Da Piazzale Loreto a Montecitorio
Evoluzione della destra in Italia
a cura delle compagne e dei compagni de La Strada


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LE ORGANIZZAZIONI EXTRA-PARLAMENTARI DI DESTRA

L'avventura politica del terrorismo spontaneista

.......... Anche nell'ambito della destra radicale e terrorista il panorama è mutato dopo la metà degli anni settanta. Lo "spontaneismo amato" degli anni dopo il 1977 non conosce né strategia politica, nè alleati: la lotta è contro tutti e senza quartiere, gli atti terroristici costituiscono l'unica azione politica praticabile in quanto potenzialmente suscitatrice di una spinta rivoluzionaria. Nel triennio 1977-79 si riaccende la violenza e aumentano soprattutto gli attentati, sia quelli rivendicati (146 nel 1979), che quelli non rivendicati, con un massimo di 367 nel 1978.
.......... I principali gruppi di questa fase - "Costruiamo l’azione", "Terza posizione" e i "Nuclei amati rivoluzionari" si differenziano dai gruppi storici della destra radicale come "Ordine nuovo" e "Avanguardia nazionale" per la maggiore sanguinosità delle azioni, per l'estraneità a ogni progetto politico e per l’abbandono delle tematiche nazionaliste e anticomuniste. Gran parte dei militanti di queste formazioni provengono dalle esperienze missine nonostante l’ostilità e l'indifferenza verso il MSI.

Nuclei Armati Rivoluzionari

.......... Il FUAN di Via Siena, con il vicino appartamento di Via Poggioli, sede della libreria Atlantide, diviene centro logistico e politico di riferimento di numerosi elementi già gravitanti ai margini di talune sezioni del MSI. Confluiscono al FUAN, tra gli altri, i fratelli Valerio e Cristiano Fioravanti, Alessandro Alibrandi, Francesca Mambro. .Alibrandi vi confluisce dopo aver ucciso Walter Rossi il 30 settembre 1977 ed aver partecipato a nuremerosi attentati e rapine, tra le quali quella ai danni dell’armeria Centofanti di Monteverde, nel corso della quale era rimasto ucciso il 5 marzo 1978 il giovane estremista Franco Anselmi, colpito da un proiettile esploso dall'armiere Daniele Centofanti. Valerio F ioravanti vi giunge con il fratello ed altri, dopo il furto di 72 bombe a mano, da lui perpetrato mentre svolgeva il servizio militare presso il poligono del comune di Vivaro (PN), nonché dopo l'omicidio di Roberto Scialabba ed il tentato omicidio di Nicola Scialabba, militanti politici comunisti. Il 9 gennaio 1979, un "commando" armato di mitra e bombe a mano, composto dal Pedretti, Valerio Fioravanti, da Alibrandi assalta la sede dell'emittente di sinistra Radio Città Futura, dandola alle fiamme dopo aver ferito 4 redattrici. Non passa molto tempo che il 15 marzo 1979 per commemorare Franco Anselmi viene consumata una rapina ai danni dell'armeria "Omnia Sport", sita in pieno centro di Roma, a pochi passi dalla Questura centrale. Queste azioni, rivendicate con la sigla NAR, che si afferma in quegli anni come quella prevalente del terrorismo nero, manifestano, insieme ad una notevole effervescenza, la sostanziale coagulazione di un tipo di ambiente intorno ad un modulo rivoluzionario che non richiede l'esistenza di strutture e organizzative perfettamente delineate, ma meri punti di riferimento e di dibattito interno.
.......... L'ambiente mostra poi una notevole omogeneità ed appare caratterizzato da una individuazione degli obiettivi secondo i consueti criteri di contrapposizione politica, anche se le azioni rivelano un alto grado di efficienza militare.

