1. PREMESSA
L'ambito storico-geografico-sociale è uno degli assi portanti del percorso formativo dai tre ai diciotto anni. Esso concorre, insieme agli altri ambiti, a far acquisire agli studenti competenze civiche e culturali, che permettano loro di svolgere, consapevolmente e con riferimento ai valori personali e sociali sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, un ruolo attivo nella società, nonché di continuare ad imparare per tutto l'arco della vita.L'ambito ha una funzione fondamentale nella costruzione dell'identità personale e sociale:; a questo fine uno spazio adeguato sarà riservato alle tematiche che toccano più da vicino bambini e ragazzi nella loro soggettività nei diversi momenti del loro sviluppo, trattandoli, anche attraverso lavori di gruppo ed attività sociali, da sviluppare attraverso la collaborazione di più docenti e di più saperi.
L'ambito comprende la storia, la geografia e l'area degli studi sociali, che sono fra loro strettamente collegate, avendo in comune lo studio della convivenza umana in tutte le sue dimensioni. Nei primi due anni del percorso formativo esse costituiscono un campo di lavoro unitario. Nei due anni successivi, sempre in una logica unitaria, si avvia la progressiva e graduale caratterizzazione dei saperi. In quinta classe la storia, la geografia e l'area degli studi sociali diventano autonome avendo ciascuna di esse, pur in un contesto fortemente integrato, obiettivi formativi specifici.
Obiettivo formativo specifico della storia è far acquisire agli studenti una visione di insieme della storia dell'umanità, attraverso la conoscenza di fenomeni storici su scala mondiale, da esplorare e interpretare utilizzando il linguaggio proprio della disciplina (lessico, concetti, e metodologie).
Per la sua natura epistemologica, la storia ha una valenza educativa trasversale a tutti gli ambiti, in quanto le categorie storiche sono una delle chiavi fondamentali di lettura di tutta la realtà. Al tempo stesso essa svolge un ruolo fondamentale nella strutturazione della memoria e coscienza storica.
Per queste ragioni la storia si colloca nell'area di equivalenza e il suo curricolo è unico per tutti gli studenti fino alla conclusione dell'obbligo.Obiettivo formativo specifico della geografia è far acquisire agli studenti una visione su una pluralità di scale spaziali, mondiale, europea, nazionale e locale, delle complesse relazioni esistenti sulla superficie terrestre tra fenomeni fisici e antropici, ispirata ai valori della tutela ambientale, dell'integrazione e cooperazione tra i popoli nel processo di sviluppo umano, sociale, economico.
Obiettivo formativo specifico degli studi sociali è sviluppare l'educazione alla cittadinanza democratica, promuovendo negli studenti sia l'acquisizione di conoscenze relative alla struttura e all'organizzazione sociale sia la maturazione di atteggiamenti e comportamenti critici e responsabili ispirati ai valori della libertà e della solidarietà a tutti i livelli della vita organizzata (locale, nazionale, europea e mondiale).
Obiettivi specifici di apprendimento dell'ambito storico-geografico-sociale relativi alle competenze degli alunni alla fine della scuola di base
1. Competenze di ambito
Riconoscere e utilizzare i linguaggi specifici delle discipline (lessico, categorie interpretative e procedure fondamentali)
Leggere e comprendere un contesto sociale e territoriale dal punto di vista storico, artistico, urbanistico, economico, naturalistico.
Individuare problemi, formulare e controllare ipotesi esplicative
Esporre in forma argomentativa temi specifici delle discipline2. Competenze disciplinari
Storia
Esporre in forma narrativa e argomentativa eventi storici
Comprendere testi storiografici
Collocare eventi nel tempo storico
Collocare e connettere eventi storici su diverse scale spaziali: mondiale, europea, nazionale, locale
Individuare relazioni causali fra eventi storici
Riconoscere, leggere e interrogare fonti storiche
Avere consapevolezza della dimensione storica della realtàGeografia
Analizzare e descrivere il paesaggio come sistema antropofisico, nella dimensione mondiale, europea, nazionale, locale
Individuare le trasformazioni subite dai paesaggi nel tempo e ipotizzare possibili evoluzioni future.
Orientarsi sul terreno e sulle carte geografiche
Interpretare tabelle e carte geografiche a diverse scale e possedere carte mentali per collocare spazialmente fatti e fenomeni fisici e antropici.
Costruire tabelle e grafici, schizzi e carte tematiche relativi a problemi geografici, utilizzando la simbologia convenzionale appropriata
Individuare relazioni causali fra fenomeni geograficiStudi sociali
Riconoscere e descrivere le differenze culturali
Essere disponibili a confrontarsi e a dialogare con altri soggetti, anche di culture diverse
Saper gestire i conflitti
Identificare nelle diverse culture gli orientamenti etici e religiosi
Riconoscere e contestualizzare i diritti umani
Riconoscere valori e norme della convivenza democratica e rispettarli nei propri comportamentiArticolazione del curricolo
Il curricolo dell'ambito storico-geografico-sociale della scuola di base, nella logica della continuità fra i tre momenti del percorso formativo dai tre ai diciotto anni, si articola secondo la seguente scansione:
- nei primi due anni che si raccordano, soprattutto dal punto di vista metodologico, con la scuola dell'infanzia, l'ambito presenta un carattere di forte unitarietà;
- nei due anni successivi, sempre in una visione unitaria, si avvia la progressiva e graduale differenziazione dei saperi;
- negli ultimi tre anni la storia, la geografia e l'area degli studi sociali assumono caratteristiche disciplinari specifiche, ma sempre in un rapporto di forte interazione reciproca. Questi anni si raccordano sul piano curriculare ai primi due anni della scuola secondaria, conclusivi dell'obbligo.Obiettivi, competenze e conoscenze
della scuola di base nella sua articolazionePrimo e secondo anno
Lo scopo principale di questa fase del curricolo è condurre i bambini all'acquisizione del lessico fondamentale specifico di questo ambito e all'elaborazione di alcuni concetti di uso quotidiano, in modo che su queste basi si fondi il successivo processo di formazione delle conoscenze storiche, geografiche e sociali. Il bambino sarà guidato a ricavare dai contesti di relazione in cui è immerso (io-famiglia, io-gruppo dei pari, io-ambiente sociale, io-ambiente naturale), le parole e i concetti sui quali operare per cominciare ad avere una prima consapevolezza della complessità della realtà. Il processo di insegnamento/apprendimento si svolgerà, integrando anche saperi appartenenti ad altri ambiti, intorno a nodi problematici che scaturiscono dai contesti di relazione della vita quotidiana.
Entrando nella scuola di base il bambino, che ha già fatto l'esperienza educativa della scuola dell'infanzia, dovrebbe avere già esplorato parole e concetti relativi ai seguenti temi:
famiglia: sentimenti/legami e ruoli parentali
gruppo: regola/autorità/collaborazione
natura-società: vivente/non vivente; animali e vegetali, ambienti di vita
tempo: durata, ripetizione, sviluppo
spazio: percezione/punto di vista/direzione.Da essi si partirà perché, attraverso attività esplorative, manipolative, di comunicazione linguistica, grafica e motoria, si costruiscano il lessico e i concetti relativi alle seguenti dimensioni:
sociale: famiglia, gruppo, ruolo; regola/norma/legge; potere, collaborazione, cooperazione, tradizione, festa;economica: lavoro, mestiere, denaro, guadagno, commercio;
quotidiana: alimentazione, abbigliamento, abitazione, abitudini e usi sociali;
culturale e spirituale: comunicazione (oralità e scrittura, musica, immagine, multimedialità); arti figurative (architettura, pittura, scultura); religioni, miti; fonti (documento scritto, fossile, rudere); tecnologia (utensile, macchina);
temporale: durata, prima, dopo, calendario, cronologia (giorno, mese, anno, secolo), orologio;
spaziale: luogo (vicino-lontano, sopra-sotto, destra-sinistra), ambiente (fisico,antropico), direzione, mappa.
