La Repubblica - 21.11.97

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Scalfaro: basta eccessi con il carcere preventivo

"Negli anni scorsi si è usciti dai binari dell'ortodossia"

 

ROMA - Nuovo attacco di Scalfaro all'eccesso di carcerazione preventiva. Con evidente riferimento ad alcuni eccessi di Tangentopoli. "La privazione della libertà è una sanzione pesantissima, l'ho già detto, non posso che ripeterlo", ha affermato il presidente della Repubblica ieri mattina, consegnando medaglie e riconoscimenti alla scuola di polizia penitenziaria. Luogo certo simbolico per un appello contro l'abuso di detenzione. "Negli anni recenti abbiamo avuto momenti in cui si è usciti dal binario dell'ortodossia della carcerazione preventiva", ha continuato. Il pensiero dei presenti (il ministro della Giustizia Flick, il procuratore Antimafia Pier Luigi Vigna, numerosi parlamentari) è corso ai momenti più bui della recente storia giudiziaria.

Precedenti appelli di Scalfaro c'erano stati in Sicilia e addirittura in Romania, dopo i suicidi di Cagliari e Gardini. Scalfaro ha ricordato che "i diritti fondamentali dei cittadini sanciti dalla Costituzione non possono essere stravolti da nessuno, per nessun genere di ragione, senza ferire l'ordinamento giuridico che rappresenta la civiltà di un popolo". Resta, sullo sfondo, il problema della pena che il detenuto deve scontare. Le prigioni si chiamano "case di pena perchè al loro interno si sconta una pena, qualcosa che arreca pena. D'un tratto si son date interpretazioni finalizzate al solo recupero dei reclusi. E quando questo non avviene quasi si discute la costituzionalità della pena", afferma Scalfaro. La condizione carceraria era "tema di discussione acuta qualche tempo fa. Poi il problema si è come assopito", mentre invece "nelle carceri ci sono troppe persone. E questo, sul piano umano, incide persino sulla dignità". Il capo dello Stato ha voluto ricordare l'ex direttore delle carceri, Michele Coiro (recentemente scomparso), che "nel venir via dalla procura della Repubblica della capitale dimostrò quanto invece fosse degno di rimanervi".

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