...Contro chi ci ruba il tempo della nostra unica vita, ci ricorda Salvatore Messana, ogni resistenza, ogni slealtà, ogni vendetta, è non solo lecita, ma doverosa. E, quando riesce, sublime... Tra assegni a vuoto e pianificate vendette, occupazioni di condomini e furti memorabili, Salvatore Messana, con una ironia fulminante, fa scempio di ogni pretesa serietà residua di questa società decrepita... E' la voce degli scansafatiche fieri di esserlo... Un sonoro ceffone alla lamentela, anche a quella -oggi così diffusa- sulla precarietà del posto di lavoro, essendo proprio "la certezza del posto fisso" quell'incubo che Salvatore Messana ha fuggito come la peste. Riuscendo anche, in questa fuga divenuta una vita, a spassarsela con allegri complici e a infliggere ai suoi inseguitori pesanti dispiaceri. Ed è contro i potenti e gli aguzzini di ogni tempo che Salvatore Messana ha deciso di rivelare , a noi e a chi verrà, il suo semplice "segreto": non esitare mai a scagliare la prima pietra; mirando, se possibile alla testa. Noi, ripubblicandolo, ci siamo solo fatti umili testimoni di tale imperituro verbo. Nei secoli dei secoli. Così sia. Il libro verrà presentato all'orto di mirafiori l'27 giugno 2010
JEAN-MARC ROUILLAN E' facile dimenticare i prigionieri. Tanto più facile quando questi prigionieri vengono ingabbiati per motivi che non fanno più parte delle nostre preoccupazioni. Questo vale per i ‘comuni', ma è anche il caso dei ‘politici', nel momento in cui il loro impegno passato non incontra più il favore della cerchia dei militanti. Ma i militanti che qualche anno fa hanno scelto la lotta armata hanno sempre bisogno di sostegno. JACQUES MESRINE Ribelle a scuola, discolo in famiglia, nella sua autobiografia di cui ora pubblichiamo la prima traduzione italiana, scritta in carcere e pubblicata nel 1977, Mesrine racconta come a 20 anni è stato spedito a fare la guerra in Algeria. Horst Fantazzini Già alla
fine degli anni Sessanta le cronache dei giornali favoleggiavano del rapinatore
gentile, che manda fiori alle commesse, segnalandolo come l'ultimo dei
romantici, l'anarchico sognatore e vecchio stampo che "non avrebbe fatto
male ad una mosca". La costruzione di questo personaggio rassicurante,
commovente, familiare, che si direbbe balzato fuori d'un film tv (e che
in un film tv ha finito per precipitare) ha finito per creare un abisso
di luoghi comuni che paralizzano e ottundono la possibilità di cogliere
il senso della vita di Horst Fantazzini. È da queste considerazioni che
la ripubblicazione di questo libro ha preso le mosse; per riafferrare
la vicenda, lineare ed eloquente, di un uomo che ha voluto essere libero
immediatamente, senza attendere che qualcuno lo conducesse o che altri
lo seguissero; che, agendo secondo questi criteri, non ha fatto che seguire
l'impulso alla libertà e scegliere il proprio destino. Benjamin
Péret Anche all'amore
e alla sua rappresentazione le convenzioni sociali vorrebbero imporre
il senso della loro misura: coltivare il senso di colpa del frutto proibito
oppure redimersi attraverso la politica della rivendicazione. Queste poche
pagine scritte dal surealista francese Benjamin Péret oltre settant'anni
fa bastano per far crollare tutto questo vergognoso castello di equivoci
e compromessi. Nemico dell'ipocrisia bacchettona che divide il legittimo
erotismo dall'esecrata pornografia, Péret non esita a schiaffare in faccia
al lettore chili e chili di carne viva e pulsante immersa in torrenti
di liquido seminale. Consapevole che il piacere è ovunque osteggiato dalla
solennità, egli procede spedito nella direzione opposta, in una sorta
di farsa rabelaisiana. Ricorrendo all'eccesso, al parossismo spinto fino
al grottesco, per far saltare gli schemi e perdere ogni forma di rigidità
mentale, di pregiudizio morale, di codice comportamentale in materia d'amore.
