… questo è il messaggio che il governo continua a dare in pasto ai mezzi di informazione... per poi giustificare tutti quegli interventi che ci hanno ridotto con stipendi miserabili, condizioni di lavoro sempre peggiori e diritti volatili.

In questo quadro si inseriscono i provvedimenti che stanno per essere approvati: liquidazione dopo due anni dalla cessazione dal servizio,  differimento della tredicesima in tre rate (l’anno successivo) qualora la “nostra“ Azienda non raggiungesse gli obiettivi, mobilità selvaggia in ambito regionale e a parità di salario.

Quanto sopra oltre ai provvedimenti che riguardano tutti (anche i non delinquenti): spostamento o soppressione delle festività infrasettimanali, anticipo del requisito dei 65 anni per la pensione di vecchiaia alle donne in alternativa 41 anni e due mesi di lavoro, maggiore libertà di licenziamento… e tutti gli incrementi fiscali (accise) nonché i tagli ai servizi sociali conseguenti al definanziamento di comuni e regioni.

Da anni non beneficiamo di un rinnovo contrattuale e con la finanziaria di luglio si è deciso che i nostri stipendi resteranno bloccati fino al 2017, vale a dire tre rinnovi contrattuali in meno. In cifre: una perdita di salario mensile che va dai 300 ai 400 euro!!!           CI HANNO PROPRIO ROTTO…

Assoggettare salario base alla capacità dei direttori di raggiungere degli obiettivi è un azzardo che nessuno ci deve imporre.

E’ sufficiente osservare l’Ospedale in questi giorni: dei tre direttori non c’è neanche l’ombra, di tutti i dirigenti (che sono tanti!) ce ne sono solo un paio!!

Se i vertici non sono in grado di garantire la presenza, figuriamoci come possono garantire gli obiettivi, immaginiamo – di conseguenza - cosa potrebbe succedere alle nostre tredicesime.     

Siamo solo numeri, inesistenti e totalmente ininfluenti nelle scelte delle politiche aziendali, ma all’occorrenza (prelievo dalle nostre buste paga) non si può far a meno di noi.   

VOGLIAMO CONTINUARE A FARCI DARE DEI DELINQUENTI?

O CI DIAMO UNA MOSSA?

23.8.2011