I VARI APPELLI

Coordinamento regionale Toscano collettivi medi e universitari - Coordinamento regionale Toscano collettivi medi e universitari 2 - COBAS, comitati di base della scuola - Movimento Antagonista Toscano/CSA Ex-Emerson/Movimento di lotta per la casa/Camera del lavoro sociale - Movimento Antagonista Toscano - Voce Operaia


Il Coordinamento regionale Toscano dei collettivi studenteschi medi e universitari
composto dal Collettivo di Filosofia di (Firenze), dal Collettivo Politico di Scienze Politiche (Firenze), dal Laboratorio Politico Contrordine (Firenze), dalla Rete Autorganizzata Collettivi Studenti Medi (Firenze), dal Coordinamento dei collettivi Universitari (Pisa); Socialita' Zero (Pistoia).

comunica la propria adesione e partecipazione alla giornata di mobilitazione del 24 maggio in occasione dello svolgimento a Firenze del vertica NATO.
La guerra nella ex-Jugoslavia ha decisamente dato avvio ad una fase nuova per questa istituzione, i cui compiti, una volta caduto il muro, sono quelli di normalizzare le relazioni internazionali, sotto il segno della piena autonomia statunitense. Cio' assume molteplici forme: da una parte le operazioni di peacekeeping in quei paesi che si uniformano e si sottomettono volontariamente alla penetrazione massiccia di capitali esteri (principalmente statunitensi e europei), dall'altra il ricorso alla violenza e alla guerra in tutte quelle situazioni che non accettano i diktat e le imposizioni "occidentali". In occasione del 50esimo anniversario della sua creazione, la NATO, in spregio a qualsiasi elementare procedura democratica, ha cosi ridefinito i suoi compiti per i prossimi anni a venire.
Come studenti e studentesse gia' ci opponemmo con forza alla guerra in ex-Jugoslavia, dimostrando con iniziative e assemblee che era ed e' possibile romper il muro di propaganda costruito dalle potenze occidentali attraverso il controllo dei Mass-Media, intorno alla NATO.
Nella composita e variegata manifestazione che si terra' a Firenze nel pomeriggio del 24 maggio, riteniamo inportante che gli studenti medi e universitari denuncino la continua aggressione culturale e mediatica volta ad imporre un unico modello di consumo, di societa', di sviluppo. La NATO e' il braccio armato di un'egemonia culturale di marca statunitense, che permette la supina (e interessata) acquiescienza nell'opinione pubblica occidentale a qualsiasi suo colpo di mano.
L'opposizione a questa omologazione manu militari e' il primo messaggio che intendiamo lanciare durante tutta la giornata di mobilitazione indetta dalla sinistra plurale e antagonista italiana.

Coordinamento regionale Toscano collettivi medi e universitari

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A(s)SASSIN.A.T.O

E' passato un'anno dall'aggressione della NATO in Kosovo... e la guerra, oggi, e' piu' NORMALE di ieri. Dopo essere scivolata su tutti e tutte noi, come uno dei tanti titoli del Telegiornale, e' finita negli angoli piu' oscuri e remopti delle nostre coscienze e delle nostre storie.
Ma LA GUERRA C'E', diventa sempre piu' un ELEMENTO PERMANENTE DELL'ORDINE GLOBALE, e l'Impero nordatlantico l'alimenta costantemente, con il nostro lavoro, le nostre inteligenze, i nostri soldi... milioni di morti per l'embargo in Iraq, devastazioni ambientali ed economiche in Serbia, massacri contintui in Africa, nuova escalation nucleare... questo e' il nuovo ordine mondiale.

I prossimi 23, 24 e 25 maggio si riunira' a Firenze il vertice della NATO
Dopo Seattle e Washington, anche a Firenze blocchiamo gli assassini!!!

