Il
virus HIV, Virus dell'Immunodeficienza Umana, è un retrovirus, cioè
un virus a RNA, che attacca alcune cellule del sistema immunitario,
principalmente i linfociti CD4, che sono importantissimi per la
risposta immunitaria, indebolendo il sistema immunitario fino ad
annullare la risposta contro virus, batteri, protozoi e funghi.
La
distruzione del sistema immunitario causa una sindrome che si chiama
AIDS o, in italiano, SIDA (Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita).
Una persona affetta da SIDA è maggiormente esposta alle infezioni.
Tuttavia
le infezioni tipiche di questa sindrome sono solo una ventina distinte
in :
-Infezioni da batteri e protozoi ,tra cui sono frequenti: Pneumocistosi,
una polmonite causata da un protozoo di nome Pneumocistis Carinii;
Toxoplasmosi, causata dal Toxoplasma Gondii, un protozoo che colpisce
il cervello, l'occhio e raramente il polmone; La Tubercolosi, causata
dal bacillo di Koch.
- Infezioni da virus tra cui Herpes, infezione da CitoMegaloVirus
e HHV-8.
- Tumori: Linfomi, tumori delle ghiandole linfatiche; Sarcoma di
Kaposi.
- Infezioni micotiche tra cui è frequente l'infezione da Candida,
un fungo che nelle persone immunodepresse si può sviluppare in bocca,
nell'esofago e in altre parti del corpo.
Che
differenza c'è tra sieropositività e AIDS?
Quali
sono gli esami importanti per diagnosticare la malattia?
Quando
una persona entra in contatto con l'HIV può diventare sieropositiva.
Questo può verificarsi dopo un certo periodo detto periodo
finestra, che può durare fino a sei mesi.
Sieropositiva é una persona che presenta la positività alla ricerca
di anticorpi dell'HIV nel siero.
Il test quindi non indica la presenza del virus, ma solo degli anticorpi
specifici che il nostro sistema immunitario ha sviluppato dopo il
contatto col virus. Se il test risulta negativo va comunque ripetuto.
Un persona che risulta positiva al primo test, il test ELISA (Enzime
Linked Immuno Sorbent Assay), viene sottoposta ad altri test di
conferma, tra cui il Western Blot, più sicuro ma che non viene utilizzato
come primo test per problemi di costi. Poi vengono effettuati test
per valutare se e quanto il virus HIV ha danneggiato il sistema
immunitario tra cui fondamentale è la conta dei linfociti CD4.
E' da poco disponibile infine un esame molto importante che misura
la quantità di virus (copie di RNA virale) nel siero. Questo esame
è fondamentale perché permette tra l'altro una verifica indiretta
dell'efficacia dei farmaci antiretrovirali.
Esistono anche esami sul genotipo e fenotipo virale, che servono
a individuare i ceppi mutanti resistenti ai farmaci. E' possibile
effettuare questo esame in diversi ospedali.
Se
in una persona si ritrovano gravi danni al sistema immunitario e
la presenza di infezioni opportunistiche, si diagnostica l'AIDS.
In realtà la distinzione tra sieropositività e AIDS conclamato si
basa su criteri schematici. E' nata negli Stati Uniti da esigenze
assicurative. In alcuni casi si può stare meglio nella condizione
di AIDS conclamato che in quella di sieropositività.
Come
si trasmette l'infezione da HIV?
L'Infezione
da HIV si trasmette in tre modi:
Per
via ematica.
Le
trasfusioni di sangue infetto possono trasmettere il virus HIV.
In Italia dal 1988 il sangue destinato a trasfusioni viene sottoposto
a screening per il virus HIV.
Lo scambio di siringhe può trasmettere il virus HIV. Iniettarsi
droghe con siringhe nuove non trasmette alcun virus, ma può portare
a comportamenti a rischio come appunto lo scambio di siringhe.
Per
via sessuale,
argomento trattato nella pagina prevenzione
Per
via verticale.
La
madre può trasmettere il virus HIV al figlio durante la gravidanza,
al momento del parto o durante l'allattamento. La possibilità che
questo avvenga si riduce se la madre è in terapia con AZT fino ad
essere meno del 10%. Il bambino non avendo anticorpi propri, eredita
gli anticorpi della madre, quindi può nascere sieropositivo ma non
avere il virus.
In
questo caso il bambino ritornerà sieronegativo durante i primi mesi
di vita.
Studi
recenti dimostrano una notevole riduzione di casi di trasmissione
dell'HIV nel caso in cui la madre sia sottoposta a parto cesareo.
L'HIV
non si trasmette:
Nei
contatti quotidiani. Nessun familiare di una persona sieropositiva
è mai stato infettato. In caso di convivenza con una persona sieropositiva
é sufficiente rispettare le comuni norme igieniche: non usare oggetti
che possono entrare in contatto con il sangue, cioè spazzolini da
denti e oggetti taglienti come forbici, rasoi ecc.
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