ESAURITO Guy Debord
pp. 22,
lire 3.000
Il rapporto di Debord è stato pubblicato a Parigi, nel giugno del
1957, in quanto documento preparatorio per una conferenza di unificazione
che doveva riunire il mese seguente l'Internazionale lettrista, il Movimento
Internazionale per un Bauhaus Immaginista e un Comitato psico-geografico
di Londra.
I delegati di questi movimenti alla conferenza di Cosio d'Arroscia (27-28
luglio 1957) hanno fondato l'Internazionale Situazionista. Tale
organizzazione ha in questo momento sezioni in Algeria, Belgio, Francia,
Germania, Italia e Scandinavia. Dobbiamo
dunque intraprendere traduzioni e riedizioni in ciascuno di questi paesi
di lavori teorici adottati in comune, e che costituivano il programma
transitorio della nostra ricerca. Bisogna
capirci subito, perchè le nostre esperienze andranno sempre più
lontano. Maggio 1958
G. Pinot-Gallizio
Antonin
Artaud
pp.72, libro
+ audiocassetta lire 8.000
Nel novembre del 1947 la direzione della Radiodiffusione francese propose
ad Artaud una trasmissione, garantendogli ogni libertà nella composizione;
inutile dire che la suddetta mai andò in onda.
Questa edizione contiene il testo integrale con l'originale a fronte,
seguito da sei lettere inedite, oltre alla registrazione audio della trasmissione. D:
« ...E a che cosa vi è servita, Monsieur Artaud, questa
trasmissione? » R: «
A denunciare un certo numero di porcherie sociali ufficialmente riconosciute
e raccomandate...»
Ratgeb
(Raoul Vanaigem)
pp. 56,
lire 5.000
Avete provato almeno una volta il desiderio di non lavorare, senza far
lavorare gli altri al vostro posto? Vi è capitato di sentire, fuori
dal posto di lavoro, lo stesso disgusto e la stessa stanchezza che in
fabbrica? Sabotando la produzione, provate il desidero di divertirvi a
sabotare anche le strutture repressive? Avete
già provato il desiderio di non leggere più i giornali e
di rompere il vostro televisore? Avete già partecipato al saccheggio
di un supermercato, un grande magazzino o un mercato all'ingrosso? Avete
già provato il desiderio di gettare la busta paga in faccia al
cassiere?
Vi è capitato di sputare sul prete che passa? D'avere desiderato
di bruciare una chiesa, un tempio, una moschea, una sinagoga? Provate
il desiderio di fare l'amore - non per abitudine ma appassionatamente
- con la vostra compagna o compagno, con la prima o col primo venuto,
con vostra figlia, con i vostri parenti, i vostri amici e amiche, i vostri
fratelli e sorelle? Provate
un uguale disprezzo per quelli che fanno politca e per quelli che non
la fanno ma la lasciano fare agli altri al proprio posto? Vi è
capitato di essere stufi di vostra moglie, di vostro marito, dei vostri
parenti, dei vostri filgi, dei problemi e degli obblighi familiari? Valérie
Solanas
pp. 56,
lire 3.000 Lo
Scum Manifesto è fantasticamente divertente (c'é da sborarsi
dalle risate), perchè taglia corto con questo squallore. La Solanas
avrà paura del sesso, ma le segate le sa tirare bene: il fighetto,
la fighetta, l'artista, l'alternativo rivoluzionario che sbrodola nei
miti, la cultura, la politica, il lavoro. Tutto, assolutamente tutto rientra
nel "Grand'Uomo col Gran Cazzo che si cucca un Gran Bel Pezzo".
