Da Piazzale Loreto a Montecitorio
Evoluzione della destra in Italia
a cura delle compagne e dei compagni de La Strada


Alle soglie della legittimazione, la crisi di identità: da Fini a Rauti e ritorno.


.......... Quindi, agli inizi del decennio, in virtù della storicizzazione del fascismo e dell'allentamento del conflitto politico, il MSI può uscire dal proprio ghetto. Paradossalmente, questa favorevole congiuntura - che si esprime anche nel buon risultato. alle elezioni del 1983 (6.8 percento, ovvero più 1.5) - mette in difficoltà il partito perché non è attrezzato ideologicamente e culturalmente alla nuova fase che si è aperta. Sopra ogni altra cosa, non c'è una strategia per l'integrazione e la piena legittimazione nel sistema: da un lato, non rinuncia all'identità - il fascismo - dal altro, le prospettive innovative rautiane (indebolite dalla fuoriuscita dal partito del gruppo che rappresenterà poi la Nuova destra italiana) si collocano comunque fuori dal sistema liberaldemocratico rappresentativo.


L'onorevole Teodoro Buontempo ("er pecora"), uno degli interpreti della visione conservativa e militante del partito

.......... Alla fine il MSI deve scegliere se abbandonare parte della sua identità ideale e culturale e accettare pienamente il sistema o mantenere la prospettiva di un regime alternativo, corporatistico o comunitario che sia. Il partito rimane invischiato in questo dilemma, aggravato dal calo elettorale del 1987 (5,9 per cento, ovvero meno 0,9) dalla perdita quasi contemporanea nel 1988 dei suoi leader storici a incominciare da Almirante, e dal riemergere di una fortissima competizione interna. ll punto dolente intorno a cui ruota e si avvita il dibattito interno è il ruolo del partito nel sistema. Poiché la fedeltà al fascismo e l'opposizione al regime democratico rimangono inalterati, lacr piena legittimazione del MSI, nonostante le aperture esterne, rimane a metà strada.
.......... Un tentativo per superare questa impasse viene compiuto con il cambio al vertice: il giovane segretario Gianfranco Fini, già imposto Almirante nel 1987 come suo delfino, viene sostituito da Pino Rauti, l'ultimo dei leader storici.
Le originali declinazioni rautiane delle tradizionali idee-guida del partito provocano notevole sconcerto tra l'elettorato del MSl tanto che si registra una serie di impressionanti rovesci elettorali arrivando, nelle amministrative del 1990, al 4 percento, il peggior risultato della sua storia. Dopo un ulteriore crollo di consensi alle elezioni siciliane del 1991, Rauti viene sostituito dal suo predecessore, Fini, nel nome del recupero della tradizione e dell'identità del "fascismo-regime”. La nuova leadership abbandona il richiamo ai delusi del comunismo e la rivendicazione dello spazio a sinistra, lascia cadere i toni più veementemente antiamericani e anticapitalistici e, riproponendosi come forza di destra, conservatrice e nazionale, cerca di intessere contatti con settori moderati e cattolici.


Manifesto razzista e xenofobo a firma del MSI

.......... L’uscita dei militanti e quadri intermedi legati alla nuova destra ha determinato, a partire dagli anni '80, un lungo periodo di conformismo culturale nelle file missine, contrastato esclusivamente dal progetto "nazional-popolare” di Rauti, peraltro prima avversato da Almirante e poi fallito nel breve periodo di leadership dell' ex capofila di “Ordine Nuovo” (gennaio 1990 - giugno 1991).
.......... La gestione di Fini moderata e conservatrice provoca una situazione di stallo all’interno del partito, della quale hanno approfittato marginalmente alcuni gruppi extraparlamentari: Meridiano Zero, Movimento Politico Occidentale, Fronte Nazionale e Lega Nazional-popolare.


Manifestazione del Movimento Politico Occidentale per le vie di Roma


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A cura del Centro Sociale La Strada............Ultimo aggiornamento 27/12/1996