Il predominio dell'economico(del capitale) sulla vita per riprodurre il
suo Comando e i rapporti su cui riposa e si riproduce deve necessariamente
contraddire alle sue tendenze....e così ad esempio,mentre da una parte genera
uno scambio universale e un'integrazione sempre più estesa delle culture ...
dall'altra ripropone fili spinati, fortezze e restrizione della circolazione di
uomini e donne tra un paese e l'altro .... o ad esempio fa delle nuove
tecnologie della comunicazione uno strumento di connessione e cooperazione su
scala planetaria fra tutti i popoli della terra e insieme uno strumento che
estremizza la concorrenza fra lavoratori lontani migliaia di km gli uni dagli
altri, che li isola nella concorrenza e fa si che ognuno percepisca l'altro
come un'ostacolo al proprio bisogno di realizzazione ......
l'uomo ricco è al contempo l'uomo bisognoso di una totalità di
manifestazioni di vita umane.ma nella società capitalistica questa
manifestazione delle forze e delle qualità essenziali si attua in
forma estraniata. Bene......bene – si fa per dire ... che si fa allora,
neghiamo astrattamente tutto il mondo della cultura e della civiltà, e delle
moderne tecnologie e brighiamo per un ritorno alla semplicità dell'uomo
povero e senza bisognì??
oppure cechiamo all'interno della storia dell'estraniazione un "recupero"… e di "piegare" a ragioni e passioni di liberazione umana questa ricchezza di cultura, civilta e tecno-scienza????
la produzione capitalistica e il mercato mondiale neutralizzano i possibili
effetti positivi dell'uso delle macchine. Le nuove tecniche produttive, che
permettono di risparmiare fatica e tempo, potrebbero ampliare e soddisfare la
sfera dell'attivita e della fruizione spirituale e invece non fanno che
aumentare la "miseria sociale"e approfondiscono lo sfruttamento....
Allora che facciamo -diventiamo neo-luddisti o invece cerchiamo di riprenderci
queste possibilità positive insite in potenza nell'uso delle macchine?
Siamo tutti dentro ad una condizione di precarietà e di "guerra sociale
permanente"; sappiamo tutti di dipendere – per la nostra esistenza e la
sua qualità – da qualcosa che non controlliamo. Un mutamento, un capriccio
dell'economia, ... qualche cattiva congiuntura ... può da un giorno all'altro
farci precipitare in un buco nero....., ma ancora sappiamo poco che cooperare,
mettersi in rete (per usare un concetto abusato) è una forza ... il nostro
possibile potere contro ogni potenza estranea.....
Ora ... i conflitti che nascono dalle condizioni della società..., dalle
trasformazioni tecnoproduttive..ecc non possono essere eliminati
nell'immaginazione, piuttosto vanno condotti fino in fondo. La migliore forma di
cooperazione che ci possiamo prefigurare - oltre e al di là delle nostre parole
-spesso assai in ritardo sui nostri sentimenti ed intuito.. e la realta... –
è quella in cui differenze e contraddizioni e conflitti non sono frenati o
cancellati artificiosamente, ma quella in cui entrano in lotta aperta... si
rendano visibili a noi stessi senza con ciò diventare muri, e risolversi in
mute chiusure e diffidenze ...... E per fare questo... be' è vero non basta
nessun perfezionamento
tecnologico ..nessun progresso nei mezzi di comunicazione...nessuna
apertura di nuovi mercati...ecc
da un lato la natura della società moderna ..e della produzione attuale...porta
con sé variazione del lavoro, fluidità delle funzioni e della mobilità del
lavoratore e degli individui in tutti i sensi; dall'altra riproduce le vecchie
divisioni,le particolarità ossificate dell'economia e della scienza del
guadagno per il guadagno...
Da un lato impone versatilità e ricchezza di abilié del lavoro e dei singoli e
dall'altra pretende di mantenere questo sviluppo dentro i limiti dello
sfruttamento,nella subordinazione alle variabili esigenze di sfruttamento del
padrone globale....
caro Euro...scusa la lunga disgressione...o deviazione.ma è che sembrava dalla
tua che ci immaginassi come esseri con cuore e cervello innestati a fili che
finiscono dentro macchine elettroniche....come una sorta di esseri meccanici
attenti a che le flebo di bit elettronici sgoccioli e che gli elettroni arrivino
sullo schermo ...tutti immersi in una sorta di indistizione tra reale e
virtuale.... il fatto è invece che rifiutiamo di essere "istituiti"
come spettatori: si tratti di strumenti tecnologici o di linguaggi...
Le mediazioni per cui la violenza della società, e degli interessi economici
irrompono nella nostra personale vita....sono infinite e assai labirintiche e
così quelle tecno-scientifiche che dissolvono o confondono il confine tra il
dentro e il fuori, tra psichico e fisico........
.......comunque nessuno si può sintetizzare in un pugno di parole...........
saluti proletari in rete e fuori....
ps. ah!
UNA
sta per umbria network alliance..........nessuno è perfetto............www/ecn.org/una