SOCIETA' ITALIANA PER LO STUDIO DEGLI STATI DI COSCIENZA (S.I.S.S.C.)

Presenta:
Trance, Malattia e Guarigione. Dalle tradizioni alla Scienza
28/29/30/31 - Agosto 2002
Centro Polifunzionale
PERINALDO (IM)

Per maggiori info:
http://www.ecn.org/sissc/perinaldo2.html




La liberta' e' terapeutica

Bologna 27-28-29 giugno 2002

Per maggiori info:
http://www.ecn.org/mdma2000





L'Istituzione Gian Franco Minguzzi organizza una serie di incontri su "Stati modificati di coscienza e allucinogeni" per approfondire e riflettere sulle sostanze psicoattive in relazione alla societa' attuale.

Il 23 maggio iniziamo un nuovo percorso di lettura con 5 date che sono
dettagliate sotto
grazie

L'Istituzione Gian Franco Minguzzi organizza una serie di incontri su "Stati
modificati di coscienza e allucinogeni" per approfondire e riflettere sulle
sostanze psicoattive in relazione alla società attuale. Verrà dato ampio
spazio all'analisi delle moderne forme comportamentali, di uso e abuso,
legate a vecchie e nuove sostanze vegetali, chimiche e di sintesi. Si
parlerà di un momento storico particolare, il 1977, che ha visto formarsi,
con il movimento studentesco, con la musica e la droga, alcune tipologie
esperenziali che attualmente sopravvivono.
Gli incontri saranno organizzati come dei "percorsi di lettura autogestiti":
i partecipanti dovranno leggere, schedare ed individuare autonomamente
possibili relazioni e collegamenti tra testi ed articoli che saranno forniti
dagli organizzatori. I percorsi si terranno a cadenza settimanale presso la
sede dell'Istituzione Minguzzi in via Sant'Isaia. I relatori saranno Giorgio
Samorini, scrittore ed etonobotanico, e Roberto Freak Antoni, leader del
gruppo "Skiantos", scittore e poeta.

Calendario e programma dell'iniziativa:

Verranno proposti e discussi i seguenti temi:

1° giornata - giovedì 23 maggio 2002 ore 15,30 - 18,00
Scenari attuali e futuri della globalizzazione delle droghe
L'aspetto fenomenologico delle droghe
Alcune tipologie marginali di assuntori di droghe: "psichedelici",
"psiconauti", "ecologici"
Approfondimento su droghe psicoattive poco note attualmente utilizzate in
Italia

Relatore Giorgio Samorini

2° giornata - giovedì 30 maggio 2002 ore 15,30 - 18,00
Droghe vegetali
Funghi allucinogeni: le specie nostrane; epidemiologia dell'uso moderno
Ayahuasca e analoghi dell'ayahuasca
La combinazione triptamine + MAO-inibitori nella natura e nella cultura
umana
Datura stramonio e altre solanacee delirogene: analisi degli approcci
impropri fra i giovani
Salvia divinorum: una "nuova" droga vegetale
Le "eco-droghe": prospetto su altre 30 piante psicoattive di uso e di abuso
in Italia


Relatore Giorgio Samorini

3° giornata - giovedì 6 giugno 2002 ore 15,30 - 18,00
Anno 1977, la droga, la musica a Bologna
Presentazione del relatore: Roberto "Freak" Antoni (leader del gruppo
Skiantos, scrittore e poeta)
Analisi di alcuni testi di canzoni, libri che hanno fatto discutere di
droghe e movimento
Discussione e dibattito


4° giornata - giovedì 13 giugno 2002 ore 15,30 - 18,00
Droghe di sintesi
Allucinogeni: LSD, mescalina, triptamine, ketamina
Empatogeni: dall'MDMA alla 2C-T-7
GHB
Droghe nootropiche di sintesi
Per ogni sostanza, curva esperenziale, asse delle dosi e tipologie di
effetto; limiti fra uso e abuso; problematiche di gestione degli effetti
collaterali

