CHI E' DRAGOS KALAJIC E CHI È ANDREA FERRARIO.
"REDS" TRA VIRGOLETTE
LE
LETTERE DI INSULTI CHE GRIMALDI HA SPEDITO A DIVERSE MAILING LIST
E CHE QUI RIPRODUCIAMO
marzo 2001,
di Fulvio Grimaldi
vai alla risposta di Davide Volante della redazione di REDS
vai alla risposta di Andrea Ferrario
CHI E' DRAGOS KALAJIC E CHI E' ANDREA FERRARIO
Rispondo al libello "Chi è Dragos Kalajic". Naturalmente a quell'Andrea Ferrario, di non dubbi natali giornalistici e politici, non ho alcun motivo di rispondere. Ma neanche con le pinze, neanche con una pertica sarebbe da avvicinare. Detto questo, alcune delucidazioni ed alcune considerazioni.
Dragos Kalajic è quello che è e ovviamente va intervistato in quanto noto e informato come pochi sugli eventi jugoslavi, comunque li interpreti. Non per nulla ho considerato buoni colpi d'informazione mie interviste, per esempio, a Abu Nidal o Tarik Aziz, a Hussein di Giordania e a Concutelli, e bene ha fatto il giornale Liberazione a pubblicare una degnissima intervista a Milosevic. Certi "giornalisti" pensano che si debba intervistare solo il padrone di casa.
Ho partecipato a tre eventi pubblici con Kalajic.
Il primo - non lo conoscevo per niente, neanche dalla TV - su invito della Federazione PRC di Genova alla locale Festa di Liberazione. Un secondo, mi pare a un controvertice di Bari, insieme a sette altre persone. Il terzo,alla presentazione del Tribunale Clark, con Giovanni Russo Spena e lo stesso Ramsey Clark. A quel punto ho saputo e letto alcune cose di Kalajic (erano passati tre mesi dal primo incontro) e sulle sue vedute e ho avvisato, come molti ricorderanno, gli organizzatori di incontri di evitare il personaggio. La mia "intimità" con lui, per quanto la mia professione mi imponga di frequentare anche il diavolo, non è mai esistita. Quanto ad eventuali contiguità politiche con chi raffigura un'Europa cristiana da difendere contro l'assalto islamico, basta leggere e vedere quello che da 40 anni in qua vado comunicando.Dell'essere stato affiancato, nell'azione dell'idrante CIA-Mossad-UCK, a Ramsey Clark, considerato specularmente dall'establishment USA la massima spina nel fianco interno ed esterno, mi faccio un grande vanto e ringrazio. Anch'io avrei voluto incontrare il capo di un paese assaltato all'uranio e alla chimica da USA e Nato, jugoslavo o iracheno o cubano o vietnamita che fosse. E tralascio gli sterotipi della disinformazione imperialista e dei suoi subalterni sui "nazionalismi" che difendono la propria integrità e sovranità dal più feroce nazionalismo comparso nell'ultima metà del secolo.
Come tralascio le stantie, ribadite veline albrightiane sugli orrori e tesori dei nemici da abbattere, sui "dittatori" che accettano la più ostile pluralità di media e partiti e vengono sostituiti da un regime monolitico come in Europa non ce n'è.Credo di poter individuare alcune linee direttrici della manovra.
Ramsey Clark e il suo tribunale nelle varie parrti del mondo hanno smascherato metodi e motivi delle guerre e degli embarghi di sterminio USA e Nato; hanno rivelato per primi l'uso dell'uranio in Iraq, Jugoslavia e Palestina e ne hanno fornito documentazione incontrovertibile, infliggendo al sistema imperialistico e ai suoi ascari la più grande botta da parecchio a questa parte; hanno mobilitato l'opinione pubblica internazionale contro una cosa demodè come l'imperialismo che si sta mangiando il mondo; hanno portato una protesta di massa in tutte le strade degli USA e davanti alla Casa Bianca, venendone ripagati con bastonate ed arresti; sono tornati sugli scudi dell'informazione corretta e della verità politica in questa fase di risveglio contro le distruzioni di massa allestite da USA e Nato; hanno aperto il primo varco nell'embargo recandosi, Clark in testa, ripetutamente in Iraq, fin dal 1991 sotto le bombe, e rischiando dieci anni di prigione e un milione di dollari di multa in patria.E volete che Andrea Ferrario e il suo entourage, trombettieri dei fascisti, tagliagole e narcotrafficanti UCK per la Grande Albania, non scrivessero quello che hanno scritto in perfetto sincronismo con i nuovi bombardamenti angloamericani dell'Iraq, il casino UCPMB in Presevo, le mosse di Djindjic e della Del Ponte per mettere i ferri ai polsi di Milosevic e smantellare quel che resta della Jugoslavia indipendente e sociale?
