Il Messaggero - 24.02.98
Nel 75 sterminò la famiglia, negata la libertà: «Non ha risarcito i parenti»
TORINO - Non ha risarcito i parenti, e la sua personalità non si è sufficientemente «evoluta» nemmeno dopo 23 anni di carcere: è per questo che il tribunale di sorveglianza ha negato la libertà condizionale a Doretta Graneris, la giovane che nel '75 sterminò la sua famiglia.
Nelle motivazioni i giudici si soffermano sul mancato risarcimento alle parti civili: ammettono che la donna ha «dichiarato di aver cercato il perdono dei parenti», firmando un lascito a loro favore e rinunciando all'eredità dei genitori, ma «non emerge dagli atti la prova di un risarcimento materiale alle parti civili». E questa è una considerazione importante, in quanto la Cassazione in materia di libertà condizionale afferma che «il condannato deve dimostrare un effettivo interessamento per lenire le conseguenze materiali e morali della propria condotta».
Condannata allergastolo, dal 1993 ha ottenuto la semilibertà e lavora al Gruppo Abele.