Mercoledi 24 Maggio
ore 8:00 P.za Adua:
presidiamo la citta'
ore 17:30 P.za S.Marco:
Corteo nazionale unitario

Coordinamento regionale Toscano collettivi medi e universitari

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24 e 25 maggio: convegno N.A.T.O. a Firenze
CONTRO IL DOMINO DELLA GUERRA E DELLA MERCE SULLE NOSTRE VITE

Il vertice internazionale della NATO si terrà il 24 e il 25 maggio a Firenze: ma cosa hanno da dirsi Ministri, Generali, Capi di governo, cosa stanno preparando per il nostro prossimo futuro i potenti della Terra?

Il Nuovo Concetto Strategico della Nato approvato a Washington nell'aprile '99 - mentre era in corso la guerra del Kosovo - sancisce per la Nato il diritto di intervento da dispiegare sull'intero pianeta laddove ci siano situazioni da "pacificare" (in altre parole dove gli interessi Usa e dei suoi alleati sono messi in pericolo) basato anche sull'uso delle armi atomiche in risposta ad attacchi di armi convenzionali. Sì, avete capito bene: per avere il monopolio totale della deterrenza la Nato punta sulle armi atomiche, con il ritorno ad una strategia di primo colpo (possibilità di colpire per primi con armi atomiche annientando l'avversario) che ci riporta ai tempi più bui della guerra fredda.
Questo vuol dire che gli alleati devono "potenziare" il proprio armamento nucleare e quei paesi che ne sono sprovvisti devono "adeguarsi": così l'Italia che ha giustamente posto al bando il nucleare civile per il rischio insito nelle centrali atomiche, dovrebbe diventare un arsenale di armi nucleari.

Il governo italiano è già pronto ad accettare il potenziamento delle armi nucleari e l'11 febbraio scorso di fronte alla Commissione Difesa del Senato il sottosegretario alla difesa Paolo Guerrini affermava che "la presenza di armi nucleari in Europa, sul territorio di Paesi alleati non detentori di armi nucleari, è un aspetto essenziale del nuovo concetto strategico della Nato che assicura la copertura, ma anche il coinvolgimento di tutta l'Alleanza nell'ombrello nucleare NATO" ed ha aggiunto che "il dispiegamento di forze nucleari in Europa, costituisce un elemento indispensabile di quel vincolo che lega tutti gli alleati tra loro ed in particolare gli Stati Uniti alla sicurezza europea". C'è ancora qualcuno che si ricorda che l'articolo 11 della nostra Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa? Ma la nuova strategia della Nato considera carta straccia anche il Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari (sottoscritto anche dall'Italia) che fa obbligo di non trasferire e di non accettare il trasferimento di armi atomiche e che proibisce la minaccia del ricorso al nucleare da parte di stati dotati di atomica contro stati che ne sono privi.

Il rischio reale è quello di alimentare una nuova corsa agli armamenti, anche nucleari. Armi, sempre più armi. Ma per difendere cosa? Per difendere gli interessi dei potenti della Terra, di una parte minima che domina su tutta l'umanità, che distrugge le risorse in nome di un modello di sviluppo basato su un consumismo sempre più dissennato e su profitti altissimi mentre il Sud del mondo, sotto il ricatto del debito internazione, vede aumentare sempre di più la propria miseria.