Costruiamo l'azione

.......... Fra le iniziative, particolare rilievo assumono quelle riconducibili al progetto alternativo di "Costruiamo l'azione" (formalmente testata giornalistica, ma, nei fatti, movimento politico dalle singolari connotazioni). "Costruiamo l'azione" nasce alla fine del 1977 da componenti della destra radicale passati attraverso diverse esperienze. Cessa il mito della organizzazione monolitica, ancorata ai presupposti della rigidità strutturale e dogmatica, vista ormai come un retaggio del passato improponibile agli occhi di quanti intendono mutuare dai fermenti sociali le linee portanti di una strategia antisistema. Comincia, seppure a livello impercettibile, la revisione di un disegno rivoluzionario che passa attraverso l'opera di una avanguardia elitaria, spesso disancorata dal sostrato umano sul quale e per il quale incidere, mentre si gettano lentamente le basi di un progetto eversivo che muove dal basso, attraverso un opera di penetrazione e di collegamento su basi non strutturali ma esclusivamente politiche. Nasce, in sostanza, la "strategia dell'arcipelago", per la quale i singoli gruppi o ambienti non vengono a perdere la loro identità e libertà d'azione, ma si raccordano solo in funzione politica secondo un piano che potremmo definire di sistemi funzionali.
.......... Il progetto che abbiamo chiamato dell'arcipelago, volto alla creazione di poli di aggregazione per la lotta rivoluzionaria, raccordati sul piano della strategia politica, non si ferma, quindi, all'area tradizionalmente di destra, pur avendo nella stessa conseguito i risultati più cospicui. Avviene il passaggio dalla cosiddetta "strategia dell'attenzione" nei confronti della sinistra rivoluzionaria ai primi fallimentari tentativi di convergenza: viene individuato nel progetto politico dell'Autonomia Operaia un evidente progetto antisistema, a più riprese sulla testata giornalistica che fa riferimento a "Costruiamo l'azione", viene auspicato un tentativo di collaborazione con questa forza. Evidente è la sconfitta di questa proposta.

Terza posizione

.......... All'inizio del '79 giunge a maturazione un'altra iniziativa che darà vita al movimento "Terza posizione". Fin dal 1977, il gruppo "Lotta studentesca”, diretto da Roberto Fiore e seguito con estrema attenzione dal Signorelli, sviluppatosi fino ad allora nel settore giovanile e scolastico, comincia ad avvertire, in consonanza con il generale affermarsi delle tesi contestative del "sistema" di natura movimentista, la possibilità di un suo sviluppo. E' in Terza Posizione, che il movimento spontaneista e movimentista continuerà sempre a convivere con quello strutturalista. L'approccio teorico è "rivoluzionario" e qualificabile come proprio del radicalismo di destra. Il "movimento”, infatti, è volto a sovvertire l'attuale assetto costituzionale e a conquistare il potere mediante la creazione di un proprio modello di stato. Lo scopo sarà raggiunto con una rivoluzione di "popolo" che si attuerà gradualmente e sarà preparata dall'attività di avanguardie, le quali costituiranno, all’ interno delle scuole, dei quartieri, delle fabbriche e delle campagne, le strutture opportune per educare il popolo e condurlo alla "rivoluzione". La necessità della rivoluzione nasce dal rifiuto sia del sistema capitalistico che di quello marxista, governati da ideologie massificanti che soffocano gli impulsi creativi individuali corrompendo l’uomo e allontanandolo da se stesso. L'obbiettivo da perseguire sul piano internazionale è la lotta contro i due imperialismi degli USA e dell’URSS, contro il mercantilismo e il sionismo. Ne consegue il pieno appoggio a "tutti" i movimenti di liberazione nazionale, che si battono per la salvaguardia delle proprie tradizioni e contro le aggressioni militari e le infiltrazioni economiche delle superpotenze: è il caso dei Baschi, degli Irlandesi, degli Afgani, degli Iraniani, dei nazionalisti Libici, dei Sandinisti del Nicaragua e dei Monteneros argentini.

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A cura del Centro Sociale La Strada............Ultimo aggiornamento 27/12/1996