Il Messaggero - 03.01.98

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IL PROGETTO

Detenuti al lavoro nei terreni confiscati ai boss mafiosi

di LUCIO GALLUZZO

PALERMO - Assegnare un terreno confiscato ad un boss della mafia ad una cooperativa sociale di detenuti ed ex detenuti: intanto perchè la pena, in ogni ordinamento civile, non è (o non dovrebbe essere) solo ''retribuzione'', ma anche recupero e poi perchè non è male inverare, con atti concreti, che la mafia non dà lavoro e l'antimafia sì. E, per subito, se non sono disponibili aree agricole espropriate si può sempre fare ricorso ad aree demaniali. Il progetto si chiama ''Dentro e fuori dal carcere: cultura e lavoro per il reinserimento nella società libera'', ed è promosso dal Ministero di Grazia e Giustizia e portato avanti da Rita Barbera, direttrice del carcere ''Pagliarelli''.

Ente preposto ad organizzare a tradurre dal progetto alla prassi è invece il Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione (Cresm), presieduto da Lorenzo Barbera, uno degli ''allievi'' del sociologo Danilo Dolci, recentemente scomparso. Barbera punta a rafforzare l'esperienza già maturata nel carcere di Palermo con il progetto ''Horizon'', finanziato dall'Unione Europea, e coordinato da Giuseppina Tasca del Cresm, che ha consentito ad un gruppo di detenuti che non avevano un mestiere di diventare giardinieri.

E ieri, intanto la Regione siciliana ha avviato, ed è il primo esprimento che si attua in Italia, un progetto per lavori socialmente utili che coinvolge 60 detenuti del nuovo carcere ''Pagliarelli'' di Palermo ed altri 20 ex reclusi. Un progetto che punta anche ad agganciarsi con lo sfruttamento di aree agricole o demaniali od ex mafiose.

Per un anno queste ottanta persone, che hanno alle spalle storie di emarginazione e di criminalità, percepiranno 800 mila lire mensili e saranno impegnati parte nell'istituto di pena in giardinaggio, cucina, manutenzioni, in biblioteca e in archivio, e parte all'esterno del carcere per la cura di ville e giardini della città. Al termine dell'anno diverranno - prevede il progetto - i gestori di una cooperativa sociale, costituita da chi ha già scontato la pena e che coopterà, via via, gli altri ex detenuti, man mano che lasceranno la prigione. La cooperativa frattanto, se anche la burocrazia avrà rispettato tempi e previsioni del progetto, riceverà in concessione terreni demaniali o confiscati a boss mafiosi, li trasformerà in aziende agricole e si autofinanzierà anche con la vendita dei prodotti.

La cooperativa potrà anche convenzionarsi con enti locali per servizi di manutenzione e giardinaggio.

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