Se la Solanas giustifica ogni munnezza sociale come prodotto del maschio,
noi non facciamo distinzioni tra figa e cazzo e riconosciamo nell'uomo,
il maschio dello SCUM, tutti gli 'individui' che "bighellonano oziosi
per la strada e deturpano il paesaggio con la loro presenza". Infatti
il maschio non è il solo responsabile della società patriarcale,
poichè maschilista è tutta la cultura tradizionale creata
sì dal maschio, ma pienamente accettata dalla donna. A
differenza del pensiero femminista 'classico' (quello sbandierato nei
corrtei dell'8 marzo, quello del diritto della donna al lavoro fino alla
rivendicazione del servizio di leva), lo SCUM ci affascina e coinvolge
in quanto esaltazione dello slavoro, dell'automatizzazione totale, dellavita
come piacere e appagamento. La donna SCUM "decisa, sicura di sé,
indecente, violenta, egoista, indipendente, orgogliosa, avventurosa, sciolta,
strafottente" ci piace fino in fondo, ma a differenza di chi ha scritto
lo SCUM non ci auspichiamo l'eliminazione dell'uomo maschio, anzi desideriamo
la trasformazione in individuo-SCUM anche dei maschi, senza che ciò
presupponga il fatto di diventar ricchioni. Uno SCUM che entrerà
nelle forze slavoratrici e distruggerà segretamente le attrezzature,
nelle forze inculatrici. Perché "la via d'uscita non è
mollare tutto, ma fottere il sistema": Questo è ciò
che ci piace, senza discriminazioni sessuali. Gli SCUM hanno percorso
tutto il fronte del porto, sono passati per ogni banchina, per ogni molo,
il molo del cazzo, il molo della figa...
Non pensiamo sia necessario approdare nell'antisesso, anzi, crediamo fortemente
in certe passioni che speriamo continuino ad ardere fino in fondo... Ed. Rocamadur
Il
testo
completo dell'opuscolo, datato febbraio 1994, in cui si sviluppano
le tesi contenuto nel manifesto "Contro tutti gli aspiranti politici
e i loro presunti movimenti" (vedi sez. 'Fliers'). Le tesi e
le riflessioni di alcuni occupanti torinesi contro la legalizzazione dei
posti occupati. A Torino, eccettuati un paio di posti (di sinistra), si
è sempre mantenuta una linea coerente nei rapporti con 'l'altra
parte' per quanto riguarda l'ipotesi di legalizzazione, la sicurezza di
poter conservare le proprie quattro mura. Su questa linea di principio,
almeno in quella, omogenei, una decina di posti nuovi sono stati occupati,
per non contare quelli sgomberati, dopo El Paso, a partire dal 1987.
EL PASO EDIZIONI
Il segreto è dirlo
pp.141 , € 6
edizioni El Paso / Porfido
Odio la mattina
pp. , € 8
edizioni El Paso / Nautilus
«Ti senti invischiato in una palude nebbiosa, senza contorni, senza punti di riferimento, mentre i giorni passano. Molti non resistono all'isolamento, spesso si tolgono la vita o escono di senno, come il mio compagno Cipriani. Si pensa molto. Si pensa tutto il giorno. Il cervello è sempre in moto. È un viaggio all'interno di sé stessi. I muri della cella diventano una seconda pelle. E il pensiero diventa circolare. Rarissimi gli stimoli durante il giorno. Così il passato, il presente e le fantasie si confondono, in una riflessione senza fine che si avvita su sé stessa, spesso con sofferenza. Perciò si parla di tortura. La gente non capisce come si possa equiparare alla tortura il fatto di dover restare immobili su uno sgabello. Ma è un'autentica tortura. È una tortura perché sei solo».
L'ISTINTO DI MORTE
pp. 312 , € 13
edizioni El Paso / Nautilus
Al suo rientro a casa, si rende conto di non essere adatto a inserirsi nel mondo del lavoro e decide intraprendere la vita del fuorilegge. La sua vita avventurosa contempla furti, rapine, incontri con prostitute, violenti liti con sfruttatori, assassinii, amori, figli: una vita intensa nel corso della quale è stato più volte arrestato ed è più volte evaso, anche da carceri di “massima sicurezza”, in Francia come in Canada.
L'Istinto di morte ci svela questo personaggio che negli anni '70 è diventato per i mass media un “nemico pubblico n°1”, come venne definito in Francia, una primula rossa che la polizia aveva ordine di prendere vivo o morto, e per il “movimento” di quegli anni un simbolo della rivolta senza quartiere contro la società borghese e capitalista e la sua giustizia.
Ormai
è fatta!
pp. 174, € 8
edizioni El Paso / Nautilus
le
ruggini ingabbiate/i coglioni arrabbiati
pp. 48, € 3
elpaso edizioni
"Rapporto sulla costruzione delle situazioni"
ESAURITO
"Per farla finita con il giudizio di Dio"
IN
ESAURIMENTO
Dallo sciopero selvaggio alla autogestione generalizzata
Scum Manifesto