Il Tribunale Ramsey Clark, in USA, Europa (maxiconvegno internazionale a Berlino il 22-23 marzo) e Italia sta lavorando a una grande mobilitazione antimperialista coordinata a livello internazionale. Io ne faccio parte in Italia. Volete che un miserello tra i trombettieri non se la prendesse con un miserello di questo Tribunale? A ognuno la preda alla sua altezza, si insegna a Langley.
Il Tribunale Clark, insieme alle RSU e al Ponte per Belgrado in Terra di Bari e con il concorso di vasta parte di Rifondazione Comunista ha promosso il primo tour italiano delle sindacaliste della Zastava malmenate e sputate dalle squadracce DOS . E' dunque ovvio, anche se vile, che Ferrario e i suoi sponsor colpissero il presunto anello debole.
Il sottoscritto ha avuto l'onere e il triste privilegio di denunciare per primo in TV e sulla stampa in Italia il crimine dell'uranio contro Iraq, Jugoslavia e Palestina e, prima, l'ignobile e sospetto paradosso del nè-nè, roccaforte degli utili idioti o utili paraculi degli aggressori. Volete che non bastasse questo a Ferrario per recepire inviti a esternare?
Il sottoscritto, con i video su Jugoslavia e Iraq, ha contribuito alla controinformazione visiva e pubblica sulla verità delle diffamazioni pianificate nelle agenzie - e sottoagenzie mascherate di rosa nei confronti di popoli e personaggi. E ora sta per far circolare il primo video comprensivo, storico e cronachistico, sull'Intifada e le vicende di Palestina, urticando non poco i dominatori filoisraeliani del sistema informativo e i loro editori politici e militari di riferimento. Per tale umile opera bastava l'umile squadroncino della morte civile del giro Ferrario.
Il sottoscritto aveva, quasi unico prima delle ammissioni della grande stampa USA e degli organi DS, documentato la vera natura della DOS e del suo "movimento progressista giovanile" Otpor, con relativi finanziamenti e istruttori USA e CIA, quando questo Otpor dal pugno nero doveva dare una
verniciata democratica alla "rivolta di popolo" allestita in Jugoslavia da coloro che con le bombe, la fame, l'uranio non ce l'avevano fatta.E' un classico.
Nel 1967, alla guerra dei sei giorni, riferendo su Paese Sera quanto succedeva laggiù, venni definito "antisemita" ("nazionalista" ancora non usava). Ma poi la forza della verità impose la rimozione del direttore filosionista Fausto Coen da Paese Sera e il sottoscritto dette un piccolo contributo alla correzione di linea del PCI e dell'opinione pubblica di sinistra.
Attorno al 1972, raccontando da in mezzo alla sparatoria della Domenica di Sangue a Derry, il piccolo contributo fu quello alla trasformazione del "terrorismo" nazionalista nordirlandese in lotta di liberazione di popolo.
Nel 1975, il "terrorismo libano-palestinese", divenne per i compagni la rivoluzione antimperialista e antifeudale delle masse libanesi unite ai profughi palestinesi, cui posero fine Sharon e poi i marines USA e i bersaglieri italiani. Partecipai in piccola misura anche a quella operazione e poco mancò che non mi dessero del terrorista dirottatore.
Nel 1976, Adriano Sofri, passato dal marxismo ad altri patronati, dopo un mio primo e purtroppo unico viaggio in Libia al Congresso del Popolo, insieme a centinaia di inviati, mi definì "spia libica". Oggi Gheddafi pare onorato da tutti.