Attraverso gli organismi internazionali, Il Fondo Monetario internazionale e la Banca Mondiale, ci viene proposta sempre la stessa ricetta basata sull'affermazione indiscussa del neoliberismo e dei processi di globalizzazione che si traduce in un peggioramento delle condizioni di vita nel Nord ed in fame e miseria nel Sud del mondo:
- Flessibilità nelle condizioni di lavoro: patti d'area, contratti di formazione, lavoro interinale, mobilità ecc sono i vari modi che hanno reso il lavoro sempre più precario e meno pagato (il costo del lavoro in Italia è ai minimi storici!), cresce la disoccupazione mentre chi è occupato è costretto a fare sempre più ore di straordinario, aumentano i morti sul lavoro e vengono messe in discussione conquiste storiche come la legge che impedisce il licenziamento senza giusta causa;
- Privatizzazione dei servizi pubblici: l'intervento pubblico deve scomparire o essere limitato al massimo per non interferire con lo sviluppo del mercato in ogni campo, anche in quei settori chiave come la scuola, la sanità e i trasporti. Anche l'istruzione deve diventare un grosso business, una merce acquistabile come le altre e per questo il governo finanzia le scuole private, "per sviluppare la concorrenza" mentre si riducono drasticamente gli investimenti per la scuola pubblica. Anche la ricerca scientifica viene soggiogata al profitto e sono imminenti i nuovi brevetti per invadere il mercato con gli OGM (organismi geneticamente modificati) mentre sono ancora sconosciute le conseguenze a lungo termine per l'ambiente e per l'uomo.
- Restrizione dei diritti e degli spazi democratici: in una società in cui i diritti individuali si affievoliscono (diritto alla casa, al lavoro, ad un reddito dignitoso, alla salute, ad un ambiente integro...) e l'unico spazio per chi viene da fuori, spinto ad emigrare dalle guerre o dal bisogno, è quello dei "centri di detenzione" (veri e propri lager), vengono messi a punto strumenti sempre più efficaci per ostacolare ogni forma di organizzazione alternativa ai sindacati di stato attraverso la sterilizzazione delle forme di lotta (legge anti-sciopero) e la cancellazione dei diritti sindacali e della partecipazione alle trattative per le organizzazioni che non firmano i contratti.

Il ricorso alla guerra e lo sviluppo di una politica di riarmo, di cui la Nato è espressione, è parte integrante di questo disegno. Un anno fa la NATO scatenò la guerra nel cuore dell'Europa. 78 giorni di bombardamenti NATO tutto hanno fatto, tranne che avvicinare una soluzione per i Balcani. Sono state bombardate fabbriche ed ospedali, scuole e treni, ponti, ambasciate e popolazioni civili. Sono stati utilizzati ordigni micidiali (bombe al carbonio, proiettili all'uranio impoverito) che hanno prodotto, oltre a morti e distruzioni, il disastro ecologico. I morti, le stragi, le carovane di profughi sono aumentate. I costi sono enormi, in un mondo dove 2/3 dell'umanità vive il problema della fame. I soldi che ci hanno spremuto per centrare Maastricht hanno avuto davvero un buon utilizzo!
Ma la guerra del Kosovo a qualcosa è servita. Sulla pelle delle popolazioni dei Balcani, tutte, si è giocata una partita del conflitto tra USA ed Unione Europea e gli USA hanno riaffermato la loro presenza militare e la leadership politica. La guerra è il terreno di questo confronto, i popoli la pagano pesantemente, oggi nei Balcani e in Cecenia, domani altrove.

BASTA CON LA GUERRA, LE PULIZIE ETNICHE, GLI ARMAMENTI BASTA CON LE POLITICHE NEOLIBERISTE

I COBAS SCUOLA ADERISCONO ALLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO IL VERTICE NATO

COBAS - comitati di base della scuola

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24 MAGGIO MOBILITAZIONE A FIRENZE. PRESIDIO DALLA MATTINA E CORTEO, 17.30, CONTRO IL VERTICE NATO

