La Repubblica - 12.02.98

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Per i boss carcere meno duro.

Margara annuncia a Caselli le novità

dalla nostra redazione

PALERMO - Nella Cupola d'ora in poi potranno giocare anche a calcio. Tra di loro - soltanto tra di loro, beninteso - potranno organizzare magari una partitina (uomini d'onore di Ciaculli contro uomini d'onore di Santa Maria del Gesù) oppure un vero e proprio torneo tra "famiglie". Una volta la settimana, lo Stato metterà a loro esclusiva disposizione un bel campo verde. E "per non meno di due ore al giorno" anche una biblioteca. Così vuole la legge. Un tempo (era solo il 1992 ma sembra passato un secolo) si chiamava 41 bis, oggi il nome non è cambiato ma è proprio un'altra cosa. I detenuti mafiosi stanno per diventare in Italia detenuti come gli altri.

A portare la "buona notizia" al procuratore capo di Palermo Gian Carlo Caselli e ai suoi 56 sostituti è stato - ieri l'altro, martedì - il direttore generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Alessandro Margara, il magistrato che da presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze concesse la "libertà" al bandito sardo Giovanni Farina. Riunione affollatissima in Procura qui a Palermo, battute al vetriolo contro le nuove norme carcerarie e chi le ha volute. In 8 pagine inviate il 6 febbraio scorso a tutti i direttori degli istituti penitenziari c'è, punto per punto, il "programma" riservato ai boss. C'è da scommettere che proprio nessuno - in futuro - potrà più chiamarli "i dannati del 41 bis".

Ecco come sarà il nuovo carcere per i boss. Innanzitutto è prevista la doppia razione di "aria" giornaliera: si passa da 2 a 4 ore. In ogni sezione riservata ai boss poi dovrà esserci "obbligatoriamente" una biblioteca. Là dentro, i mafiosi potranno leggere (o scambiarsi informazioni) "per non meno di 2 ore giornaliere". Il boss potrà infine "fruire" di colloqui "senza vetro divisorio" con i figli minori di 16 anni e ricevere "anche generi alimentari" nei pacchi.

Dal 26 febbraio in nove carceri italiane (Cuneo, Parma, Pisa, Spoleto, Viterbo, Roma Rebibbia, L'Aquila, Ascoli Piceno, Napoli Secondigliano), i mafiosi torneranno a "socializzare".

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