Il Messaggero - 30.04.98
I senatori della Sinistra prendono tempo. Oggi si torna in aula
Ulivo diviso, slitta labolizione dellergastolo. Flick: «Non è urgente e io sono contrario»
di MASSIMO MARTINELLI
ROMA - Si ferma ad un passo dal traguardo la nuova legge che doveva abolire lergastolo. Di notte, due giorni fa, durante una tormentata riunione a Palazzo Madama, i senatori della Sinistra Democratica non se la sono sentita di dare il via libera ad un provvedimento che avrebbe potuto restituire la libertà agli ergastolani che sono in carcere da oltre trentanni. A spiegare il motivo del dietro-front ci ha pensato Raffaele Bertoni, ex magistrato, ex presidente dellAnm e oggi senatore dellUlivo: «Ci sono alcune perplessità che hanno suggerito una pausa di riflessione, la prima riguarda l'impennata della criminalità nel Sud e soprattutto nella città di Napoli, che renderebbe incomprensibile un provvedimento del genere presso quelle popolazioni». In secondo luogo, i senatori dellUlivo hanno valutato «l'inopportunità di approvare questo disegno di legge mentre altre norme che agevolerebbero il funzionamento della giustizia non sono state ancora approvate. La mitezza della pena - ha osservato Bertoni - può andare d'accordo solo con la sua certezza». Infine, Bertoni sottolinea che se il ddl venisse approvato si creerebbero «gravi disarmonie che metterebbero in discussione la stessa costituzionalità della legge». Il riferimento è alla legge Gozzini: se lergastolo fosse abolito e sostituito con una condanna a trentanni, i condannati potrebbero accedere ai benefici previsti dalla Gozzini in tempi più rapidi rispetto a quelli previsti tuttora.
Sulla percorso accidentato di questo provvedimento legislativo, è calato ieri il parere tecnico di Giovanni Maria Flick, ministro della Giustizia e avvocato penalista: «Ribadisco, a titolo personale, la mia contrarietà al disegno di legge per l'abolizione dell'ergastolo, anche perché il Governo non lo considera il provvedimento più urgente in questo momento». Dice invece Guido Calvi, senatore dellUlivo e anche lui avvocato penalista: «L'abolizione dell'ergastolo è un fatto di civiltà: per valutarne la positività bisogna rifuggire dai pregiudizi e dalle emotività irrazionali. Lo Stato non ha alcun potere di sopprimere per sempre la libertà di un uomo. Può limitarla, ma mai abolirla». Alla fine ci prova Cesare Salvi a ricompattare le fila: «Il gruppo dei senatori DS è favorevole all'abolizione dell'ergastolo, pur avendo lasciato libertà di voto ai senatori che ritenessero di dissentire. Siamo contrari a ipotesi di accantonamento del ddl».
Intanto, mentre dai tribunali arriva la notizia che negli ultimi diciotto mesi le condanne allergastolo sono aumentate del 23 per cento, le forze politiche si schierano. I Verdi mantengono la loro linea: tutti favorevoli allabolizione. Forza Italia è contraria. Tuttavia ha deciso di lasciare liberi i parlamentari di votare in aula secondo coscienza. Più radicale la posizione di An: «Se il disegno di legge sarà approvato, Alleanza Nazionale «sarà tra i promotori di un immediato referendum per chiamare i cittadini ad esprimersi su un provvedimento che accresce le distanze tra il paese reale e il paese legale», annuncia il Bucciero, capogruppo di An in Commissione giustizia. Mentre la Lega commenta che «labolizione dellergastolo è lultima tappa della resa di questo Stato alla criminalità». Il dibattito riprenderà oggi pomeriggio.