Obiettivi specifici di apprendimento dell'ambito storico-geografico-sociale relativi alle competenze degli alunni alla fine dei primi due anni
Orientarsi nel tempo a partire dalla storia e dalla esperienza personale
Orientarsi nello spazio a partire dai luoghi dell'esperienza personale
Collegare e distinguere diverse storie personali nei gruppi di riferimento (famiglia, gruppo dei pari, ambiente sociale), collocandole nelle dimensioni spaziale e temporale
Riconoscere i simboli più comuni per muoversi nello spazio urbano
Orientarsi nello spazio secondo punti di riferimento dati
Compiere azioni in base ad indicazioni di direzione e di distanza
Leggere e costruire semplici rappresentazioni degli spazi
Riconoscere e utilizzare il lessico di base dell'ambito
Descrivere verbalmente e rappresentare graficamente oggetti in uno spazio
Raccontare fatti ed esperienze
Condividere compiti e responsabilità con i coetanei
Stabilire rapporti con gli altri basati sull'autonomia personale e sul riconoscimento della diversità
Riconoscere ed accettare le regole delle relazioni socialiTerzo e quarto anno
Nel corso del terzo e del quarto anno il bambino sarà guidato da una parte a completare il processo di costruzione dei linguaggi e delle categorie indispensabili per la comprensione dei fenomeni storici, geografici e sociali, dall'altra a operare un decentramento cognitivo-affettivo riconoscendo, attraverso la sistematizzazione delle acquisizioni fatte nel biennio precedente, la funzione dei diritti e dei doveri nei rapporti sociali.
Quanto elaborato nella fase precedente verrà organizzato nel concetto di società. Lavorando empiricamente su un numero limitato di esempi, il bambino imparerà a riconoscere e distinguere le caratteristiche dei fondamentali modelli di società, per quanto riguarda in particolare il rapporto fra uomo e ambiente, l'organizzazione socio-politica e le espressioni culturali. L'insegnante sceglierà i quadri di società in modo da presentare casi esemplari relativi alla società di caccia-raccolta, alla società agro-pastorale, alla società industriale equilibratamente ripartiti nel tempo e nello spazio. Terrà così presente tutto l'arco temporale dalla comparsa dell'homo sapiens fino ai giorni nostri, e farà in modo che questi esempi coprano varie parti del mondo, in modo da introdurre il bambino alla consapevolezza della mondialità, nel presente come nel passato. Nell'esplorazione delle società attuali si dedicherà particolare attenzione a quella italiana.
Nell'esame dei quadri di società il bambino verrà guidato ad acquisire:
- il senso della profondità del tempo storico, cogliendo la differenza tra presente e passato (prossimo, remoto e remotissimo) specialmente attraverso l'osservazione dei prodotti e funzioni della cultura materiale e degli ambienti di vita (naturali e sociali);
- la consapevolezza dell'importanza delle fonti (materiali, orali, scritte, ideografiche) nella formazione delle conoscenze;
- un metodo indiziario di ricostruzione orientato all'acquisizione, negli anni successivi, di modelli di spiegazione e interpretazione degli eventi storici.
Il bambino verrà, altresì, avviato al linguaggio della geo-graficità, passando dallo spazio vissuto allo spazio rappresentato. Sarà così guidato a riconoscere e descrivere le caratteristiche dello spazio geografico nelle sue componenti fisiche e antropiche muovendosi in parallelo tra scala mondiale, scala nazionale (con particolare riferimento ai principali paesaggi italiani), scala locale e a ricavare informazioni geografiche da una pluralità di fonti (scritte, cartografiche, pittoriche, materiali).
In relazione allo studio dei quadri di società e nella prospettiva dell'educazione alla salute e all'ambiente. il bambino sarà guidato a riflettere sui diversi modi in cui l'uomo ha soddisfatto in passato e soddisfa oggi i suoi bisogni fondamentali.Si danno qui di seguito indicazioni sui tipi di società da esplorare, che l'insegnante tratterà, sempre in un contesto di riferimento mondiale, selezionando un congruo numero di esempi del passato e del presente.
a. Società di cacciatori e raccoglitori:
&Mac183 quadri sociali del Paleolitico (anche con riferimento ad esempi locali)
&Mac183 quadri sociali relativi a società di cacciatori e raccoglitori attuali (europee, africane, americane, asiatiche, australiane)
b. Società agricolo-pastorali:
&Mac183 società agrarie neolitiche (con particolare riferimento all'area del Mediterraneo) e attuali
&Mac183 società nomadiche dal Neolitico a oggi
c. Società industriali
&Mac183 La prima rivoluzione industriale
&Mac183 La seconda rivoluzione industriale
&Mac183 Società ad alta industrializzazione
Obiettivi specifici di apprendimento dell'ambito storico-geografico-sociale relativi alle competenze degli alunni alla fine del quarto anno:
Riconoscere descrivere quadri di società sulla base di indicatori: rapporto uomo-ambiente, rapporti sociali, rapporti economici, potere e istituzioni, religione, cultura materiale
Conoscere e utilizzare categorie temporali: evento, durata, mutamento, permanenza
Individuare e leggere le tracce storiche nel paesaggio
Riconoscere forme diverse di relazione uomo-ambiente
Riconoscere e utilizzare fonti storiche
Ricavare informazioni da mappe, tabelle e strumenti cartografici
Riconoscere e utilizzare il lessico fondamentale delle discipline dell'ambito
Conoscere il valore dell'ambiente e agire consapevolmente per la sua salvaguardia
Agire responsabilmente nella comunità scolastica
Costruire rapporti con gli altri basati sull'autonomia critica, sul riconoscimento delle diversità, sulla cooperazione solidaleQuinto, sesto e settimo anno
Storia
Col quinto anno si inizia lo studio sistematico e cronologico della storia dell'umanità. Lo studente verrà guidato all'individuazione dei principali fenomeni che l'hanno scandita e dei fili conduttori che consentono di interpretarla: il rapporto fra l'uomo e l'ambiente, l'organizzazione politico-sociale, il sistema degli scambi, le dinamiche di occupazione dei territori, le espressioni culturali. I contenuti essenziali qui indicati rappresentano i punti di riferimento che consentono di costruire uno scenario mondiale in cui si colloca la storia, senza soluzione di continuità temporale. All'interno di questo scenario comune si collocano gli approfondimenti tematici, eventualmente suggeriti dalle peculiarità del contesto scolastico e culturale in cui si opera. In particolare saranno oggetto di studio le civiltà classiche di Grecia e Roma, la formazione del sistema degli Stati europei, quali temi essenziali per la costruzione del patrimonio culturale del cittadino italiano ed europeo. Il completamento del curricolo di storia dalla rivoluzione industriale ai giorni nostri si realizzerà nelle prime due classi della scuola secondaria.
