IL PERCORSO
Alla base dell'evento la notte dei teatri giugno '99 c'è stato un'incontro.
Quello che si è realizzato all'interno di alcuni centri sociali milanesi.
Registi e attori di teatro, coinvolti politicamente e culturalmente nel lavoro dei centri sociali si sono incontrati con organizzatori e frequentatori non occasionali dei centri stessi, per dare vita ad un esperimento teatrale.
Alle spalle di questo evento c'è la storia di SENZA SIPARIO e la storia di tutti quelli che hanno dato voce e senso al linguaggio teatrale nel circuito dei centri sociali, provocando rassenge ed autoproduzioni di spettacoli dal 1989 ad oggi.
Si è definito un territorio da esplorare: quello del RITO e del MITO CONTEMPORANEO.
Per questo evento ci siamo trovati a lavorare attorno ad un seminario sul metodo, condotto da Roberto Corona e Gianluigi Gherzi.
Sono emersi 5 progetti di lavoro.
Ci siamo guardati. Durante le prove ci siamo confrontati sul senso e sull'efficacia dei singoli lavori.
Nel dicembre '98 BREDAOCCUPATA-SQUOTT, LEONCAVALLO, COX18-USI, HANNO PRESENTATO CINQUE STUDI DI 40 MINUTI. Ogni gruppo teatrale ha deciso insieme al csoa con cui ha condiviso il progetto, modalità di autofinanziamento ed autorpoduzione.
In giugno '99 la presentazione di tutti i materiali prodotti, in forma di spettacolo, performance, di installazione.
Progetti, non lavori di gruppi preesistenti. Le persone si sono incontrate e scelte per la realizzazione di questo percorso, dando così vita ad aggregazioni temporanee nate per sperimentare rapporti e territori di senso.
Scegliamo di presentare i lavori insieme, facendo convivere le verie forme dello spettacolo, dell'installazione e dellla performance. Proponiamo un tempo che sfori quello teatrale comunemente inetso. Realizziamo l'evento in un luogo pieno di miti e di riti della metropoli, un luogo che non è e non vuole essere un teatro.
IL PROGETTO
L'evento di febbraio 2000 "ATTI SCOPERTI" si propone di dare continuità e sviluppo alla notte dei teatri di giugno '99 presso Bredaoccupata.
Creare un'interfaccia, ovvero qualcosa che sia in continua trasformazione, in dialogo aperto con la realtà circostante. Per realtà si intende quella dei centri sociali e delle persone che ne concretizzano i progetti, quella dei gruppi che si esprimono tramite il linguaggio teatrale, musicale, della danza, della fotografia e del video.
L'intenzione non è quella di creare un'estetica sulla base della quale dare una patente di riconoscimento ai gruppi, ma produrre un'evento al presente, sperimentare esperienze e spazi di significato, lavorare insieme ad una ricerca culturale ed artistica vera, in primo luogo tra noi e poi allargata ad altri interlocutori: intellettuali, artisti, operatori sociali e culturali, gruppi di lavoro dei centri sociali.
Nell'assenza di un progetto culturale in Milano, vogliamo lasciare un segno, visibile alla città, del nostro lavoro e dell'incontro fra teatro arte e vita nei centri sociali.
L'evento di febbraio prevede spettacoli, installazioni, incontri, laboratori, dibattiti che rendano manifesto il percorso di lavoro e vadano a crerare nuovi progetti. Uno di questi è l'ospitalità al Pini per la realizzazione in giugno 2000 di un nuovo evento.
Chiediamo ai centri sociali di lavorare insieme, per mettere in relazione le risorse vive presenti al loro interno.