Il 24 e 25 maggio a Firenze si terrà un vertice della NATO. Ministri della difesa e generali decideranno quali saranno i popoli a cui toccherà subire le prossime guerre «umanitarie», Metteranno a punto le strategie per garantire i processi di sfruttamento globale delle multinazionali e dei potenti della terra. Di quella piccolissima parte che controlla l’intera umanità, e ne saccheggia le risorse.
La NATO, crollato il socialismo reale, doveva essere sciolta; invece le è stato assegnato il ruolo di macchina militare della globalizzazione capitalistica. Alimenta guerre e conflitti, impone il dominio economico progettato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Un vero e proprio neocolonialismo che costringe nel 2000, anche attraverso il pesantissimo ricatto del debito internazionale, due terzi della popolazione mondiale alla fame ed alla miseria.
La recente guerra nei Balcani, condotta in modo «umanitario» - distruggendo dighe, ospedali, ferrovie, strade, scuole - è servita soltanto, così come in Irak nel ’91, ad affermare il predominio dell’imperialismo USA sul pianeta, Europa compresa. L’Italia ha messo a disposizione il proprio territorio per i raid aerei della NATO e continua ad ospitare basi USA, in Toscana Camp Darby, ed a sopportare stragi come quella della funivia del Cermis. Vengono tagliate le spese sociali, ma si continua a spendere migliaia di miliardi in spese militari. Nei prossimi anni saranno acquistati 130 aerei da caccia per la modica cifra di 20.000 miliardi; l’esercito di leva sarà trasformato in esercito professionale, in funzione del nuovo modello di difesa improntato alle operazioni di «polizia internazionale».
La NATO è l’interprete militare delle politiche capitalistiche fondate sul liberismo economico. Un modello unico, ma che agisce in modo diverso: in Italia con lo smantellamento delle conquiste sociali del secondo dopoguerra, altrove direttamente con la guerra e la repressione diretta. Il neoliberismo accomuna, quì da noi, centrodestra e centrosinistra, in sintesi:

1) Lavoro sempre più flessibile, lavoro in affitto (interinale). Vorrebbero abituarci ad una vita fatta di mezzi lavori e mezzi salari, in un paese dove di lavoro, spesso a nero, si muore tutti i giorni. Dove l’immigrazione diventa ricatto su centinaia di migliaia di braccia che vengono sfruttate, dal momento della partenza dai paesi di origine, dal moderno schiavismo.
2) Privatizzazioni di tutti gli enti, liberalizzazione di tutto il commercio. Dalla comunicazione alla sanità, dai trasporti all’energia, oggi tutto è privatizzato, oggi tutto è mercato, oggi tutto è profitto. I servizi non sono più per tutti. Chi può se li paga, tutti gli altri s’arrangiano. Bel progresso!
3) La ricerca scientifica continua a produrre «mostri», organismi geneticamente modificati che producono effetti dannosissimi alla salute ed alla biosfera. L’umanità, fin dal proprio patrimonio genetico, deve essere sottoposta alla legge del profitto, tutto il resto, a partire dall’ambiente non conta. Anche in Toscana impianti nocivi ed inceneritori dappertutto; aria e acqua inquinata, un ecosistema che distrugge il pianeta intero.
4) Firenze sta diventando invivibile. Libero corso al business, industriale, turistico, dei grandi commercianti. Per il resto una città costosissima, degradata, con periferie allucinanti. Una città che viene alla ribalta solo per eventi ed appuntamenti internazionali. I vertici sono un affare per pochi, ma non fanno che aggravare i problemi. Una città blindata in balia di tiratori scelti ed auto blu, chiusa alla circolazione normale, con il traffico che impazza. Alla faccia della città della pace e della cultura. Si nascondono le grandi emergenze (casa, inquinamento, lavoro, spazi e reddito per i giovani e gli anziani). Sono stati distrutti i circuiti del mutuo soccorso e della solidarietà. Una città che vive solo di merce dove gli speculatori, le logge massoniche e un infinità di società fantasma si sono accaparrati proprio tutto.

