suo primo congresso nazionale, "dopo il referensum non ci sarebbe più dovuta essere matera del contendere. Bisogna accogliere positivamente la dichiarazione del presidente del consiglio, è un risultato di civiltà che non deve essere inteso come una spinsa all'uso delle droghe".
Prodi, nel question time di ieri, ha anche difeso lo slogan della campagna anti droga del governo, "Fatti furbo, non farti male" anch'esso, come tutto ciò che parla ai tossicodipendenti, al centro delle polemiche. "Ha un significato inequivocabilmente forte nell'invitare all'astenersi dalle droghe sintetiche e riecheggia l'avvertimento affettuoso e vigile che ogni madre rivolge al proprio figlio", ha detto ieri il presidente del consiglio. Soddisfatta della dichiarazione di Prodi, Livia Turco, "bersaglio" prediletto di tutti i Muccioli di turno: "Ero sicura della sua interpretazione. E del resto, non avrebbe potuto essere altrimenti, dal momento che la campagna è della presidenza del consiglio. E' un messaggio che parla a tantissime persone".