PREMESSA. Scopo del mio intervento è di affermare che nella progettazione di un' interfaccia multimediale è necessario non limitarsi a seguire delle regole di "usabilità", per quanto utili esse siano, poiché il progettare la comunicazione in rete non può prescindere dal confrontarsi con alcuni principi etici. Per tale motivo presenterò alcune delle regole di progettazione multimediale che ne garantiscono una buona usabilità secondo gli studi di J. Nielsen, Web usability, Apogeo, Milano, 2000; AA.VV., a cura di G. Anceschi, Il progetto delle interfacce, Domus Academy, 1993, Milano; R. Kristof & A. Satran, Interactivity by design. Creating & communicating with new media, Adobe Press, Mountain View, CA, USA, 1995. A tali regole affiancherò un elenco di principi etici che la nostra associazione Strano Network ha già avuto modo di presentare nel 1995 a Budapest al convegno Metaforum II organizzato dall'area della mailing list Nettime. Strano Network, Strategie di liberazione, in ZKP Proceedings 95 - Net criticism, The Next Five Minutes edition, version 1.0, Budapest, 1995; vedi anche il successivo Manifesto per la libertà della comunicazione elettronica nel terzo millennio redatto collettivamente in rete intorno alla metà degli anni novanta.
L'USABILITÀ. Regole di progettazione multimediale che ne
garantiscono una buona usabilità:
- L'Interfaccia deve essere sincera. Non si devono usare in modo improprio gli
standard di uso comune (ad esempio usare le freccia destra e sinistra non per
andare avanti e indietro, ma per andare indietro e avanti). Un martello non
deve servire ad avvitare una vite. L'interfaccia non deve invitare a formulare
intenzioni incompatibili con i vincoli del sistema artificiale stesso. Non
devono esserci ambiguità sul significato e sul posizionamento dei controlli,
dei link e di ogni altra parte dell' interfaccia. Non si devono avere
controlli diversi per funzionalità simili.
- L'interfaccia deve essere facile e chiara. In ogni schermata deve essere
chiaro quali sono le aree sensibili e quali no. Non devono essere usati
messaggi difficili da comprendere. Non si devono creare controlli complicati
da usare e da comprenderne il funzionamento. L'interfaccia oltre ad essere
facile da usare deve essere in grado di fornire aiuti all'utente laddove sia
necessario.
- L'interfaccia deve essere consistente. I criteri di usabilità progettati,
devono essere applicati coerentemente ad ogni parte del prodotto. Tale
principio va applicato sia ai contenuti della comunicazione (ciascun
interlocutore non dovrà contraddirsi), che alla forma della stessa (ciascun
interlocutore cercherà di <<dire cose simili in modo simile>>. Se
un controllo viene disposto nel menu in una parte dello schermo, l'utente si
aspetterà di trovare in ogni pagina tale controllo nello stesso luogo. Usare
pattern di unità modulari organizzati in griglie base, con specifiche
convenzioni editoriali e gerarchie organizzative che si ripetono in ogni
sezione.
- L'interfaccia deve essere comunitaria. Realizzare attraverso di essa la
negoziazione di un linguaggio comune.
- L'Interfaccia deve essere analogica ed adeguata. Costruire un'analogia con
oggetti e cose della realtà di cui gli utenti hanno conoscenza e abilità nel
manipolarli per permettere di manipolare allo stesso modo oggetti nuovi come
se fossero familiari e di capire facilmente le operazioni di gestione dell'
informazione effettuate dal computer. Il linguaggio comune scelto per la
comunicazione dovrà essere adeguato ai meccanismi fisiologici e cognitivi dei
due interlocutori e ad esprimere i contenuti della conversazione che si
desidera condurre. Ad esempio, non fare uso di interfacce che richiedono di
memorizzare sequenze troppo lunghe per la memoria dell'utente. Oppure non
usare proposizioni che contengono una negazione, poiché ostacolano il
meccanismo inferenziale. Adottare dunque un linguaggio simbolico conosciuto
dall'utente e che faccia parte del suo ambiente culturale generale. Non creare
un prodotto il cui funzionamento vada appreso attraverso la lettura di
istruzioni specifiche.
- L'Interfaccia deve essere economica. Usare solo le caratteristiche e
funzioni indispensabili. Fare in modo che l'utente compia il minor numero di
operazioni possibili per usare l'interfaccia (semplificare i controlli;
avvicinare i controlli con funzioni simili come i pulsanti avanti e indietro).
