Il Messaggero - 22.02.98

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REBIBBIA

Festa di carnevale per i reclusi in compagnia di mogli e figli

Voglia di tenerezza nel carcere di Rebibbia, dove ieri i detenuti della VI sezione giudiziaria maschile hanno passato una mattinata particolare in compagnia di familiari e figli. Una festa di Carnevale, dolceamara, organizzata dall’assessorato alle Politiche della città dei bambini, dall’associazione ”Volontari in carcere” e dalla direzione dell’Istituto di pena. «Un’occasione per i detenuti di passare una giornata con i figli, in un’atmosfera ben diversa da quella dei colloqui sempre troppo brevi e circondati da estranei». Occhi velati di malinconia, voglia di normalità e di contatto fisico, erano evidenti tra gli adulti. Ma anche i piccoli, seppur distratti dal teatrino del ”Flauto magico”, hanno colto l’occasione per ”spupazzarsi” quei papà che sono costretti a vedere 4, massimo 6 volte al mese, per solo un’ora. «Mia figlia dorme con la foto del papà - ha detto la moglie di un detenuto - chi l’ha detto che i bambini di 2 anni non soffrono?». E una bambina di 11 anni: «Quando vengo qui ho solo voglia di abbracciarmi papà». «Ho potuto abbracciare mio figlio, tenerlo in braccio come quando ero a casa - ha detto un detenuto - Dovrebbero cambiare il modo di fare i colloqui e permettere che avvengano più spesso questo tipo di incontri». Le coppie di fidanzati hanno potuto abbandonarsi a baci appassionati. Non c’era a dividerli il solito freddo tavolo di marmo. E all’appuntamento un detenuto è arrivato con due rose rosse. «Finalmente possiamo baciarci - raccontavano due giovani - oggi è una giornata speciale c’è anche il sole a renderla più bella. Spero che questa occasione si possa ripetere presto».

Un centinaio di persone tra detenuti e parenti ha ascoltato la messa e banchettato all’aperto dimenticando per cinque ore la solitudine, la lontananza, le due telefonate concesse ogni mese. La VI sezione ospita detenuti in attesa di giudizio e con pene lievi, molti reclusi sono giovani ed extracomunitari. Alla festa ha partecipato il direttore della casa di reclusione Mauro Mariani: «Questo tipo di iniziative già frequenti al penale, sono importanti perché manifestano la volontà dell’amministrazione carceraria di aprire il carcere alla società civile senza che chi sta dentro sia considerato un essere abbandonato da tutti». La Pantano con i volontari del Vic, ha visitato il carcere femminile e consegnato giochi e attrezzature didattiche per il nido «Cercheremo di creare una maggiore continuità nei rapporti tra detenuti e figli, organizzeremo altre feste».

R. Tro.

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