Ricordate il nostro appello contro la riforma dei cicli?
Faticava a decollare.
Facevamo fatica anche noi a farlo "decollare".
Ci dicevamo: "E' per il clima di attesa pre-elettorale, che paralizza ogni iniziativa; per questa specie di "sospensione" in cui tutti paiono immersi nelle scuole, in attesa di un evento che, in un modo o nell'altro, definisca il contesto generale in cui ci ritroveremo".
Adesso, teoricamente, il contesto si è definito e qualcuno, pare, ha deciso di "accogliere" la nostra richiesta e di "sospendere" la Grande Riforma.
Mah!
Ci siamo ritrovati, noi di Filirossi, per parlarci e confrontarci sul che fare.
Pareva non avesse più senso sostenere l'appello per tentare di fermare ciò che, forse, in qualche modo, qualcun altro aveva deciso di bloccare.
Ma, sicuramente, continuano ad avere senso e ragione le motivazioni e i contenuti che abbiamo posto al centro del nostro appello.
Che non sono le stesse di chi si appresta a metter mano, dal suo punto di vista, al mondo della scuola.
Quindi...? Quindi continueremo per la strada che abbiamo intrapresa con la volontà di mantenere aperto un "luogo" di scambio, confronto, iniziativa e per contribuire, con altre e con altri, a dar corpo ad una rete di "resistenza" nelle scuole e oltre.
Magari riuscendo a tradurre questa resistenza in una progettualità che, a partire da quanto abbiamo sostenuto anche nell'appello, e non solo, sappia parlare ed agire nelle scuole.
Si tratta del desiderio di riprenderci in mano la possibilità di un agire politico; di ripartire da noi, da altri ed altre che vivono e possono condividere con noi percorsi e ricerca.
Ci piacerebbe essere in grado di affrontare un presente difficile ed amaro capovolgendone, almeno nel desiderio e nella volontà, il senso.Che Dio, Allah, Jaweh, Budda, o chi per esso/essi, ci aiuti/aiutino.