Il Messaggero - 24.10.97
PRIGIONE E AIDS
Detenuti, si allarga la protesta. Ma Flick dice: cure regolari ai malati e a Rebibbia non cè sciopero della fame.
Denunciati alla procura della Repubblica due medici del penitenziario romano. Intanto entrano in agitazione anche i carcerati di Bologna
di ANTONELLA STOCCO
ROMA - Il ministro Flick minimizza, trova esagerate le notizie stampate sullo sciopero della fame nel carcere di Rebibbia e precisa che si tratta soltanto di uno sciopero del carrello, ovvero il rifiuto del vitto del penitenziario. Il senatore verde Athos De Luca e lArci ora daria dicono che sono oltre mille, e non cinquecento come sostenuto dal ministero di Grazia e Giustizia, i detenuti in sciopero nel complesso giudiziario romano, ai quali ieri si sono aggiunti i reclusi del penale del Dozza di Bologna, già in agitazione contro il profilarsi di un raddoppiamento delle presenze nel carcere. Il ministro Flick ridimensiona anche le condizioni dei malati di Aids chiusi nel g14, il reparto infettivi del carcere romano escludendo situazioni drammatiche «anche se la condizione dei malati è oggettivamente molto problematica». Così problematica da essere oggetto di una durissima denuncia da parte del presidente della Lega per la lotta allAids, Vittorio Agnoletto e dei parlamentari Manconi, Pisapia, Cento e Cossutta. Storie sconvolgenti, hanno denunciato, farmaci vetusti come lAzt invece dei nuovi inibitori delle proteasi, appena entrati tra i misteri e i miracoli del sistema carcerario. Martedì non ce nera traccia, nel g14, se non per due detenuti di cui uno se li era portati dalla Francia, secondo Agnoletto che è medico e ha visto i registri clinici. Mercoledì il direttore dellamministrazione penitenziaria Alessandro Margara si è recato nel G14 e ha visto personalmente i flaconi degli inibitori. Durissima la reazione della Lila: Agnoletto dice che certamente nessuno mente e la sola possibilità è che a Rebibbia qualcuno nella notte abbia acquistato gli inibitori per farne mostra a Margara. Il guardasigilli getta acqua sul fuoco: gli inibitori sono regolarmente somministrati ai malati di Aids nei centri clinici penitenziari. Ma la tensione resta altissima; al tribunale del malato sono giunte nuove segnalazioni di pestaggi allinterno del reparto infettivi; e unaltra denuncia proprio dal tribunale del malato è partita verso la procura, questa volta per corruzione; riguarderebbe alcuni medici penitenziari. Precisa, il guardasigilli, che la convenzione quadro tra Giustizia e Sanità per lassistenza ai malati di Aids in carcere è in dirittura darrivo, mentre il disegno di legge Pisapia per il superamento della sentenza della Corte Costituzionale che trattiene in carcere i malati di Aids dovrebbe essere esaminato nei prossimi giorni. Così come la legge Simeone sulle misure alternative in carcere potrebbe terminare liter parlamentare in tempi brevi. Sul fronte della polizia penitenziaria, dopo un incontro dei sindacati con Margara e gli impegni presi dal ministero, è stato sospesa la protesta contro laffidamento delle traduzioni dei detenuti con pochi uomini e mezzi. Sulla dismissione delle isole carcere Pianosa e Asinara, il ministro ha annunciato uno slittamento tecnico al 31 dicembre.