Qualcosa di analogo sta succedendo per Iraq, Jugoslavia e la Palestina della "violenza nei territori" o del "terrorismo islamico", dove stiamo cercando di far emergere le corna del nazismo israeliano e USA. E, se il cielo me lo consente, domani in altri posti seviziati da coloro che, in questi giorni, sicuramente gongolano per Ferrario.In effetti non vedo molta differenza tra Kalajic e Ferrario, se non per la circostanza che il primo è più onesto. Tiè Ferraio, usa questa.
Per finire, è la terza volta che circola una ferrariata: la prima si scatenò allorchè feci presente al colto e all'inclita che certa gente adornata di solidarietà per i serbi andava facendo connubi con le quinte colonne jugoslave capeggiate da Vesna Pesic, diplomata all'Istituto CIA "National Endowment for Democracy". La seconda spurgò allorchè mi riuscì ad illustrare l'opera dei "caritatevoli" in Iraq e ebbi l'impudenza di intervistare per Liberazione Tariq Aziz, che, porca miseria, suonava pure dignitoso e corretto. La terza è quella che, in risposta ai disvelamenti sulla reale natura del golpe di Belgrado, si incarta affannosamente col "dandy di Belgrado".Ora aspettiamo che esca il mio video su Cuba, nonchè il mio sostegno a quella gentaglia nazionalista e antidemocratica, e ci godremo un altro motore che fonde. Cosa volete, non tutti i giornalisti sono giornalisti. Non tutti i compagni combattono i pulitori etnici UCK e relativi padrini genocidi e la madre di coloro che preferiscono allinearsi con il carnefice piuttosto che con le vittime è sempre incinta. Non tutti, infine, hanno la faccia che si meritano.
Evitiamo solidarietà pelose ed insincere. Alle altre, grazie.
"REDS" TRA VIRGOLETTE
Agli utenti meno informati e più perbene delle liste destinatarie.
E' arrivata la seconda bordata dal vascello fantasma con il vessillo dalla stessa funzione di quello con il pugno chiuso di Otpor. Questo gruppetto, minoranza della minoranza del PCR con alcuni aggregati esterni (che fa sghignazzare per come da della "minoranza" a un comune sentire di tutto il partito e di un vasto arcipelago intorno ad esso, come lo vado rilevando in centinaia di iniziative in tutta Italia), ha eletto a trombettiere un Andrea Ferrario, esponente di quell'ambiguissimo settore che ieri come oggi sostiene i fascisti e narcotrafficanti pro-CIA dell'UCK per una Grande Albania creata per primo da Mussolini. E' un settore che agisce di conserva con tutto quanto in Italia si identifica nel partito del nè-nè, nè con Milosevic, né con la Nato, strategia che storicamente fiancheggia il contendente più grosso e feroce. Farnetica di nazionalismo all'ombra dei nazionalismi fascisti ed etnici di stampo croato, bosniaco o albanese, nonchè dei nazionalismi imperialistici alla statunitense o tedesca, che da sempre fanno il transfert dei propri vizi alle loro vittime. In questo caso alla Jugoslavia che non ha mai aggredito nessuno e che da quei nazionalismi è stata fatta a pezzi. Fra un po' tireranno fuori l'altra leggenda albrightiana delle "privatizzazioni" di Milosevic, riferendosi a quanto un FMI strangolatore ha imposto a quel paese assediato e sanzionato per non farlo morire subito e dimenticando che l'attuale governo, da loro sostenuto, sta smantellando la grande salvaguardia degli operai jugoslavi che era la legge con la quale si imponeva che ogni privatizzazione fosse approvata dal 51% delle maestranze e desse agli operai diritto di prelazione nell'acquisto delle azioni.