Contenuti essenziali
Quinto anno
Il processo di ominazione e il popolamento della Terra
Le società di caccia e raccolta nel Paleolitico
La rivoluzione neolitica nel mondo: nomadi e sedentari
Le prime società urbane (Mesopotamia, Egitto, valle dell'Indo, Cina, America)Sesto anno
La civiltà greca
La civiltà romana
Il cristianesimoMigrazioni di nomadi, crisi e ristrutturazione degli imperi eurasiatici
L'espansione araba
L'Europa medievale
L'Impero mongoloAfrica subsahariana: la migrazione bantu; lo sviluppo degli stati
I Maya. L'Impero azteco. L'Impero inca
La colonizzazione dell'OceaniaSettimo anno
Lo stato moderno in Europa
La formazione degli stati regionali italiani
Umanesimo e Rinascimento
Riforma e Controriforma in Europa
L'espansione europea nel mondo: l'avvio del processo di globalizzazione
L'Impero ottomano
India, Cina e Giappone tra XVI e XVIII secoloGeografia
Nel quinto, sesto e settimo anno lo studio della geografia è dedicato all'analisi di quadri ambientali e di sistemi territoriali, che vengono esaminati su varie scale spaziali (mondiale, europea, nazionale, locale) e con i metodi propri della disciplina geografica (osservazione diretta e indiretta, analogie e differenze).
Contenuti essenziali
Quinto anno
L'evoluzione della morfologia terrestre.
Elementi e fattori del clima sulla Terra
Paesaggi naturali e popolamento della Terra
L'ambiente delle prime società urbane mondiali
Trasformazioni del paesaggio con la rivoluzione agricola
Gli spazi agrari su scala mondiale, europea, nazionale, locale
Produzione e commercio agricoloSesto anno
Componenti e determinanti del paesaggio
I rischi ambientali
Problematiche relative alla salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale
Interrelazioni tra aspetti fisici del paesaggio, insediamenti umani e attività economiche
Processi di urbanizzazione: dalla città antica alla città industrialeSettimo anno
Trasformazioni del paesaggio conseguenti alla rivoluzione industriale, su scala nazionale, europea, mondiale
Lo spazio come "sistema territoriale"
I principali indicatori demografici, sociali, economici e le loro correlazioni
Produttività e benessere: la diversa distribuzione del reddito nel mondo; debiti e aiuti internazionali
I flussi migratori
Temi e problemi legati allo sviluppo sostenibile e ai processi di globalizzazione
La situazione politica internazionalec) Studi Sociali
Nel quinto, sesto e settimo anno attraverso gli studi sociali, in collegamento con le altre discipline dell'area, si effettuerà una riflessione sulla realtà sociale, sottolineando le dimensioni istituzionale, economica, sociale, interculturale. Si perverrà, altresì, alla formalizzazione di concetti specifici sui quali si innesterà, nel ciclo secondario, lo studio dell'economia e del diritto.
Contenuti essenziali
Quinto anno
La dinamica delle popolazioni umane: popolazioni in crescita, stazionarie, in declino
Il rapporto tra popolazioni e risorse in diversi contesti
L'influenza dei fenomeni migratori sull'organizzazione della società
L'individuo e la società: dimensione interpersonale, regole e istituzioni
La famiglia e le sue trasformazioni
Genere e societàSesto anno
Rapporti tra culture:
&Mac183 i linguaggi e la comunicazione
&Mac183 i modi di vita
&Mac183 le credenze e le pratiche religiose
&Mac183 i rapporti tra culture diverse: cooperazione e conflitto
&Mac183 società multietniche e multiculturaliProduzione, mercato, sfruttamento e salvaguardia dell'ambiente
Settimo anno
Il cittadino e le istituzioni
&Mac183 lo stato diritto
&Mac183 diritti e doveri del cittadino
La Costituzione italiana
La carta dei diritti dell'UE
La Dichiarazione universale dei diritti umani
Le forme di partecipazione sociale e politica
Le norme e le leggi
La condizione dell'infanzia nel mondo: la Carta dei diritti del fanciullo
La storia della scuola in Italia. Lo Statuto delle studentesse e degli studenti nel contesto della riforma attuale.Indicazioni metodologiche per l'ambito storico-geografico-sociale
Nella scelta delle strategie didattiche più opportune (che ovviamente non può che essere libera, ma, nel contempo, giustificata e condivisibile attraverso la programmazione educativo-didattica e controllabile nelle sue modalità e nei suoi effetti) è necessario che l'insegnante consideri preliminarmente il quadro di riferimento generale (quali soggetti, quali contenuti formativi, quali modalità generali d'interazione) rispetto a cui collocare i suoi interventi
Nella proposta che qui viene fatta è stato adottato come quadro di riferimento per l'organizzazione del curricolo un approccio che vede nell'istruzione il punto d'incontro tra i linguaggi propri dei diversi saperi (concetti/teorie/metodologie/linguaggi specifici) e le operazioni cognitive che attivamente il soggetto va costruendo appropriandosi di tali strutture nei modi adeguati al suo sviluppo mentale, attraverso l'operatività e il dialogo con gli adulti e con i coetanei.
La realizzazione delle finalità formative delle discipline dell'ambito storico-geografico-sociale, comporta una chiara esplicitazione degli obiettivi di apprendimento che vengono articolati nel curricolo in funzione delle modalità cognitive e socio-relazionali proprie del bambino, del fanciullo, del preadolescente con un'ampia variabilità dei modi di insegnamento apprendimento ad essi correlati.
Per il bambino ludico esplorativo dell'età di 6-8 anni (in continuità con le esperienze già realizzate nella scuola dell'infanzia), si tratterà di andare alla scoperta del passato attraverso la costruzione delle nozioni di tempo e di spazio.Partendo dalla realtà dell'ambiente familiare e locale, il bambino collocherà nel tempo fenomeni che siano riconducibili a problemi presenti nella sua vita quotidiana, sviluppando in questa ricostruzione abilità diverse, quali narrare, drammatizzare, investigare, interrogare, quantificare
Successivamente, a 8-10 anni, il bambino apprenderà, lavorando sull'esperienza diretta, apprenderà ad elaborare quadri di società secondo precise coordinate spazio temporali. Imparerà così a descrivere, illustrare, classificare, analizzare, mettere in relazione, narrare, immaginare sviluppi possibili di situazioni, attraverso le attività del laboratorio, da svolgere con materiali di diversa tipologia, da lui reperiti, fruiti o riprodotti (cfr. connessione con il disegno). Accanto al manuale, da integrare sempre con attività di laboratorio, vanno utilizzate anche altre fonti di informazione esterne alla scuola (televisione, visite a musei e monumenti, cinema, fumetti). Nella didattica è opportuno non assolutizzare alcuno strumento, ma saper scegliere in funzione degli obiettivi.Primo e secondo anno
L'area storico-geografico-sociale prevede per il primo biennio la realizzazione della didattica di ambito, con una struttura marcatamente predisciplinare. E' favorito il raggiungimento dei "prerequisiti" cronospaziali e sociali, in continuità con quanto già realizzato nella scuola dell'infanzia.