Relatore Giorgio Samorini



5° giornata - giovedì 20 giugno 2002 ore 15,30 - 18,00
Poliassunzioni
"Complessi psicofarmacologici" tradizionali e poliassunzioni moderne
Problematiche associate ad alcune nuove e meno nuove combinazioni di droghe
I MAO-inibitori usati come potenziatori dell'effetto di altre droghe e
pericoli connessi
Conclusione del percorso di lettura e valutazione


Relatore Giorgio Samorini


Iscrizioni
E' possibile iscriversi per telefono e via e-mail.
Istituzione Gian Franco Minguzzi
Via Sant'Isaia, 90 - 40123 Bologna
Tel. 051/52.41.17 - fax 051/52.12.68 chiedere di Vito Di Silvio
e-mail: minguzzi@provincia.bologna.it
Costo dell'iscrizione: 20 euro

Tutti gli incontri si svolgeranno presso l'Istituzione Gian Franco Minguzzi
Tutor, organizzazione e ricerca a cura di: Vito Di Silvio
Relatori: Giorgio Samorini (scrittore - etonobotanico)
Roberto Freak Antoni (leader del gruppo "Skiantos", scittore e poeta)

Le iniziative si inseriscono nell'ambito dei lavori della sezione di
formazione e ricerca sulle tossicodipendenze e alcolismo, da alcuni anni
istituita presso l'Istituzione Gian Franco Minguzzi. Sono intese come
prodotti intermedi dell'intero lavoro degli operatori del settore
tossicodipendenze, che consentano per quanto possibile l'immediato accesso
alle informazioni già disponibili.

Questi incontri presentano due novità riguardanti i metodi di lavoro.
La prima riguarda il materiale fornito ai partecipanti, che sarà
prevalentemente prelevato da Internet. Questa scelta deriva dalla necessità
riscontarata dagli operatori del settore di aggiornarsi quasi in tempo reale
su alcune aree tematiche della letteratura italiana e straniera in tema di
tossicodipendenze. Questo aspetto innovativo deve essere inteso come una
sfida rispetto al classico percorso di lettura basato su articoli di riviste
e libri. E' comunque garantita la scientificità del materiale trattato.
La seconda novità riguarda i modi di svolgimento dei percorsi di lettura. I
partecipanti hanno il compito di leggere e schedare i testi e gli articoli
forniti, cercando inoltre di individuare possibili relazioni tra i
materiali. Il tutto in autogestione. Il lavoro consisterà nella discussione
coordinata dei materiali analizzati dai partecipanti con il compito di
elaborare una scheda informativa degli articoli letti e delle riflessioni
elaborate nel confronto con i relatori e con gli altri partecipanti.
Ad ogni iscritto negli incontri gli verrà fornito materiale (articoli,
testi, ecc.) che dovrà leggere, per poi redarre una scheda di lettura che
tenga conto anche di possibili quesiti da rivolgere
all'autore/relatore/tutor invitato al percorso di lettura per consentire
l'approfondimento.

Gli obiettivi di questi percorsi di lettura e discussione sono:

offrire l'opportunità ai partecipanti di seguire/svolgere un percorso di
lettura guidato, con il compito di realizzare delle schede informative da
divulgare attraverso la sezione di documentazione sulle tossicodipendenze e
la biblioteca dell'Istituzione
sensibilizzare e familiarizzare agli strumenti che oggi sono presenti nella
sezione di documentazione presso l'Istituzione "Gian Franco Minguzzi" per
acquisire informazioni utili nei campi di proprio interesse
mettere a punto e sperimentare strumenti e forme di diffusione delle
conoscenze che meglio possano soddisfare l'utenza della sezione di
documentazione sulle tossicodipendenze.
L'iniziativa si rivolge: a operatori sia del pubblico che del privato
(Ser.T, Comunità T. Associazioni, Cooperative sociali, Studenti), che
svolgono la propria attività nel settore delle tossicodipendenze e
dell'esclusione sociale e che sono interessati ad acquisire nuove
metodologie di intervento; e a quanti sono interessati ad affrontare tali
tematiche.




http://www.millelireonline.it

Collabora anche tu a scannerizzare i libri millelire che affrontano il tema delle sostanze psicotrope.