MA QUALCOSA SI MUOVE. IL 1° MAGGIO IN TUTTO IL PIANETA MILIONI DI DONNE E DI UOMINI HANNO MANIFESTATO CONTRO IL LIBERISMO ECONOMICO, PER LA RICOSTRUZIONE DI VINCOLI DI SOLIDARIETA’ E UGUAGLIANZA TRA I POPOLI. È UN PERCORSO DI TRASORMAZIONE E DI RIBELLIONE COMINCIATO A SEATTLE contro il WTO e proseguito in Aprile a WASHINGTON. CANCELLAZIONE DEL DEBITO ESTERO, STOP AL SACCHEGGIO DELLE RISORSE ED ALLO SFRUTTAMENTO INTENSIVO DELLA NATURA. BASTA CON LE GUERRE E GLI EMBARGHI, BASTA CON LA GLOBALIZZAZIONE E IL LIBERISMO. IL MOVIMENTO ANTAGONISTA SARA’ IN PIAZZA A FIRENZE IL 24 CON QUESTI CONTENUTI E PARTECIPERA’ IL 25 MAGGIO A GENOVA CONTRO LA VETRINA DELLE MULTINAZIONALI DELLA TECNOGENETICA -TEBIO.

IN MOVIMENTO CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE! COSTRUIAMO INIZIATIVE IN TUTTA LA CITTA’ contro il vertice NATO.

Movimento Antagonista Toscano- CSA Ex-Emerson -
Movimento di lotta per la casa- Camera del lavoro sociale

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CONTRO LO STRAPOTERE DELLE MULTINAZIONALI CHE DIMOSTRANO DI IGNORARE VOLUTAMENTE I RISCHI AMBIENTALI, SANITARI, E L’IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DELLE PROPRIE POLITICHE PER DIMOSTRARE TUTTA L’OPPOSIZIONE AL POTERE E AL PERICOLO DELL’ESPANSIONE DELLE BIOTECNOLOGIE NEL SEGNO DI UNA CONTINUITA’ CON LE MOBILITAZIONI DI SEATTLE, DAVOS E WASHINGTON

OPPORSI E’ POSSIBILE! Innescata la bomba transgenica nei nostri piatti, molti sono stati i momenti di opposizione nati per disinnerscarla. Le attività dell’agrobusiness, come scrive Affari&Finanza, dello scorso Febbraio, saranno scorporate dagli altri settori d’intervento delle industrie biotecnologiche. Le sementi transgeniche, sono un “flop”. La stessa Monsanto abbandona, grazie all’impopolarità di queste colture, la produzione di sementi autosterilizzanti. Si registra, inoltre un incremento dei semi tradizionali per le semine di Aprile-Maggio, e i tribunali statunitensi e canadesi, sono oberati di cause contro le industrie biotech. In questo contesto, arrivano puntali, delibere comunali e leggi regionali, anche da noi. Ultima, la legge della Regione toscana che vieta la distribuzione di OGM nelle mense pubbliche. Questi sono solo i primi effetti che l’antagonismo globale è riuscito a sortire contro la politica di monopolio e di controllo proposta dai “nuovi” colossi dell’economia. La bioingegneria, rimane comunque un imprescindibile strumento, necessario alle politiche neoliberiste per continuare ad imporsi.
Dal 24 al 26 Maggio prossimi, si terrà a Genova TEBIO, la mostra mercato sulle biotecnologie. Una tre giorni di carattere spiccatamente commerciale, una vetrina per le multinazionali del settore, e l’ennesima occasione per chiedere la liberalizzazione dei mercati, la brevettabilità della materia vivente, la deregulation normativa nei settori della produzione e della commercializzazione. Obiettivi dichiarati da TEBIO, sono la nascita di un’industria nazionale e l’informazione, eppure protagonisti della mostra mercato sono i giganti del settore, che stanno cercando di avere mano libera sullo sfruttamento economico del patrimonio genetico, tra cui: MONSANTO CORPORATION, NOVARTIS, DU PONT mentre si sono guardati bene dall’invitare tutti quegli economisti, scienziati e ricercatori, che hanno dato voce ad istanze ambientaliste, dei paesi e delle popolazioni del Sud del mondo in occasione di appuntamenti internazionali ben più ambiziosi della Fiera di Genova.
Questa tre giorni si situa in un calendario di scadenze altrettanto importanti, poiché tutte nodali in seno alla ristrutturazione neoliberista mondiale. Esiste la possibilità reale di una risposta globale al neoliberismo da parte dei soggetti concreti che lo subiscono. Esiste un’alternativa al capitalismo nella nostra, nuova, capacità di iniziativa.
Per noi l’importante è bloccare TEBIO e non misurare il nostro grado di omogeneità con i gruppi più o meno consistenti presenti a Genova, il nostro obiettivo è preciso e le parole d’ordine chiare (non a caso aprono il documento).