Nei "moduli" strutturati intorno al concetto di spazio le attività degli alunni si concentrano inizialmente sull'organizzazione spaziale dello schema corporeo e della collocazione dell'io nello spazio, anche in rapporto ad altre persone o oggetti. La situazione spaziale statica e dinamica, sperimentata dai bambini prevalentemente in forma ludica, viene poi rappresentata graficamente indicando le posizioni o tracciando i percorsi su un foglio, sul quale l'insegnante avrà precedentemente disegnato il perimetro dell'aula o della palestra e la posizione di alcuni punti di riferimento, quali possono essere gli arredi. In questa fase è basilare il raccordo con le attività di educazione motoria, effettuate in palestra, in aula e all'aperto. Per l'acquisizione dei concetti topologici e dei relativi indicatori (sopra/sotto, vicino/lontano, destra/sinistra) un metodo efficace, mutuato dalla psicomotricità, è il metodo dei contrasti: consiste nel far vivere al bambino due situazioni successive similari, ma nelle quali un elemento (es.: vicino) è sostituito dal suo contrario (es.: lontano): attraverso la percezione del contrasto egli scopre più agevolmente il significato implicito nei due termini del binomio. Proprio il contrasto vicino/lontano si presta anche ad accezioni temporali (valutazione delle distanze in termini temporali: è vicino ciò che è raggiungibile in poco tempo) e socio-affettive (le persone più care sono quelle che si percepiscono "vicine", anche quando sono spazialmente lontane).
L'approccio alla geo-graficità e all'orientamento nello spazio in base ai concetti topologici può proseguire con la rappresentazione grafica di percorsi precedentemente eseguiti sul terreno, anche attraverso la drammatizzazione di fiabe (si potrebbe, ad esempio, far mimare il percorso di Pollicino nel bosco, lasciando sul terreno appositi segnalini colorati per delineare il tracciato).
L'azione didattica s'indirizza nei primi due anni anche all'approccio al concetto di paesaggio, attraverso la percezione sensoriale dello spazio vissuto. L'esplorazione dello spazio vicino alla scuola (meglio se si tratta di uno spazio verde o di un parco urbano) può avvenire inizialmente attraverso la raccolta di indizi sensoriali. La classificazione della grande mole di indizi visivi richiede un criterio d'ordine: è questo uno degli spunti possibili per introdurre una prima distinzione degli elementi componenti di un paesaggio in naturali e artificiali. Gli alunni vengono così avviati all'applicazione di uno dei metodi fondamentali della conoscenza geografica: l'osservazione diretta, condotta attraverso processi di ricerca e di scoperta, dapprima molto semplici e man mano più articolati, ma sempre imperniati sull'interesse che dev'essere sotteso ad ogni fase di insegnamento/apprendimento.Terzo e quarto anno
Nelle classi terza e quarta, il bambino verrà guidato a collegare fra di loro i diversi concetti, rielaborati durante i primi due anni, e a tenerli insieme in un concetto di ordine superiore, capace di dare ai concetti stessi un senso nuovo: il concetto di società. Quest'operazione didattica, naturalmente, non va condotta in modo teorico, ragionando astrattamente sui concetti, ma come vogliono insieme le discipline dell'ambito e la psicologia dell'apprendimento lavorando empiricamente su società concrete.
In esse egli riconoscerà le diverse modalità di realizzarsi dei concetti imparati precedentemente (ci si alimenta o si lavora o si prega in modi diversi, a seconda delle società). Ma ciò non è sufficiente: egli deve ancora riconoscere, stabilire o ipotizzare le diverse relazioni fra i vari elementi, in modo da realizzare un'immagine unitaria di quell'insieme complesso che è una società. Questo itinerario operativo va effettuato su un "quadro sociale" da intendersi come descrizione articolata di una determinata società, colta in un suo particolare momento. Una specie di "foto", potremmo dire, in qualche modo anticipatrice del "film della storia", che l'allievo studierà nella fase successiva.
La scelta dei quadri sociali da inserire nel curricolo è affidata agli insegnanti, che dovranno comunque tener presenti tre esigenze: quella di una continuità temporale, per cui si dovranno scegliere esempi che coprano l'arco cronologico dal Paleolitico ad oggi; quella della mondialità, che rappresenta l'elemento caratterizzante e innovativo di questo curricolo, per cui si dovranno scegliere esempi di società che rappresentino tutte le parti del mondo, affinché nessuna di esse rimanga nella mente del bambino come una macchia bianca priva di realtà; e infine quella della completezza tipologica, per cui gli esempi dovranno essere equilibratamente distribuiti secondo questi tipi:
&Mac183 società di raccoglitori e cacciatori
&Mac183 società agricole e pastorali
&Mac183 società industriali
L'allievo sarà guidato a compiere operazioni di confronto fra società e tipi o classi di società, in modo da formarsi un'idea dei tipi di società fondamentali della storia e in modo da saperli distinguere. L'insieme delle società studiate, inoltre, costituirà il terreno più adatto per laboratori temporali e spaziali, volti a costruire sistemi di organizzazione delle conoscenze sempre più raffinati. Infine, lo studio analitico dei diversi quadri permetterà di mettere a fuoco i diversi concetti di tempo (lineari e circolari) che ne strutturano l'attività, e di confrontarli con quelli del nostro presente.
In tal modo l'allievo perverrà progressivamente a:
&Mac183 analizzare un quadro sociale
&Mac183 ricostruire un quadro sociale
&Mac183 individuare i documenti in base ai quali ricostruire un dato quadro sociale
&Mac183 organizzare cronologicamente (e spazialmente), in forme progressivamente più precise i quadri sociali studiati
&Mac183 riconoscere organizzazioni temporali diverse
&Mac183
Prosegue inoltre lo sviluppo della geo-graficità: dalla visione della realtà tridimensionale si giunge alla sua rappresentazione bidimensionale, in altre parole alla lettura e interpretazione della carta geografica e alla costruzione di semplici schizzi cartografici. Quest'ultima potrebbe avvenire, ad esempio, mediante una prima fase di passaggio dal disegno libero di uno spazio noto (l'aula, una porzione del giardino della scuola) alla sua rappresentazione in pianta: sovrapponendo al disegno un foglio di carta da lucido, ogni alunno può trasferire su di esso gli stessi "oggetti" contenuti nel disegno, ma rappresentati come se fossero visti dall'alto, vale a dire in prospettiva zenitale. Al contempo si inizia anche ad abituare i ragazzi alla visione interscalare: accanto all'uso delle carte a grande e grandissima scala (carte topografiche e piante del territorio "vicino") si affianca quello delle carte a piccola e piccolissima scala (carte corografiche e planisfero) per la localizzazione spaziale di temi e problemi su cui s'incentra la didattica modulare. Uno dei sussidi basilari nella didattica dell'ambito storico-geografico-sociale è, prima ancora del planisfero murale, il globo geografico, che non dovrebbe mai mancare nelle aule per consentire agli alunni di soddisfare autonomamente le loro curiosità mediante un approccio spontaneo.
Lo studio di alcuni modelli di società, scelti in varie parti del mondo, consente di cominciare ad analizzare il rapporto degli uomini e delle società con il loro ambiente di vita. Dal momento che ogni quadro sociale si realizza in un determinato ambiente, è possibile scegliere i diversi quadri sociali, in modo che diano la possibilità di studiare ambienti geografici diversi.
