Il Manifesto - 31.10.97

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CARCERI

Muore un detenuto a Ferrara. Di leptospirosi, come a San Vittore

La fatale infezione trasmessa dall'urina dei topi fa un'altra vittima: Paolo Geraci, 35 anni. Intanto, prosegue lo sciopero della fame a Rebibbia contro le pessime condizioni delle carceri

- MANUELA CARTOSIO

M ICA SIAMO a San Vittore qui", dice con aria offesa il responsabile di turno della casa circondariale di Ferrara. Il carcere è "nuovo", è stato costruito sei anni fa. E' "pulito" e, caso più unico che raro, "non è sovraffollato". Potrebbe ospitare circa 300 detenuti - almeno così afferma il responsabile di turno - e attualmente ce ne sono "sui duecento". A quei duecento bisogna toglierne uno, Paolo Geraci, 35 anni, morto di leptospirosi, la fatale infezione trasmessa dall'urina dei topi. Dunque, almeno un punto in comune tra il carcere di Ferrara e San Vittore c'è: la leptospirosi. Tra agosto e settembre - ma si è saputo solo tre settimane fa - a San Vittore ci sono stati due casi di leptospirosi. Un detenuto marocchino di 25 anni è morto, all'ospedale avevano impiegato più di un mese a diagnosticare la causa della devastante infezione. Un secondo detenuto, pure lui marocchino, si è salvato; "grazie" all'esperienza appena fatta - abbiamo letto nelle cronache - "i medici hanno imbroccato subito la terapia giusta". Il precedente milanese - finito su tutti i giornali - non è servito a salvare il detenuto Paolo Geraci, in carcere dallo scorso 13 maggio per una rapina ad un ufficio postale nel ferrarese. L'uomo è morto all'ospedale Sant'Anna di Ferrara, dove era stato ricoverato martedì scorso con febbre molto alta. Lo scarno lancio dell'Ansa non precisa da quanti giorni Geraci stesse male. Secondo l'agenzia, "la direzione della casa circondariale non ha voluto rilasciare commenti". Il responsabile di turno dice d'essere appena rientrato dalla ferie e d'aver appreso della morte del detenuto "dal giornale". L'unico particolare "sanitario" che ci fornisce è che il carcere non è fornito di un centro clinico, c'è solo l'infermeria.

Due analisi, compiute prima e dopo il decesso, confermano il referto di leptospirosi. Il carcere si trova in aperta campagna ed è vicino ad un canale di scolo. Da lì potrebbero venire i topi. Per "spiegare" la leptospirosi il direttore di San Vittore Luigi Pagano aveva detto che gli extracomunitari "hanno l'abitudine d'andare scalzi". Siamo quasi certi che Paolo Geraci portasse le scarpe. "In carcere succede tutto prima che fuori", aveva aggiunto Pagano. Intendendo dire che in carcere le malattie si manifestano in anticipo e che i topi sono dappertutto.

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