1° maggio a Roma, in contemporanea con le manifestazioni nei più importanti centri mondiali (GLOBAL DAY), contro i licenziamenti, la precarizzazione generale, le stragi sul lavoro, per rilanciare il protagonismo e l'autorganizzazione del proletariato contemporaneo.
19 e 20 maggio ad Ancona, "CONFERENZA EUROPEA PER LO SVILUPPO E LA SICUREZZA DELL'ADRIATICO E DELLO IONIO", con cui il patto di stabilità per i Balcani farà convivere gli affari della ricostruzione con il mantenimento dello stato di guerra in tutta la regione.
24 e 25 maggio a Firenze, incontro dei paesi appartenenti alla N.A.T.O. per fissare i successivi passaggi dell'allargamento dell' alleanza.
24/25/26 maggio alla fiera di Genova per giovedì 25 maggio è già fissata la manifestazione.
Dall' 8 al 12 giugno si terrà a Bologna il vertice dei paesi OCSE, i paesi più industrializzati, sulla piccola e media industria.

Siamo tutti chiamati, a maggio, a rendere visibile la nostra opposizione, sul terreno pratico del confronto, dando voce a una nuova identità antagonista capace dal basso di intervenire nelle palesi contraddizioni intercapitalistiche.

Movimento Antagonista Toscano

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CONTRO LA NATO!
Verso un Fronte antimperialista!

VOCE OPERAIA aderisce alla PROTESTA contro il VERTICE NATO che si svolgerà a Firenze nei giorni 24 e 25 maggio e che culminerà nella manifestazione di mercoledì 24, alle ore 17,30 a P.zza S. Marco.
Non c'è molto da aggiungere a quanto scritto, in modo sintetito e chiaro, nell'APPELLO che indice la manifestazione.
Resta solo l'augurio che ogni forza antagonista, vista l'importanza della lotta, compia il massimo sforzo per il pieno successo della manifestazione, ciò non solo allo scopo di impedire la pacificazione in Occidente di cui "l'Impero" ha bisogno per poter peserguire i suoi scopi neo-colonialisti di rapina, ma per dare una nuova spinta all'unità delle lotte in corso al centro e soprattutto alla periferia delle cittadelle imperialistiche.
Ad un anno dall'infame aggressione NATO alla Iugoslavia (la quale non sarebbe stata possibile senza la partecipazione diretta dell'Italia di centro-sinistra-destra), mentre il popolo palestinese è in rivolta contro l'occupazione militare israeliana e i suoi Quisling locali, mentre gli Indios dell'Ecuador preparano una nuova rivolta, mentre gli USA organizzano sottobanco un intervento per fermare l'avanzata delle FARC e dell'ELN in Colombia; mentre in Messico e in Brasile il movimento popolare rifiuta ogni resa; noi abbiamo il dovere di dare un segnale di ripresa, di aprire i ponti levatori delle fortezze occidentali, di creare le condizioni per scardinare la pace sociale senza la quale l'imperialismo non potrebbe condurre la sua guerra mondiale a bassa intensità.
Noi il nemico principale ce l'abbiamo dentro casa.
Non si può essere anticapitalisti se non si lotta contro l'imperialismo, come non si può farla finita con l'imperialismo e il militarismo senza abbattere il capitale.

Voce Operaia

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