Così le società di cacciatori e raccoglitori offriranno la possibilità di osservare e studiare gli elementi essenziali dei paesaggi naturali (savana, foresta equatoriale, pianura alluvionale, monti, coste, colline ecc.); le società agricole e pastorali permetteranno di riflettere sugli elementi fondamentali di geografia antropica (il villaggio, la città, il paesaggio agricolo, quello pastorale, le vie di comunicazione ecc.); infine, i quadri industriali e postindustriali permetteranno di esplorare questioni e scenari di geografia economica e politica.
Inoltre, di ogni società si potranno mettere in evidenza alcuni aspetti, di volta in volta particolarmente evidenti o più facilmente trattabili: per esempio, i concetti di famiglia, ruolo, genere, scambio; quelli di legge, istruzione, amministrazione; quelli di rapporti internazionali, sviluppo/sottosviluppo, materie prime e prodotti finiti.
L'applicazione dei metodi geografici dell'osservazione diretta, indiretta e delle analogie e differenze facilita la conoscenza di diversi tipi di paesaggio e dei componenti fisici e antropici che li caratterizzano. Questo studio deve essere compiuto in parallelo tra la scala mondiale, quella nazionale (con particolare riferimento ai principali paesaggi italiani) e quella locale. È opportuno che gli alunni imparino in questi anni anche a ricavare informazioni geografiche da una molteplicità di fonti diverse (cartografiche, letterarie, pittoriche, materiali...). Alla fine del quarto anno gli alunni dovrebbero possedere le competenze basilari in merito al concetto di paesaggio, le prime competenze relative alla geo-graficità ed essere in grado di applicare i principali metodi propri della disciplina geografica.Indicazioni specifiche per l'insegnamento della storia
nel quinto, sesto e settimo annoL'allievo, al termine del percorso precedente, ha maturato alcune competenze di uso di concetti che appartengono, latamente, al mondo sociale, e ha una chiara conoscenza dei tre tipi fondamentali di società. Inoltre, avendo dimestichezza con alcuni strumenti essenziali del lavoro storico (i vari tipi di fonte) e avendo acquisito la capacità di lavorare con le coordinate spazio-temporali, è pronto per muoversi in un racconto storico organico, che si svolge su molti piani: il piano mondiale, quello europeo, quella nazionale e quello locale, tutti fra loro strettamente collegati. In questa prospettiva va interpretato il rapporto fra i contenuti essenziali indicati nel curricolo, i quali costituiscono il quadro mondiale di base, che deve essere sempre tenuto presente per evitare discontinuità, e gli approfondimenti, che riguardano le dimensioni al di sotto quella mondiale, e che potranno utilmente tener conto anche della storia locale come punto di osservazione di fenomeni globali. Si pensi ad esempio alla storia di una località italiana durante l'età longobarda, che può essere l'occasione per attività di laboratorio legate alle tracce che questo periodo ha lasciato sul posto, e al tempo stesso per affrontare un fenomeno di portata assai più vasta, come le migrazioni dei nomadi, che dà a quella specifica storia locale prende un significato non localistico.
Indicazioni specifiche per l'insegnamento della geografia
nel quinto, sesto e settimo annoLa rinnovata impostazione delle linee programmatiche dell'area storico-geografico-sociale, rispondente alla varietà di quadri socioeconomici e politici mondiali in continua evoluzione, si colloca nella visione degli spazi della Terra che la geografia è in grado di offrire alle diverse scale (planetaria, nazionale, regionale, locale), utilizzando uno dei linguaggi fondamentali della comunicazione contemporanea: il linguaggio cartografico.
È ormai noto come sia oggi superata la limitante concezione della geografia, intesa etimologicamente come descrizione della Terra, legata fino al secolo scorso all'opera degli esploratori e dei cartografi, che man mano arricchivano l'"immagine" del mondo con la conoscenza di nuovi territori. L'utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, come quelle legate al telerilevamento, consistente nell'elaborazione computerizzata delle informazioni trasmesse a terra dai satelliti in orbita, e le possibilità offerte agli uomini di spostarsi velocemente da un luogo all'altro del pianeta hanno indotto la comunità dei geografi a rivedere e arricchire i paradigmi scientifici della disciplina. La geografia, dapprima prevalentemente descrittiva, è divenuta scienza interpretativa ed esplicativa dei rapporti dell'uomo e delle società con la natura, che si traducono in assetti territoriali in continua trasformazione.
Fra i compiti dei geografi si annoverano oggi lo studio delle trasformazioni subite nel tempo dall'organizzazione dello spazio, l'elaborazione di modelli di spiegazione delle dinamiche territoriali e dei parametri per la valutazione d'impatto ambientale, la progettazione di nuovi assetti del territorio. La ricerca avanza anche in relazione al paradigma dello sviluppo sostenibile: i geografi offrono il loro contributo per la creazione, a livello internazionale, di un nuovo modello di sviluppo che, partendo da una gestione delle risorse oculata ed equamente condivisa fra tutti i popoli, prospetti uno sviluppo sostenibile dall'ambiente e compatibile con le esigenze e le necessità degli uomini in ogni continente.
La nuova geografia non perde di vista lo stretto legame sia con gli studi sociali, sia con le scienze naturalistiche e ambientali: ad esempio, il filone della "geografia della percezione" accoglie sempre di più, avvalendosene per la ricerca, il contributo delle "geografie" soggettive, vale a dire delle percezioni che gli individui e i gruppi sociali hanno del territorio in cui vivono. Riguardo al legame con le scienze naturalistiche e ambientali, denso di prospettive è il filone della "geografia medica" o della salute, che esamina l'ambiente nella prospettiva del benessere dell'uomo.Alla scuola spetta il compito, ricchissimo di valenze formative, di trasferire i nuovi paradigmi della ricerca geografica in una didattica che sviluppi nei bambini e nei giovani le competenze spaziali, ma anche le irrinunciabili premesse di un atteggiamento di solidarietà, apertura mentale e disponibilità all'integrazione delle culture e alla cooperazione fra i popoli, proprio attraverso la conoscenza e il rispetto di ambienti e modi di vita "altri", la salvaguardia e la condivisione dei beni naturali e culturali.
L'impostazione di continuità e progressività dei nuovi curricoli, che lasciano ai docenti e alle istituzioni scolastiche ampia libertà di articolazione progettuale, consente di mantenere nel settennio uno stretto collegamento della geografia con la storia e con gli studi sociali, analizzando le diverse forme d'interazione tra società e natura sviluppatesi nel tempo. Agli allievi è necessario fornire, fin dai primi anni, un ambiente formativo che li metta in grado di affrontare le conoscenze da una molteplicità di punti di vista, in una dimensione non soltanto locale, ma anche mondiale. La conoscenza di differenti punti di osservazione, infatti, fornisce utili chiavi di lettura, che possono agevolare il confronto aiutando a comprendere meglio atteggiamenti, comportamenti, relazioni.