APPELLO

Senza Vergogna
Appello alla società civile, agli operatori e ai parlamentari

http://www.fuoriluogo.it/speciali/guerraitaliana/senzavergogna.html



GRAVE ATTO DELLA PROCURA BOLOGNESE AI DANNI DEI SERT


RASSEGNA STAMPA E TESTO DA INVIARE AL GIUDICE E AI GIORNALISTI PER RICHIAMARE l'ATTENZIONE SU UN FATTO COSI' GRAVE
Dal Manifesto del 13 luglio
Indagini alterate a Bologna
A caccia di ladri, la procura chiede al Sert i nomi dei 
tossicodipendenti 
 

La schedatura dei tossicodipendenti non è neppure più un 
lavoro da fare, infatti la si trova già bella e pronta negli archivi 
dei SerT. E così se bisogna trovare i rapinatori delle farmacie 
bolognesi, due li hanno già presi e sono tossicodipendenti, 
allora si va all'azienda sanitaria dove il lavoro è già fatto. Che 
ci vuole?
"La storia è cominciata in aprile - racconta Luisa Prata, 
responsabile SerT per l'Azienda Città di Bologna - quando è 
arrivata una richiesta scritta, dalla Procura, di delega ai 
carabinieri di acquisire gli elenchi". Prata racconta che le 
capitato solo un'altra volta, in 15 anni di SerT, a fronte 
peraltro di decine, forse centinaia, richieste verbali.
L'azienda ha rifiutato ricordando la legge, poi per due mesi 
silenzio, infine la Procura a fine giugno ha emanato un 
decreto di sequestro degli elenchi, l'Azienda ha presentato 
una memoria di opposizione e allora la Procura ha portato il 
decreto al Tribunale della Libertà, ovvero il Tribunale del 
riesame, che dovrà decidere della sua legittimità, in una 
decina di giorni.
La legge attribuisce delle tutele agli operatori dei SerT, delle 
comunità, del privato sociale, a tutte le persone che in modo 
convenzionato collaborano col servizio sanitario nazionale per 
seguire i tossicodipendenti. Non possono essere obbligati a 
testimoniare su questioni apprese in ragione della propria 
attività professionale. La legge attribuisce agli operatori delle 
tossicodipendenze gli stessi diritti di un avvocato difensore, 
parole testuali del Codice penale. Se il decreto trovasse 
esecuzione, sarebbe come se i carabinieri andassero a 
perquisire la casa del difensore per cercare le prove a carico 
dell'imputato. Il decreto contiene le garanzie di riservatezza 
necessarie, e previste, per i nomi degli elenchi SerT, che la 
Procura dice di volere solo perché fondamentali per le 
ricerche sulle rapine alle farmacie, ma è sulla procedura che 
ci si deve interrogare. Anche il Tribunale del riesame, che non 
può e non deve decidere mosso da esigenze di fatto, o 
questioni "emergenziali". Il caso non ha precedenti.
"Il rapporto di fiducia necessario fra gli operatori e gli assistiti 
potrebbe uscirne seriamente compromesso - avverte la 
dottoressa Pianta - e il danno sarebbe particolarmente grave 
dopo cinque anni di potenziamento delle politiche di riduzione 
del danno, fatte con gli enti locali, dove è importante riuscire a 
facilitare l'accesso ai servizi, abbassare la soglia di 
accoglienza, pretendere, apparentemente, poco, e offrire 
molto. Anche il solo clamore sollevato dalla notizia non fa 
bene ai SerT".
La mortalità da overdose si è dimezzata negli ultimi due anni, 
a Bologna, in diminuzione il numero dei reati commessi da 
tossicodipendenti. "Sono dati - dice la dottoressa con aplomb 
inglese - che ci sono forniti dalla stessa polizia: questa è la 
collaborazione che gli offriamo, questo è ciò che possiamo 
fare anche per loro".


