Nella scuola dell'autonomia potrebbe presto fare il suo ingresso una nuova figura: il prof. Senior appunto, vale a dire un docente esperto con una retribuzione maggiore e compiti specifici di coordinamento e tutoraggio, che affiancherebbe gli insegnanti della scuola di base e di quella secondaria. Una sorta di superprof, insomma, che tra i suoi tanti compiti avrebbe anche quello di fare da "ponte" con il mondo del lavoro. Eppoi, spazio alle classi "flessibili", da costruire a seconda delle esigenze.
Le due novità sono previste dalle linee guida elaborate dalla commissione di esperti nominati dal MPI per stilare un documento sull'attuazione della riforma dei cicli scolastici. Il documento - ha annunciato uno dei saggi, il pedagogista e presidente dell'Uciim Luciano Corradini - è già nelle mani del ministro De Mauro che, tenendo conto delle linee guida proposte, elaborerà ora un proprio progetto da presentare in Parlamento. Ma quali sarebbero i compiti del docente senior esperto? Innanzitutto sarà valutato in prima battuta sulla base degli anni di servizio, delle esperienze di carattere universitario, e delle ricerche e pubblicazioni effettuate. Avrà una retribuzione maggiore e svolgerà compiti specifici. Sarà prima di tutto una figura di coordinamento: potrà coordinare le attività degli studenti, ma anche affiancare i docenti di base nell'insegnamento. Si dedicherà anche all'orientamento dei giovani, creando un collegamento col mondo del lavoro e sarà punto di riferimento per i docenti stessi. Si dovrebbe anche occupare di formazione in servizio e continua dei docenti, secondo le nuove regole dell'autonomia. A regime ogni istituto dovrebbe poter contare sulla presenza di più prof-senior Si pensa dunque ad un sistema con due gradi di docenza: i docenti di base e i docenti esperti. L'obiettivo è ottenere un organico arricchito ma soprattutto delineare un percorso di carriera di merito anche per gli insegnanti, con retribuzioni adeguate e differenziate, rispondendo all'esigenza di valorizzare la professionalità. Una carriera di merito alla quale tutti i docenti potranno aspirare. I docenti di base potrebbero passare al secondo grado sulla base di lavori svolti, delle pubblicazioni, dell'eventuale titolo di laurea specialistica e del giudizio da parte di commissioni a livello provinciale. La prima leva dovrebbe venire dall'esperienza universitaria.
Ma all'orizzonte si delineano altre novità. Gli attuali docenti della scuola elementare dovrebbero insegnare in tutta la fascia dai 6 ai 13 anni. Dovrebbero acquisire competenze nuove. A regime tutti gli insegnanti saranno laureati. Corradini pensa che si possa dare la possibilità di laurearsi ai maestri con anni sabatici o con formazione in servizio.
Viceversa gli attuali insegnanti delle medie dovrebbero aggiornarsi su come insegnare ai più piccoli.
Le classi dovrebbero diventare flessibil: pur prevedendo una classe a cui si appartiene questa può modificarsi a seconda delle esigenze.