Far interagire l'utente solo quando questo equivale per lui al compiere una
scelta; a meno che non si voglia esattamente quello (ovvero che l'utente
faccia un'esperienza specifica), è bene lasciar fare ogni sforzo
automaticamente al prodotto. Non inserire elementi che richiamando su di loro
l'attenzione dell'utente rischiano di sviarli dalla lettura di altre parti
significative del testo. Diminuire le dimensioni delle informazioni guida del
sistema man mano che l'utente le apprende. Evitare troppi passaggi per
arrivare a un contenuto. Non creare tempi di attesa troppo lunghi.
- L'interfaccia deve informare sullo stato del sistema. Far capire all' utente
ciò che sta succedendo. Fare capire all'utente che il suo comando è stato
ricevuto fornendogli un feedback (ad esempio un click acustico quando preme su
un pulsante, oppure opacizzare il pulsante che è stato premuto) o, al
contrario, che c'è stato un problema e va ritrasmesso. Prevedere un dialogo
con l'utente. - L'interfaccia non deve contenere ostacoli. Non creare ostacoli
alla navigazione dell'utente (come l'ascolto di suoni o la visione di video) o
almeno dargli la possibilità di superarli. Evitare di porre l'utente in
situazioni critiche o di errore, o almeno fornirgli la possibilità di uscirne
tornando allo stato precedente o annullando un'operazione effettuata. I
messaggi di errore devono indicare con chiarezza sia il problema che la sua
soluzione. Rendere il sito accessibile a tutti.
- L'interfaccia deve essere flessibile e libera. Dare all'utente il controllo
sull'interfaccia. Fornire la possibilità di una navigazione differenziata
all'interno del sito. Ogni utente può avere competenze o preferenze differenti
e dunque richiedere un uso diverso dell'interfaccia. Dare all'utente la
possibilità di interrompere l'azione in corso, senza compromettere la
possibilità di proseguirla successivamente. Non costringere l'utente a fare
una azione complessa per poter proseguire nella navigazione, a meno che ciò
sia un obbiettivo specifico del prodotto. E' bene inoltre prevedere sempre un
link con l'indice o la home page del sito, poiché chi vi arriva dall'esterno
potrebbe altrimenti non essere in grado di accedervi. Garantire aggiornamenti
ed un corretto funzionamento del sito nel tempo.
L'ACCESSIBILITÀ . Una delle condizioni affinchè si abbia comunicazione è quella per cui "una proprietà, una risorsa, uno stato venga trasmesso da un soggetto ad un altro comprendendo nella categoria dei soggetti anche quelli inanimati" (L. Gallino, Comunicazione, in Dizionario di Sociologia, UTET, Torino, 1988). Affinchè avvenga questo trasferimento di risorse è necessario che siano definite le caratteristiche della struttura sociale all'interno della quale circolano i prodotti che se ne fanno portatori. Va posta l'attenzione sulla struttura complessa di connessioni tra i vari enti che partecipano alla realizzazione e diffusione del multimedia. E' solo attraverso tale analisi che si possono valutare se in tale struttura sono soddisfatte le condizioni necessarie all'accesso alla comunicazione. Se ad esempio sono forniti attraverso di essa non solo i prodotti, ma anche gli strumenti, le competenze e le autorizzazioni legali necessarie per l'uso dei multimedia. Vedi S. Sansavini, Accesso telematico universale, in Una ragnatela sulla trasformazione, City Light Italia, 1998 I progettisti multimediali non hanno la possibilità di modificare la struttura sociale per rimediare alle sue eventuali deficienze. Non è loro compito quello di sopperire ai limiti nella formazione sociale verso le nuove tecnologie, ne possono intervenire sull'andamento dei costi di tali tecnologie e sulla loro plausibilità con le risorse economiche di ogni individuo. Non rientra dunque nelle loro funzioni quella di costruire un apparato legislativo che consenta a tutti l'accesso ai saperi. Una volta preso atto di quali siano le diversità di accesso possibile alla comunicazione multimediale, i progettisti multimediali possono però cercare di progettare delle interfacce la cui accessibilità ed uso sia alla portata del maggior numero possibile di individui. Possono dunque progettare interfacce accessibili, ad esempio, prevedendone e rendendone possibile l' uso anche a tecnologie "povere" sia dal punto di vista economico che di competenze. Un'interfaccia sarà accessibile se, ad esempio, non richiede l'uso di software o hardware costosi o un lungo e complesso periodo di formazione; oppure, se prevede caratteristiche tali da renderne l'uso accessibile a persone disabili o provenienti da background culturali differenziati.