La principale innovazione consiste nel definitivo superamento della scansione tradizionale ciclica dei contenuti, che per la geografia procedevano dal vicino al lontano e dal semplice al complesso). Oggi ci si trova di fronte a una realtà sempre più complessa, in cui l'uomo con le sue attività intreccia una fitta rete di scambi con l'ambiente naturale, muovendosi in una dimensione che continuamente travalica lo spazio circostante. Gli scenari di una società che va verso la globalizzazione (nell'accezione migliore del termine, riferita a una realtà mondiale omogenea e non frammentata)) sono davanti agli occhi di tutti, non solo degli adulti, transitando continuamente attraverso i moderni mezzi d'informazione e di comunicazione telematica, cui i bambini hanno un accesso sempre più facilitato.
Il compito della scuola, già dai primi anni, diventa allora anche quello di aiutare gli allievi a decifrare i messaggi e le immagini del mondo e ad avvicinarsi, seppure nel rispetto delle peculiarità e delle forme d'apprendimento legate all'età, ai grandi temi generali, insegnando loro da subito a dominare gli strumenti attraverso un uso corretto, per non correre il rischio di esserne inconsapevolmente dominati. Non va tralasciato che la società multiculturale in cui si è immersi trova uno degli ambiti d'elezione, deputati al confronto e all'integrazione, proprio nella scuola: i bambini convivono e si confrontano quotidianamente con compagni di scuola di provenienza etnica differente, dei quali devono rispettare e conoscere le "radici" geografiche e culturali, anche per aiutarli a non perderle.
Appare ovvio, in ogni modo, come nel primo biennio l'approccio alla realtà sociale, temporale e spaziale e ai metodi d'indagine debba realizzarsi nell'ambiente vicino al bambino, in continuità con il lavoro svolto nella scuola dell'infanzia. Le "esperienze" senso-percettive e di orientamento nello spazio noto, strettamente connesse con le prime "esperienze" di socializzazione e di orientamento nel tempo, non possono che attuarsi in una dimensione spaziotemporale "vissuta", per contribuire a formare i prerequisiti delle successive acquisizioni.
Con la progressione del curricolo, negli anni successivi ci si può ancora soffermare sull'indagine locale, evitando però di cadere in un localismo troppo accentuato, che potrebbe far perdere di vista l'inserimento di una qualsiasi realtà storico-socio-spaziale in un contesto più ampio: regionale, nazionale, internazionale. Dall'approccio prevalentemente regionale alle tematiche geografiche, com'era nel passato, si passa oggi a un approccio sistemico, che consente di organizzare le conoscenze e le competenze geografiche intorno a temi o problemi di rilevanza non soltanto d'ordine spaziale. In una didattica modulare l'apporto della geografia converge a enucleare ed esaminare gli elementi spaziali che caratterizzano i luoghi connessi al tema di volta in volta prescelto e che ne costituiscono lo sfondo. Occorre dunque suscitare negli allievi la consapevolezza della coabitazione in una comune "casa" mondiale, in cui gli effetti devastanti di un terremoto o di una guerra in alcune parti del mondo siano problemi che coinvolgono direttamente o indirettamente tutti gli abitanti del pianeta, in una condivisione di destini e responsabilità.
Con questa nuova impostazione metodologica, al termine del settennio i ragazzi avranno, comunque, potuto completare il grande quadro fisico-politico del mondo, con particolare puntualizzazione riferita all'Europa e all'Italia.
Nel continuo rimando di scale, dalla rappresentazione analitica a quella sintetica e viceversa, l'obiettivo focale della didattica della geografia è quello di far giungere le giovani generazioni a una visione "glocale": il neologismo sta proprio a indicare la necessità di un percorso di studio mirato ad un'ottica insieme locale e globale dei temi e dei problemi che si affrontano; l'articolato bagaglio di competenze, così accumulato consente poi ai giovani di tornare ad approfondire l'analisi locale, essendo però in grado di comprendere meglio l'organizzazione di una determinata realtà territoriale e di fornire il loro consapevole e qualificato apporto, arricchito dallo sguardo planetario.Quinto anno
Si procede in stretta connessione con le altre due discipline dell'area, anche se d'ora in poi ognuna di esse apporta alla comune azione il suo contributo di contenuti e metodi specifici.
Oggetto di studio, che consente subito ai ragazzi di lavorare anche su scala mondiale, è la varietà e la distribuzione degli ambienti naturali della Terra (deserto di sabbia, di sassi e di roccia, savana, prateria, foresta pluviale equatoriale, foresta di latifoglie, macchia mediterranea, tundra) e le loro particolari caratteristiche, per questo è opportuno che gli allievi conoscano gli agenti endogeni (tettonica a placche, terremoti, vulcani) ed esogeni (corsi d'acqua, mare, ghiaccio, gelo e disgelo, vento) che hanno contribuito e contribuiscono a plasmare e mutare nel tempo il volto della Terra. Sempre seguendo il procedimento interscalare, i ragazzi possono passare, nell'osservazione di questi fenomeni, dai paesaggi della loro regione e dell'Italia a quelli dell'Europa e del mondo. Lo studio del popolamento della Terra porta alla lettura e interpretazione di un planisfero su cui sia stata costruita una carta tematica indicante le varie migrazioni che, partendo dall'Africa, hanno raggiunto i vari continenti.
Con l'analisi delle prime società urbane mondiali (africane, asiatiche, amerinde, europee), in raccordo con la storia e gli studi sociali, gli allievi devono comprendere come l'uomo sia, fin dalla sua comparsa, il principale agente modificatore dell'ambiente, per rispondere alle proprie esigenze in continua evoluzione ed aumento. Si tratta di far conoscere e comprendere ai ragazzi come gli uomini, fin dalle prime società urbane, hanno strappato i terreni al deserto irrigandoli, ma anche come, nel corso del tempo, hanno favorito la desertificazione di interi territori (si pensi, ad esempio, al Sahel) diboscando per ricavare risorse energetiche non rinnovabili; come hanno prosciugato paludi rendendole all'agricoltura e all'insediamento (e qui l'osservazione può partire da una dimensione locale e nazionale, localizzando le molteplici zone bonificate in Italia, fino ad estendere l'osservazione a realtà europee e mondiali); come hanno coltivato i pendii terrazzandoli (si può osservare indirettamente la situazione dei terrazzamenti in Cina e poi passare a una scala spaziale nazionale per studiare, ove possibile anche in presa diretta, esempi italiani); come hanno cercato di muoversi sempre più agevolmente nello spazio, superando ostacoli naturali (con i trafori nelle montagne e i ponti sui fiumi, esaminati sempre nel confronto di scale, attraverso l'osservazione indiretta di esempi "lontani" e diretta di esempi di ogni realtà locale).
Lo studio delle fasi della rivoluzione agricola, che ha profondamente mutato le condizioni di vita e di aggregazione sociale degli uomini, offre l'occasione per analizzare le caratteristiche dei paesaggi agrari (con particolare riferimento all'Italia) in modo sincronico e diacronico, utilizzando anche dati statistici circa la produzione agricola mondiale e nazionale, da inserire nella costruzione di grafici e tabelle. Il confronto è completato con l'analisi della situazione attuale, in cui si assiste a processi di deruralizzazione molto avanzati nel Nord del mondo, con riduzione dell'occupazione nel settore primario, mentre nel Sud del mondo la maggior parte della forza lavoro è ancora impiegata nell'agricoltura, prevalentemente di sussistenza o di piantagione.Sesto anno
Si affronta lo studio approfondito dei componenti fisici e antropici dei paesaggi, cogliendo in particolare le relazioni tra componenti fisici, insediamenti umani e attività economiche. L'attenzione è mirata all'analisi dei rapporti dell'uomo e delle società con la natura e ai rischi ambientali da sempre riferiti alle "forze" naturali (come alluvioni e frane, vulcanismo, sismicità), ma collegati, soprattutto nell'amplificazione delle conseguenze, anche a interventi non sempre corretti dell'uomo sull'ambiente. La ricerca parte da casi particolari, esaminati come sempre alle varie scale (ad esempio, si potrebbero esaminare casi di dissesto geologico, di cui purtroppo anche il nostro Paese fornisce più di un esempio!).
