All'inizio del '79 giunge a maturazione un'altra iniziativa che darà vita al movimento "Terza posizione". Fin dal 1977, il gruppo "Lotta studentesca”, diretto da Roberto Fiore e seguito con estrema attenzione dal Signorelli, sviluppatosi fino ad allora nel settore giovanile e scolastico, comincia ad avvertire, in consonanza con il generale affermarsi delle tesi contestative del "sistema" di natura movimentista, la possibilità di un suo sviluppo. E' in Terza Posizione, che il movimento spontaneista e movimentista continuerà sempre a convivere con quello strutturalista. L'approccio teorico è "rivoluzionario" e qualificabile come proprio del radicalismo di destra. Il "movimento”, infatti, è volto a sovvertire l'attuale assetto costituzionale e a conquistare il potere mediante la creazione di un proprio modello di stato. Lo scopo sarà raggiunto con una rivoluzione di "popolo" che si attuerà gradualmente e sarà preparata dall'attività di avanguardie, le quali costituiranno, all’ interno delle scuole, dei quartieri, delle fabbriche e delle campagne, le strutture opportune per educare il popolo e condurlo alla "rivoluzione". La necessità della rivoluzione nasce dal rifiuto sia del sistema capitalistico che di quello marxista, governati da ideologie massificanti che soffocano gli impulsi creativi individuali corrompendo l’uomo e allontanandolo da se stesso. L'obbiettivo da perseguire sul piano internazionale è la lotta contro i due imperialismi degli USA e dell’URSS, contro il mercantilismo e il sionismo. Ne consegue il pieno appoggio a "tutti" i movimenti di liberazione nazionale, che si battono per la salvaguardia delle proprie tradizioni e contro le aggressioni militari e le infiltrazioni economiche delle superpotenze: è il caso dei Baschi, degli Irlandesi, degli Afgani, degli Iraniani, dei nazionalisti Libici, dei Sandinisti del Nicaragua e dei Monteneros argentini.

A cura del Centro Sociale La Strada............Ultimo aggiornamento 27/12/1996