Da La Repubblica edizione bolognese del 5 luglio:
LA PROCURA va caccia dei «banditi delle farmacie» e vuol 
sequestrare gli elenchi dei ragazzi in cura al Sert, il servizio 
per le tossicodipendenze. Ma l'ufficio legale dell'Ausl teme 
una «schedatura dei tossici», insorge e manda una memoria 
ai magistrati: «Quegli elenchi sono coperti dal segreto, 
restano qui. Gli operatori sono vincolati dal segreto 
professionale». Così, i carabinieri del nucleo operativo che 
dieci giorni fa hanno bussato alle porte dei cinque Sert 
cittadini son tornati in caserma a mani vuote. Un bello 
smacco. L'inchiesta dei pm Plazzi e Orsi, vistata dall'aggiunto 
Luigi Persico, ha provocato molto rumore ai vertici dell'Ausl. 
C'è stato un incontro fra gli avvocati e Persico, e da quel 
giorno nessuno è più venuto a bussare al Sert. Ma la 
tempesta non è passata, tutt'altro. La Procura ha infatti 
rimesso la questione nelle mani del Riesame: se il giudice del 
Tribunale della Libertà stabilirà che il sequestro è legittimo, i 
carabinieri torneranno alla carica. Insomma, la battaglia è 
apertissima. 
La notizia della visita dei carabinieri ai Sert dei distretti Reno, 
Porto, Savena, San Donato e Navile (oltre 1.550 utenti 
«stabili» su base annua, più altre 800 persone considerate 
«fluttuanti») è stata gelosamente custodita per dieci giorni 
dall'Azienda Sanitaria. Ma in direzione, e soprattutto fra i 
responsabili degli «ambulatori» per i tossicodipendenti in cura, 
l'arrivo delle divise ha provocato grande sconcerto. C'è il 
sospetto di una schedatura di massa dei «tossici», la 
consultazione di quegli elenchi è riservata ai medici e si teme 
per l'uso che potrebbero fare di quei nomi le forze di polizia. 
Di più: le rapine in farmacia sono forse un appannaggio 
esclusivo dei tossicodipendenti? Se così fosse, dovremmo 
considerare criminali tutti gli eroinomani e i cocainomani. E 
perché sono stati chiesti solo i nomi dei maschi? 
Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero stati i carabinieri a 
prospettare l'ipotesi di sequestrare gli elenchi dei Sert per 
individuare gli autori di alcune rapine in farmacia tuttora 
irrisolte. Nei mesi addietro furono arrestati due giovani, 
entrambi tossicodipendenti. Ma l'impressione è che qualcun 
altro possa essere in libertà. «Tossici i primi due, tossici pure 
gli altri», sembra la valutazione degli investigatori, che hanno 
chiesto aiuto ai pm Orsi e Plazzi ottenendo il provvedimento di 
sequestro degli elenchi contro il quale l'ufficio legale dell'Ausl 
ha fatto opposizione. Valutazione discutibilissima. E poi: come 
la mettiamo con la questione del diritto alla riservatezza dei 
tossicodipendenti in cura? I Sert, come tutti sanno, sono nati 
proprio per questo. Per curare chi fa uso di droga e per 
evitare che la diffusione della loro identità possa rendere 
ricattabile un'utenza particolarmente «debole». La reazione 
dei legali dell'Ausl è stata dura: porte dei Sert chiuse ai 
carabinieri e l'invio di una memoria scritta ai magistrati. C'è 
stato un incontro fra uno degli avvocati e il procuratore 
Persico. Si cercava il chiarimento. Ma la Procura non ha fatto 
un solo passo indietro. Semplicemente, ha rimesso la 
questione nelle mani di un giudice. Fonti di piazza Trento e 
Trieste cercano di ridimensionare l'allarme scatenato 
dall'arrivo degli investigatori. «Nessuna 'schedatura dei 
tossicodipendenti'. Si trattava di acquisire solo i dati relativi ad 
alcune persone in cura, e con tutte le garanzie del caso. Agli 
operatori è stato assicurato che nessuno tratterrà le copie 
degli elenchi. Ora deciderà il giudice: se considererà illegittimo 
il provvedimento di sequestro, l'inchiesta verrà chiusa 
immediatamente».

IPOTESI DI TESTO DA SPEDIRE AI GIORNALISTI E ALLA PROCURA DI BOLOGNA:
La legge è uguale per tutti?