E' un settore che non ha digerito le rivelazioni, delle quali vado orgoglioso, sulla natura di questa DOS, finanziata ed ammaestrata da CIA e FMI nei suoi programmi ultraliberisti (privatizzazione di scuola e sanità in primis), e in particolare del "movimento giovanile progressista" di Otpor, provato e confesso di essere stato inventato, foraggiato e addestrato (a Budapest e Sofia) dalla CIA. Deve in qualche modo nascondere il passo falso e rivelatore dei suoi legami con Otpor che è stato addirittura, anche dopo il colpo di stato in Jugoslavia, da esso invitato a partecipare alle adunate di Nizza e simili. Dal momento che questo settore rieccheggia minuziosamente le parole d'ordine dell'imperialismo, comprendo l'imbarazzo e lo sconcerto provato alla conferma da parte USA (Washington Post, Herald Tribune, BBC e poi "Il Diario") di quanto per primo avevo denunciato - o tentato di denunciare - da Belgrado. E anche davanti alla infinite conferme, soprattutto occidentali (FBI, ONU, Tribunale del'Aja, generali tedeschi) che fosse comuni e pulizia etnica serba sono state inventate dai satanizzatori della Jugoslavia e che i morti ammazzati da KFOR-UCK tra le minoranze in Kossovo superano non solo le vittime di ambo le parti nella guerra civile, ma addirittura quelle delle bombe Nato (si aspettano gli effetti dell'uranio-plutonio) Quale credibilità attribuire a soggetti di questo genere quando pretendono di far parte del campo antimperialista?
Resta da ribadire che il sottoscritto, trovatosi in tre convegni in tempi precoci della guerra dalla Jugoslavia, modello di convivenza di etnie e di pluralismo democratico, come l'Europa unita se li sogna, da lui non organizzati, insieme ad altri relatori, tra cui Kalajic, abbia avvertito il partito e tutti i compagni impegnati contro la guerra della natura duplice del soggetto fin da quasi due anni fa. Mentre il Ferrario e i suoi sponsor arrivano solo ora. Come mai?
Solo a non conoscere i meccanismi di diffamazione, infiltrazione, sabotaggio delle agenzie dell'imperialismo, della massoneria. del sionismo e di altri poteri occulti, ci si può stupire del fatto che vada sproloquiando di connubi con fascisti chi se la fa con coloro (UCK) che per l'Europol controllano l'85 del traffico dell'eroina verso l'Europa (compreso il buon Rugova, amato ed elogiato, ma in Svizzera considerato l'ombra dietro al narcotraffico di quel paese), e c on quelli (Otpor) dimostrati e confermati squadracce al soldo del capitalismo imperialista. Forse quell'area dovrebbe dare ragioni per la sua intimità - questa sì invece costante ed operativa - con Vesna Pesic e Sonia Licht, entrambe esponenti CIA e figliocce di George Soros.
Per finire, i complimenti al cianuro che costoro mi rivolgono per il mio antimperialismo pro Iraq e pro Palestina sono il coronamento di un'operazione della cui bassezza e, al tempo stesso, trasparenza, ho avuto un solo altro esempio nella mia lunga vita: quando, nel 1975, per aver contrastato la deriva di Lotta Continua verso il piagnisteo e il riflusso all'ombra dei forzieri martelliani e craxisti, fui sottoposto a un "processo per vita non sufficientemente comunista". Gli accusatori? La cosca di Adriano Sofri, Gad Lerner, Paolo Liguori. Il resto l'hanno detto già quelli dell'Avamposto degli Incompatibili, quando hanno rivelato la contiguità del Nostro con un esponente fascista del nazionalismo razzista e narcotrafficante UCK, offerto alla pubblica opinione senza una parola di commento o di presa di distanza.
Facciamo anche un pensierino su Ocalan e la sua vicenda.
Con orgoglio di essere il bersaglio di questi personaggi e di essere amico di Ramsey Clark e difensore della Jugoslavia, chiudo questa miserabile faccenda.
TERZA LETTERA DI FULVIO GRIMALDI
Al moderatore di Peacelink, lista davvero preziosa e seria, chiedo come sia possibile affollare la rete di interventi chiaramente finalizzati alla provocazione, infiltrazione, diffamazione.
Agli iscritti a quella lista e a jucoord un paio di righe sull'ennesimo intervento della sottoagenzia Ferrario-Davide e trotzkisti di quella risma che i meno naif o maleintenzionati di loro hanno già perfettamente smascherato come operazione imperialista, razzista e colonialista USA-Sion-UCK.