Altro tema che va affrontato è quello dell'insediamento e delle problematiche ad esso connesse. Si possono sollecitare gli studenti ad indagare, sempre alle diverse scale spaziali, le cause che fanno sì che un luogo sia preferito ad un altro, cogliendo in questo modo le interrelazioni, variabili nel tempo, degli insediamenti con gli aspetti fisici ed economici. Questo conduce ad introdurre il macrotema dell'urbanizzazione, da sviluppare anche in senso diacronico, collegando la spiegazione geografica agli aspetti storici, oltre che sociali. Attraverso una molteplicità di fonti, comprese quelle archeologiche, si può seguire lo sviluppo della città dalla sua nascita, con la rivoluzione urbana del IV millennio a. C., agli ultimi sviluppi che conducono alle grandi metropoli del nostro secolo, nei diversi continenti. Le varie fasi dell'espansione urbana possono essere affrontate con riferimento all'Italia (la città romana, la città medioevale, la città industriale), all'Europa e alle città degli altri continenti, comprese le immense città dei Paesi emergenti, che si espandono a macchia d'olio per il continuo afflusso di immigrati dalle campagne e la forte crescita demografica. Si possono analizzare e comparare le diverse qualità dell'espansione urbana, come pure la trasformazione della campagna in città attraverso il fenomeno della "rurbanizzazione", diverso nelle varie realtà geografiche. Lo studente può, inoltre, esaminare le varie fasi di espansione della propria città, evidenziandole con colori diversi sulla pianta. È importante mirare alla comprensione della città in modo ecosistemico: non l'insieme caotico di edifici, ma un insieme razionale per il raggiungimento di una migliore qualità della vita.
Settimo anno
Nell'affrontare da più ottiche disciplinari il periodo che va dalla prima rivoluzione industriale agli attuali processi d'informatizzazione e globalizzazione, l'applicazione dei metodi dell'indagine geografica consente agli studenti di esaminare le trasformazioni dei paesaggi; può essere analizzata a scala mondiale, europea e nazionale la distribuzione degli apparati e delle aree industriali (ad esempio, l'area dell'Europa occidentale definita "Banana Blu"), in modo che i ragazzi possano anche dedurre le macroscopiche differenze dello sviluppo industriale nel Nord e nel Sud del mondo e, all'interno dei singoli stati, le differenze socioeconomiche.
Sempre in raccordo con gli studi sociali e con la storia, si procede all'analisi delle varie situazioni nazionali e internazionali in base alla correlazione degli indicatori demografici, economici e sociali ("Indici di Sviluppo Umano"). Ciò porta ad affrontare lo studio dei diversi sistemi territoriali. Il territorio può essere indagato come sistema aperto, pronto a ricevere impulsi di tipo economico, demografico, culturale, sociale da altri territori, ad elaborarli in base alle proprie esigenze e caratteristiche e a trasmettere i propri impulsi ad altri territori, in un continuo scambio di input e output. È possibile per gli studenti osservare quanto avviene dalla scala locale alla globale o viceversa (fra i singoli quartieri di un centro urbano, i paesi di una provincia, le regioni, gli stati, i continenti, o seguendo un procedimento inverso). Ogni sistema va considerato all'interno di un sistema più grande, fino ad arrivare alla scala planetaria. Occorre mettere gli studenti in grado di analizzare i processi e la struttura di un sistema prescelto, perché acquistino le competenze per potersi orientare ed operare all'interno di altre realtà sistemiche. In collegamento con la storia, si può affrontare lo studio delle strutture sociali delle epoche passate in termini d'analisi dei sistemi territoriali, mettendo a frutto le potenzialità d'indagine cronospaziale della disciplina geografica. Nel settimo anno si completa l'inquadramento dell'assetto politico mondiale, con il riconoscimento delle forme politiche e delle organizzazioni internazionali e con l'orientamento puntuale sul planisfero politico, evidenziando anche le aree di maggiori attriti internazionali, che mettono in pericolo la coesistenza pacifica tra i popoli.
Quello dello sviluppo sostenibile è un paradigma che va senz'altro indagato; occorre favorire nei giovani la formazione di una coscienza seriamente ecologica, evitando l'esasperato e semplicistico ecologismo, ma anche la sottovalutazione dei rischi ambientali, umani e sociali connessi a un progresso economico e tecnologico incontrollato. È importante prevedere una riflessione sui punti essenziali emersi dalla Conferenza di Rio del 1992: l'integrità dell'ecosistema, con il rispetto della biodiversità; l'efficienza economica con l'utilizzazione preferenziale delle risorse rinnovabili rispetto a quelle non rinnovabili; l'equità sociale e il rispetto delle diversità culturali.Indicazioni specifiche per l'insegnamento degli studi sociali
nel quinto, sesto e settimo annoPer quanto riguarda l'area degli studi sociali saranno programmati itinerari didattici interdisciplinari su tematiche trasversali inerenti a problemi di grande rilevanza sociale, d'interesse planetario (educazione alla pace, educazione ambientale, educazione interculturale, alla salute,, ed altro in connessione con l'azione delle politiche comunitarie e degli altri organismi internazionali per la tutela dei diritti dell'uomo). E' opportuno attivare dei percorsi che mirino, attraverso la specificità degli ambiti e delle discipline, a raggiungere obiettivi di conoscenze, di atteggiamenti, di comportamenti, proponendosi la finalità di sviluppare la capacità di "iniziativa civica" . Si tratta di temi .che richiedono un forte aggancio motivazionale col vissuto esperenziale ed un'attivazione del circuito scuola-extra scuola, in particolare nel rapporto con le famiglie. : Le "educazioni" possono costituire lo spazio privilegiato per caratterizzare il piano dell'offerta formativa delle scuola in regime di autonomia, in rete con altre scuole. E' necessario che tutte le discipline collaborino per la loro realizzazione, attraverso contenuti dei programmi e adeguate curvature ,all'interno di una programmazione collegiale dei tragitti. Quanto alla educazione civica, finalizzata alla acquisizione di conoscenze e alla maturazione di atteggiamenti e comportamenti che servono a costruire i legami di appartenenza al proprio Paese (dal territorio allo stato) in virtù della coscienza delle istituzioni, essa deve essere svolta in un legame stretto con gli insegnamenti storico-geografici per tutto l'arco della scuola di base. Pertanto sarà opportuno che concetti e categorie civico politiche vengano di volta in volta, in rapporto alla loro presentazione storica e con il riferimento all'attualità, segnalati e fatti oggetto di una attività di studio volta ad acquisirli nella forma adeguata alle modalità cognitive del fanciullo e con aderenza allo studio dell'ambiente circostante.
