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From koba@sikurezza.org
Date Tue, 28 Jun 2005 17:02:19 +0200
Subject Re: [Hackmeeting] riguardo ai fatti del server di autistici [was: Re:ah, le foto, la privacy]

On Mon, Jun 27, 2005 at 08:39:04AM +0200, Luca Berra wrote:

> On Wed, Jun 22, 2005 at 11:47:54PM +0200, koba@sikurezza.org wrote:
> <snip>
> >Anche cifrando la root (p. es.  loop-aes), rimane un punto d'attacco; il
> >kernel deve per forza stare in una partizione non cifrata (o cd, floppy,
> >usb, etc;  non cambia molto)  insieme a qualche  modulo e i  binari tipo
> >mount, losetup e antani.
> In realta' c'e' un enorme problema nell'utilizzo dei dischi/partizioni
> cifrate. un filesystem contiene molte strutture il cui contenuto e la
> posizione sono noti a priori. tutto questo bel plaintext puo' essere
> utilizzato da un attaccante con sufficienti skill e risorse per risalire
> alla chiave di cifratura.

Posto che l'attacco non mi sembra comunque banale, di solito si risolve,
p. es.  loop-aes lo fa, usando  (molte) chiavi multiple, lunghe  e truly
random per ridurre enormemente questo  problema. Questo key-block poi e'
cifrato con gpg.  E' uno dei punti  su cui i creatori di  loop-aes se la
menano tanto rispetto a tutti gli altri sistemi.

Bye
Koba
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