Gentile Sig. Giudice, abbiamo appreso attraverso vari media 
del tentato sequestro degli schedari contenenti i nomi dei 
tossicodsipendenti in cura presso i SerT bolognesi.
A tal proposito le vorremmo ricordare che detti nomi sono 
segretati.....
Così come riportato dall'articolo 120 della D.P.R. 309/90:
"Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli 
stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e 
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza" e che ci 
permettiamo aggiungere a questa mail:

Articolo 120

Terapia volontaria e anonimato

1. Chiunque fa uso personale di sostanze stupefacenti o 
psicotrope può chiedere al servizio pubblico per le 
tossicodipendenze di essere sottoposto ad accertamenti 
diagnostici e di definire un programma terapeutico e 
socio-riabilitativo.

2. Qualora si tratti di persona minore di età o incapace di 
intendere e di volere la richiesta di intervento può essere 
fatta, oltre che personalmente dall'interessato, da coloro che 
esercitano su di lui la potestà parentale o la tutela.

3. Gli interessati, a loro richiesta, possono beneficiare 
dell'anonimato nei rapporti con i servizi, i presidi e le strutture 
dell'unità sanitarie locali, nonché con i medici, gli assistenti 
sociali e tutto il personale addetto o dipendente.

4. Gli esercenti la professione medica che assistono persone 
dedite all'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope possono, 
in ogni tempo, avvalersi dell'ausilio del servizio pubblico per le 
tossicodipendenze.

[5. In ogni caso, salvo quanto previsto al comma 6, e dopo 
aver informato l'interessato del proprio diritto all'anonimato 
secondo quanto previsto dai commi 3 e 6, essi debbono 
inoltrare al predetto servizio una scheda sanitaria contenente 
le generalità dell'interessato, la professione, il grado di 
istruzione, i dati anamnestici e diagnostici e irisultati degli 
accertamenti e delle terapie praticate].

6. Coloro che hanno chiesto l'anonimato hanno diritto a che la 
loro scheda sanitaria non contenga le generalità né altri dati 
che valgano alla loro identificazione.

7. I dipendenti del servizio pubblico per le tossicodipendenze 
non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno 
conosciuto per ragione della propria professione, né davanti 
all'autorità giudiziaria né davanti ad altra autorità. Agli stessi si 
applicano le disposizioni dell'articolo 200 del codice di 
procedura penale e si estendono le garanzie previste per il 
difensore dalle disposizioni dell'art. 103 del codice di 
procedura penale in quanto applicabili. La presente norma si 
applica anche a coloro che operano presso gli enti, centri, 
associazioni o gruppi che hanno stipulato le convenzioni di cui 
all'art. 117.

8. Ogni regione o provincia autonoma provvederà ad 
elaborare un modello unico regionale di scheda sanitaria da 
distribuire, tramite l'ordine dei medici-chirurghi e degli 
odontoiatri di ogni provincia, ai singoli presidi sanitari 
ospedalieri ed ambulatoriali. Le regioni e le province 
autonome provvedono agli adempimenti di cui al presente 
comma.

9. Il modello di scheda sanitaria dovrà prevedere un sistema 
di codifica atto a tutelare il diritto all'anonimato del paziente e 
ad evitare duplicazioni di carteggio.


A questo punto, Signo Giudice, ci chiediamo: le legge è 
veramente uguale per tutti? Questo articolo e i servizi per le 
tossicodipendenze in generale, non sono stati creati apposta 
per dare una difesa in più ad una classe di Persone già di per 
sè in una situazione sfavorevole?
Non crede che se il sequestro vada a buon fine, le parole 
"rassicuranti" dello stato potrebbero risultare ancora una volta 
bugie? Non crede che si giochi anche la credibilità del 
servizio, con la possibilità di veder diminuita l'utenza, che non 
crederà più di essere salvaguardata?

Nella speranza voglia rispondere alle nostre domande, La 
salutiamo cordialmente

L'indirizzo del dott. Stefano Persico, aggiunto della procura di Bologna e' procbo@iperbole.bologna.it

qui' ci sono gli indirizzi di alcuni giornalisti a cui inviare il messaggio:
m.caramelli@repubblica.it
renata.collina@rcs.it
comoli@mondadori.it
cordero@mondadori.it
losi.mattia@ilsole24ore.it
interni@ilgiornale.it
pintus.italpromo@interbusiness.it
silserra@mondadori.it









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