Nel suo ultimo scritto "Grimaldi e Kalajic", il portavoce di quella sottoagenzia, in evidente difficoltà di fronte alla corale reazione dei destinatari, riscalda la stessa minestra tossica già confezionata su disposizione del vertice della cosca fascistoide-socialdemocratico-centroasociale all'interno e all'esterno delle organizzazioni nelle quali milito. Naturalmente sullo sfondo c'è la campagna elettorale e, al suo interno, la capillare azione di controinformazione alla quale mi invitano le realtà correttamente antimperialiste ed antisocialdemocratiche.
Se pensano che ne valga la pena, tutti i responsabili delle iniziative cui ho partecipato a partire dalla guerra lanciata dai nazionalismi imperialistici ed etnici, potrebbero informare i destinatari delle contaminazioni ferrariane di tutte le volte che li ho avvisati della natura ambigua di un Kalajic che si definiva comunista ma scriveva su pubblicazioni di estrema destra, nonchè di come nessuna delle iniziative pubbliche cui Kalajic ha partecipato fossero state da me organizzate e di come mai io abbia suggerito di farvi partecipare, insieme a compagni di un certo rango, questo personaggio, anzi lo abbia sconsigliato.
Aggiungo solo che questa è la terza o quarta volta che qualcuno lavora alla mia esclusione da Liberazione, sempre con il pretesto che io abbia difeso la Jugoslavia e denunciato l'operazione USA-CIA di controllo, finanziamento e addestramento della DOS e, in particolare, di Otpor (sui quali il Ferrario oculatamente mantiene il più imbarazzato silenzio). Ci furono le bordate dei Berretti Bianchi (area Guerre e Pace) in contemporanea con il loro connubio con organizzazioni serbe dirette da George Soros e CIA (le stesse che frequentano intimamente Padova e alcuni degli attuali marciatori messicani); e quella di presunti sostenitori del popolo iracheno che, facendo ridere mezzo mondo, denunciarono la mia intervista a Tariz Azis, definito uno dei più stimati diplomatici del Medio Oriente, definizione già formulata dal Manifesto e da mille altri. All'operazione anticomunista di cui si è fatto vessillifero Ferrario ho già risposto, insieme ad altri compagni. Ulteriori reazioni spettano a organismi fuori da queste liste. A me resta soltanto da porvi una domanda facile facile: vi siete chiesti perchè questa operazione diffamatoria, che chi ha un minimo di cultura delle operazioni sporche dei servizi sa ben classificare, sia avvenuta non due anni fa, quando il Ferrario pretende di aver informato i suoi amici di Guerre e Pace, bensì in un momento in cui le verità sulla natura di Otpor e spie simili è stata da me svelata e dalla grande stampa confermata, in cui è esploso, anche con qualche contributo mio, il crimine genocida dell'uranio-plutonio, in cui l'imperialismo USA-Sion lancia una mostruosa controffensiva avverso al risveglio della nazione araba, in cui Ramsey Clark, il suo tribunale anche in Italia acquistano ulteriore autorevolezza per la conferma di tutte le loro denunce, in cui il partito dibatte le sue scelte, in cui le mie comunicazioni audiovisive, scritte e oratorie, sono effettuate e ulteriormente richieste in tutta Italia? E vi siete interrogati sulle uniche motivazioni possibili nella risiva accusa di contiguità al neofascismo a un indiscutibile combattente antimperialista ed anti-fiancheggiatori rosa, da parte di un compare e sostenitore di Hashim Thaci, serial killer etnico e "premier" kosovaro per grazie di Madeleine Albright? Compagni, rassicuriamoci: sono incidenti di percorso, questa volta di una grossolanità senza precedenti, di chi finge antimperialismo per poter impunemente uccidere politicamente chi è in prima fila nel dare fastidio alla Nato, alla Cia e a Israele e, in aggiunta, si è dotato degli strumenti per smascherare in tutti i frangenti i fasulli e gli infiltrati.
Spero che vi siano risparmiate altre perdite di tempo su queste miserie, ma vi assicuro che la lotta continua nelle sedi appropriate, tra le quali ci sono anche gli incontri che continueremo ad avere per mobilitarci contro
il mostro imperialista ed i suoi ascari travestiti.