LUCIANO LOCCI, via Forlanini 6 20037 - PADERNO DUGNANO (MI), 02 9101937, lchatterley@libero.it
Cari colleghi,
A Milano si è svolta un'affollata assemblea dei fautori della scuola privata e della devolution scolastica (sabato 25 dicembre), promossa dai neonati Comitati per le libertà. Chiaro e preciso il loro programma politico:
1. dura battaglia contro la scuola di stato e pubblica, minacciata da "un crescente autoritarismo statalista", che "discrimina le scuole private (...), impone contenuti autoritari e illiberali"
2. differenziazione degli stipendi dei docenti secondo le attitudini e capacità;
3. libero mercato delle università private e altre belle amenità.Per me, che da un po' di tempo continuavo invano a ripetere ad amici e conoscenti che è necessario costituire dei Comitati antidevolution nella scuola che raccolgano liberi insegnanti, anche al di là delle sigle sindacali (anche perché, francamente, pure negli ambienti del sindacalismo di base, il problema sembra essere avvertito con freddezza...), l'aver appreso della nascita dei Comitati per le libertà, è stato doloroso. Ma, convinto di non essere il solo a ritenere che esista un'urgenza in questa direzione, scrivo queste poche righe con fiducia. Mentre noi insegnanti - e francamente, non riesco ancora a capire il perché - stiamo facendo poco o nulla (di visibile) contro il dilagare delle destre anche in materia scolastica, niente contro la celebrazione della devolution della scuola, e quasi niente per chiarire al pubblico che la radicale lotta alla politica scolastica del governo di centro sinistra non deve essere assolutamente strumentalizzata dalle destre fascistoidi e xenofobe, la destra, con la sua solita abbondanza di risorse finanziarie, con le sue belle presentazioni e schemini fatti con Power Point, perfettamente integrata in linea con moderna didattica della new economy,
procede a tappe forzate verso la demolizione della scuola pubblica. Come si può vedere, la destra si sta organizzando meglio in materia scolastica, elabora rapidamente la progettazione della distruzione della scuola pubblica, riciclando spudoratamente il più nobile linguaggio della sinistra; e così parla di "lotta all'omologazione", di "diritti negati" e di "libertà" (e dire che proprio noi professori abbiamo insegnato a parlare a certa gentaglia!) Ma noi che diciamo di credere in una scuola pubblica, egualitaria e democratica, non sembriamo turbati più di tanto.SE LE DESTRE VINCERANNO LE ELEZIONI, L' ATTACCO ALLA SCUOLA PUBBLICA SARÀ
VIOLENTO, APERTO E AVVERRÀ IN TEMPI MOLTO RAPIDI (altro che Funzioni Obiettivo!!).D'altro canto, cari colleghi, sembra ieri il giorno in cui Scalfari sul "la Repubblica" denunciava il patto segreto tra Bossi e Berlusconi sulla devolution: oggi il federalismo secessionista, mosso da un orrido egoismo, avanza impietoso. La sinistra non è stata in grado di riconoscere neppure la matrice neonazista che sta alla base dell'idea di secessione, così come essa è maturata nelle destre; sembra voler ignorare che, ad esempio, la mitizzazione delle radici germaniche fu parte integrante del "nuovo ordine" razziale che il nazismo intendeva affermare; sembra volutamente non voler usare più il termine "fascista" - l'unico appropriato - per definire l'irriverenza istituzionale delle destre, il disprezzo verso la democrazia. La sinistra cerca, pateticamente, di vestire i panni del sovrano illuminato, ricicla l'idea del federalismo, cerca di civilizzarla. O forse spera semplicemente di strappare un po' di voti ai "celto-padani"?
I PROFESSORI DEL NORD ITALIA HANNO UN PROBLEMA IN PIÙ RISPETTO AI COLLEGHI DELLA SARDEGNA, DELL'UMBRIA, DELLE MARCHE; QUI AL NORD L'ATTACCO DEI VARI FORMIGONI, BERLUSCONI, BOSSI SARÀ ANCORA PIÙ VIOLENTO. IL NORD È, POLITICAMENTE, UN LABORATORIO DI BARBARIE DESTINATA AD ESTENDERSI ALL'INTERO PAESE. Noi siamo insegnanti, non politici, e tuttavia dobbiamo scendere in campo perché siamo direttamente chiamati in causa. Attenzione: la società civile, l'opinione pubblica non percepisce nessuna nostra indignazione rigurado a questi temi; non uno straccio di volantino, non un gruppo di lavoro, non la proposta di costituire dei comitati, neanche una raccolta di firme: nulla.
Io vivo in provincia di Milano; le strade sono periodicamente tappezzate di manifesti leghisti che promettono la devolution nelle scuola, nella sanità, nelle forze dell'ordine. Accanto, di solito, si trova il manifesto contro le coppie gay. La sinistra dorme profondamente!! Perché parlo della Lega? Perché la Lega oggi ha un peso politico enorme nonostante i pochi voti. A contestare visibilmente i gazebo leghisti noi oggi troviamo solo
l'arcigay, l'arcilesbica e gli immigrati di fede islamica. Sono convinto che pagheremo caro questo immobilismo.
Per le persone che sono preoccupate come me propongo di creare almeno una lunga lista di e mail per tenerci in contatto, contarci e organizzarci. Prima che sia davvero troppo tardi.Grazie per aver letto questo sfogo!
Se potete, fate girare questa lettera.
Mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione.Cari saluti
Luciano LocciA chi lo desidera invierò una copia del volantino dei Comitati per le libertà che mi ha fatto incazzare così tanto!!