On. Luigi Berlinguer
Ministero Pubblica Istruzione
Viale Trastevere
00100 RomaCaro sig. Ministro,
innanzitutto complimenti per il metodo (vi faccio una proposta "aperta", discutiamone, dovete essere i protagonisti del dibattito, fatemi sapere), sempre che non sia un'operazione di facciata. Sono un insegnante elementare, raccolgo il suo invito, Le faccio sapere. Tralascio ovviamente la gran parte su cui sono d'accordo perché Lei ha poco tempo e molto bisogno di critiche e proposte.
Con la nuova "architettura" si creerebbero insegnanti elementari in esubero (poiché degli attuali cinque anni, ne coprirebbero solo quattro): indubbiamente una risorsa di non poco conto, che bello. Lei dice che si potrebbe "sperimentare di utilizzarli" per tante cose magnifiche e necessarie: assistenza a chi ha difficoltà, educazione ricorrente per gli adulti, formarli per l'inglese, farne "tutor" e figure di sistema. È che fa precedere tutti questi condizionali da un "comunque per la copertura totale delle necessità di supplenza" che - ma sia detto solo per inciso - un po' stride con successive affermazioni del testo ("piena valorizzazione del personale della scuola", "far tesoro delle esperienze professionali accumulate", "valorizzazione delle professionalità esistenti").
Ma il punto vero non è questo (perché anche avere dei supplenti "esperti" non sarebbe male, ma forse anche due soldi ed un po' di esperienza non farebbero male ai giovani insegnanti), il nodo è il raggiungimento di quegli splendidi, ambiziosi e irrinunciabili obiettivi di Fondo (la maiscola è sua, dunque ci tiene) che una scuola moderna e democratica deve garantire: innalzamento dei livelli culturali, sviluppo della tolleranza, crescita della coscienza democratica.
Per far tutto questo occorrono sì percorsi efficaci, programmi aggiornati, standard condivisi e quant'altro ben si delinea nel progetto, ma prima e soprattutto, rapporti intensi, significativi e profondi, e spazi e strumenti adeguati.
Le illustro una realtà (e una delle migliori), per capirci. Nella mia scuola ci sono 120 bambini ed uno spazio polivalente di 15 mq. (utilizzato anche per inglese e attività alternative) con due computer: calcoli Lei quanto e come ogni bambino può usufruire di multimedialità, insegnamento individualizzato, appoggio, utilizzo proficuo delle compresenze degli insegnanti, ecc.
Lo scorso anno ho concluso un ciclo con 15 bambini: ho avuto la possibilità di segurli bene, uno ad uno, in ogni momento; ho avuto anche il "lusso" (?) di poter scoprire e correggere gli errori compiuti. Quest'anno, nella stessa aula, abbiamo dovuto "infilarci" 5 banchi, 5 sedie, ma soprattutto 5 bambini in più (è andata bene, avrebbero potuto essere dieci). Quando piove, per "ricrearsi", muoversi, socializzare e accrescere la "tolleranza" devono dividersi uno spazio, al netto degli arredi, di circa 3-4 mq. (e la mia scuola ha aule molto più spaziose rispetto alla media). Ma soprattutto, mi devono dividere in venti: il mio cuore, la mia testa, le mie capacità, la mia pazienza. Mi creda, ci metto lo stesso amore, la stessa passione, la stessa competenza (e anche più) messi la volta scorsa; ma mi scopro io un po' più cerbero e scopro loro un po' più nervosi e lontani dei miei bambini "vecchi"; ma - e mi rattrista doverlo dire- questi miei bambini saranno istruiti, tolleranti e buoni cittadini "un po' (tanto?) meno" dei loro predecessori. Mi conceda una "bestemmia": se Lei non interviene sul numero degli alunni, potrebbe avere avuto molto di più il bambino di una piccola classe di campagna preriforma che non il bambino "riformato" del 2000.Qualità dei rapporti, spazi e strumenti adeguati, dicevo.
Non si preoccupi più di tanto degli ultimi (fotocopiatrici, computers, tv, videoregistratori, chitarre, ecc.), perché lì già ci siamo dovuti arrangiare noi da tempo (se dovevamo aspettare saremmo ancora alla china...); i genitori investono sull'avvenire dei loro figli e gli insegnanti sanno adattarsi anche ad organizzare feste e cucinare...
Per gli spazi ci rimandi pure agli Enti locali, ma ci dia un'autonomia ed una contrattualità forte nei loro confronti.
Ma per quanto riguarda la qualità dei rapporti tra noi e i bambini... non se la può cavare, dipendono anche da Lei. Se il prossimo ciclo me ne torna a dare 15, Le assicuro gli obiettivi di Fondo, se me ne lascia 20 vedrò quello che riuscirò a fare, se si lascia la possibilità che siano 25, beh, allora abbiamo scherzato.
Non si risponda citando il basso numero medio di alunni per docente che sappiamo entrambi essere una finzione astratta (si divide il numero degli scolari che ci sono a scuola per un numero di insegnanti che a scuola non c'è); si interroghi sul tetto massimo di alunni per classe (25) che molto spesso è reale e che ogni anno, da tanti anni, con tagli e provvedimenti vari, tutti i ministri cercano di rendere sempre più diffuso.
Con la riforma lei libera risorse vere (insegnanti), ma le fa poi rientrare dalla finestra (con la copertura "comunque e totale" delle supplenze); le usi per migliorare davvero la scuola, che prima di tutto è rapporto tra chi insegna e chi possa avere in lui un appoggio sempre presente e appieno disponibile; ci renda possibile dire un "sì" pieno ad ogni richiesta, e non "aspetta, forse dopo, avanti un altro".
Lo so che costa, che ci sono le "compatibilità", che c'è Maastricht; ma le riforme vere devono costare, e tanto; se no sono poco più che "partite di giro".
"Voliamo alto", per usare un'espressione che Le piace, ma per davvero; Lei oggi ha la responsabilità di un consenso e un entusiasmo che non può permettere vada disperso. Investiamoci per davvero; sono soldi spesi bene e che possono fruttare tanto.
Buon lavoro.
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