Il Manifesto - 29.11.97
CARCERI
- A. P.
A VRANNO FINALMENTE la detenzione domiciliare le detenute madri di figli piccoli o almeno quelle che non abbiamo "particolari elementi di pericolosità sociale". Lo prevede un ddl presentato dal ministro per la pari opportunità, Anna Finocchiaro, e varato ieri dal Consiglio dei ministri.
Il disegno di legge riprende, nella parte che riguarda le detenute madri, il testo della proposta di legge Simeone, come modificato dal senato. Il nuovo testo dell' art. 146 del codice penale, previsto dall' art.1 del ddl approvato ieri, estende il differimento obbligatorio della pena fino a un anno di età (prima era fino a sei mesi), per permettere il completamento del ciclo di allattamento-svezzamento del bambino. Solo per i reati più gravi il rinvio resta a sei mesi. La detenzione domiciliare si applicherà alle donne incinte o madri di figli di età inferiore a dieci anni conviventi, quando la pena inflitta o residua non supera i quattro anni di reclusione. si introduce poi una nuova misura alternativa, la detenzione domiciliare speciale, per assistere i minori di otto anni per assicurare da una parte la costante presenza della madre, dall'altra il trattamento rieducativo della reclusa. Vi si può accedere dopo l'espiazione di almeno un quarto della pena o di almeno dieci anni in caso di condanna all'ergastolo.
Al compimento dell'ottavo anno di età il beneficio potrà essere prorogato se sussistono i requisiti per la semilibertà o altrimenti il soggetto potrà essere ammesso all'assistenza all'esterno dei figli minori. Il sistema attualmente in vigore, si sottolinea nella relazione al disegno di legge, prevedeva la detenzione domiciliare solo per le condannate fino a tre anni, se il figlio non aveva superato i cinque anni altrimenti, se non c'erano tali condizioni, il figlio poteva seguire la madre in carcere fino ai tre anni di età. "La rottura della relazione madre-figlio - si legge nella relazione che accompagna il disegno di legge - è sempre drammatica e si rivela particolarmente dannosa nei casi di pene lunghe, quando l'eventuale ripristino di un rapporto significativo è necessariamente rimandato a un momento assai lontano nel tempo".Ogni anno nelle carceri italiane entrano, con le madri che hanno commesso reati, tra i 30 e i 100 bambini fino ai tre anni di età.