I contesti di apprendimentoLa promozione degli apprendimenti relativi all'ambito storico geografico sociale trova nelle relazioni e nell'esperienza di vita familiare, associativa e scolastica un importante punto di riferimento per le iniziative didattiche della scuola. Di qui la necessità di non perdere di vista le dinamiche di vita personale e sociale dei fanciulli e dei preadolescenti e le mete di sviluppo personale e comunitario da proporre loro, attraverso l'esplorazione delle vicende umane e attraverso la stessa avventura scolastica. Le conoscenze e le competenze dei soggetti, di cui si occupa particolarmente la scuola, variano col variare dell'età e delle condizioni oggettive (l'ambiente extrascolastico da un lato e l'azione didattica dall'altro) e soggettive (il vissuto, con particolare riferimento all'interesse e allo studio).
La circolazione vitale tra vissuti personali e conoscenze offerte e conquistate può crescere nei ragazzi con maggiore o minore intensità e soddisfazione, alimentando lo sviluppo fisico, affettivo, mentale, morale, insieme al sapere e alla cultura, ma può anche rallentare, interrompersi, e poi rimettersi in moto e riacquistare senso e direzione. Di qui la necessità di cercare la maggior possibile vicinanza fra l'offerta dei contenuti didattici e la possibilità dei ragazzi di assimilarli in termini di conoscenza, di competenza, di saggezza. Di qui anche la necessità di integrare individualizzazione e socializzazione, e di promuovere emulazione e cooperazione, anche attraverso il lavoro di gruppo e varie attività sociali, che possono svilupparsi con la collaborazione di più docenti e di più discipline.
Le discipline storiche, geografiche e gli studi sociali non esauriscono certo l'impegno educativo della scuola, neppure nella dimensione che va sotto la sintetica espressione "cittadinanza democratica", ma dispongono di particolari valenze utili a promuovere, nel corso dell'età evolutiva, identità e solidarietà, razionalità e affettività, attenzione al globale e al particolare, attenzione ai conflitti e capacità di viverli in modo non distruttivo.
Un'identità personale da costruirsi attraverso il riconoscimento di molteplici appartenenze e di molteplici eredità, e una solidarietà da pensarsi e da viversi in ambiti sempre più vasti, sono le complementari polarità che si tratta di consolidare, facilitando nei ragazzi la ricostruzione del proprio esserci nello spazio e nel tempo, la partecipazione alla vita sociale della classe e la proiezione nel futuro del proprio sogno/progetto di vita.Alla prima polarità sono riconducibili le problematiche della salute, dell'orientamento, delle relazioni fra ragazzi e ragazze e fra portatori di diverse culture e di diverse problematiche personali, familiari e sociali. Alla seconda le problematiche relative ai diritti umani, alla pace, allo sviluppo, all'ambiente. Una scuola che punti all'accoglienza, alla buona qualità delle relazioni e degli apprendimenti, attraverso un impegno di cooperazione comunitaria, costituisce un ambiente favorevole alla lotta contro il disagio, e contro la dispersione scolastica, che sono matrici di molte forme d'insuccesso per i singoli e per la società.
L'orientamento alla valorizzazione di sé, degli altri, dell'ambiente, nella prospettiva della fruizione dei diritti e dell'esercizio dei doveri, passa attraverso la selezione di contenuti e di esperienze adatti a sollecitare curiosità, interesse, volontà di partecipazione alla risoluzione di problemi comuni.
Questa consapevolezza induce a considerare tutta la scuola, fatta di spazio, tempo, contenuti, metodi, tecniche, relazioni, come complesso di risorse più o meno idonee a rafforzare le potenzialità positive dei ragazzi, per aiutarli a trovare la loro strada e a non disperdersi nei meandri di una società complessa, sovente contraddittoria e disorientante.
Il passaggio dalla narrazione alla ricerca e dalla rappresentazione oggettiva del mondo all'interiorizzazione di sistemi di concetti, di atteggiamenti, di criteri di giudizio e di comportamento qualificati sul piano etico, civico, sociale e politico implica l'impegno della scuola a realizzare una continua integrazione fra l'alfabetizzazione culturale e l'educazione alla convivenza democratica, per usare i concetti proposti nei Programmi della scuola primaria del 1985.
Il confronto, volto a cogliere similitudini e differenze fra i comportamenti di individui e popoli rilevabili nel tempo e nello spazio e i comportamenti rilevabili nella microsocietà della classe e della scuola, può suggerire vie di analisi critica, di comprensione, di lotta per superare limiti e per conquistare livelli più elevati di civiltà.
La normativa scolastica sull'autonomia e lo stesso "statuto delle studentesse e degli studenti" offrono a docenti e studenti la possibilità di una graduale conoscenza e di una progressiva adozione di norme e di criteri di condotta utili a far vivere ai fanciulli e ai preadolescenti un'esperienza di cittadinanza nella classe e nella scuola.
Il metodo dell'apprendimento attraverso i laboratori didattici si presta particolarmente a mobilitare interessi e a promuovere osservazioni, manipolazioni di oggetti e discussioni, utili a capire, a capirsi e a fornire ai docenti elementi per una conoscenza approfondita dei singoli ragazzi, al di là delle utili prove oggettive di profitto.
Anche le visite a luoghi significativi dell'ambiente urbano e rurale e le esperienze di gioco e di ricerca che si possono fare d'intesa fra scuole diverse possono fornire quell'arricchimento di conoscenza e di esperienza da cui è giusto attendersi una crescita equilibrata dei ragazzi e delle ragazze.
Le possibilità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione consentono di costruire reti intra e interscolastiche, con aperture in ambito nazionale, europeo e mondiale. Attraverso conoscenze ricuperabili nel contesto di vita della scuola, del quartiere, della città, si possono ascoltare e valorizzare nel dialogo non solo voci che vengono dalle generazioni dei padri e dei nonni per ricostruire il recente passato, ma anche voci e scritti che vengono da coetanei e comunque da contemporanei portatori di esperienze, di mentalità, usi e costumi diversi. Ciò consentirà di stabilire reti di informazioni e di amicizie anche con i paesi da cui provengono i piccoli immigrati presenti nelle nostre scuole.Nel gioco, nel dialogo, nel racconto anche filmato, nella corrispondenza, nella confezione di giornalini di classe e di scuola, nell'esperienza dell'invenzione individuale e collettiva e della drammatizzazione di testi, si possono scoprire quei valori di affettività e quelle emozioni che rendono poi significativa la scoperta dei testi più solenni e più astratti delle dichiarazioni dei diritti umani, delle costituzioni e delle norme vigenti, che vanno per così dire scoperte in rapporto alla dinamica da cui sono nate, come risolutrici di problemi, anziché come affermazioni astratte o come imposizioni da rispettare o da ricordare.
Si tratta di portare gradualmente i ragazzi ad essere non solo consumatori di prodotti e di norme, ma anche produttori di idee, di iniziative, di regole di vita per la loro piccola comunità. Utili sono in proposito le esperienze del "circle time", per riflettere insieme su problemi che riguardano la vita di classe, esperienze di partecipazione scolastica e anche di democrazia civica, sulla scorta delle ormai diffuse esperienze di consigli comunali dei ragazzi.