I PRINCIPI ETICI. Va dunque chiarito che ad un generico principio
di accessibilità di un' interfaccia, si può affiancare un principio di
usabilità ed accessibilità comunitaria che si basa su degli assunti etici:
- Principio di accessibilità. Costruire un'interfaccia il cui uso sia
accessibile a tutti. Un'interfaccia che dunque non faccia uso di tecnologie il
cui uso implichi attrezzature o software particolarmente costosi, complessi o
con caratteristiche che ne impediscono l'uso anche solo ad alcuni. Garantire
l'accesso alle informazioni di tipo pubblico senza alcun limite o
discriminazione verso gruppi o individui. L'informazione vuole essere libera:
appartiene a tutto il mondo, essa è prodotta da e per tutto il mondo e
l'accesso all'informazione non deve più essere diritto esclusivo di un'elite o
di un gruppo privilegiato.
- Principio della libertà di copia. Fornire la possibilità di copiare
qualsiasi informazione, laddove non esista uno scopo di lucro, quale elemento
indispensabile di crescita e diffusione dei saperi collettivi. Lo scambio
libero e senza alcun ostacolo dell'informazione e l'esercizio della
comunicazione orizzontale ed interattiva realizzati con tutti gli strumenti
che le nuove tecnologie mettono a disposizione sono elementi essenziali per le
libertà fondamentali degli individui e devono essere sostenuti in ogni
circostanza. - Principio di reciprocità. Dare la possibilità all'utente di
rispondere inserendo contenuti propri nel sito. L'informazione deve essere
accessibile a tutti, e tutti devono poter inserire le proprie informazioni in
rete.
- Principio di mutualità. Progettare un'interfaccia che sia utile per entrambe
le parti: mittente e destinatario della comunicazione. - Principio di
comunità. Costruire il sito in modo che esso possa trasformarsi per riflettere
i valori comunitari di coloro che lo frequentano. La proprietà delle reti non
deve essere sotto il controllo di monopoli o oligopoli privati o pubblici. La
comunicazione e l'informazione devono essere di tutti. Il popolo delle reti
deve essere in grado di controllare e partecipare alle scelte gestionali di
coloro che posseggono le reti.
- Principio di autogestione. Fornire gli strumenti agli utenti affinchè
possano autogestire aree della rete senza alcun limite, discriminazione e
censura. La comunicazione non può essere regolamentata da privati né essere di
loro proprietà. Gli utenti hanno diritto di autogestire in rete risorse
telematiche secondo criteri di autoregolamentazione.
- Principio di privacy ed anonimato. Va garantita la privacy e l'anonimato
nelle comunicazioni private degli utenti, così come in relazione alle tracce
da loro lasciate durante la loro attività in rete. Deve essere consentito
l'anomimato e tutelata la privacy di ogni utente. Gli utenti delle reti
telematiche hanno il diritto di difendere la loro privacy e i loro dati
personali con tutti i mezzi tecnologici e crittografici disponibili. Nessuna
informazione riguardante i dati personali dei singoli individui dev'essere
stockata né ricercata tramite mezzi elettronici senza accordo esplicito da
parte della persona interessata.
CONCLUSIONI. La necessità di rendere usabili ed accessibili i siti è per noi solo una parte di un più ampio contributo finalizzato alla progettazione di un mondo migliore, mentre per altri potrebbe essere semplicemente un passaggio necessario per ottenere un mero profitto individuale. Il progettare siti pubblici non può dunque per noi di Strano Network essere separato dal confrontarsi con dei principi alla base della comunicazione sociale e comunitaria. La propria vita è un atto privato. Il progettare i luoghi della comunicazione pubblica è un atto sociale che implica una riflessione di carattere etico.
Tommaso Tozzi
Docente di Teoria e Metodo dei Mass Media, Accademia di Belle Arti di Carrara
Docente di Teoria e Metodo di Sceneggiatura Multimediale, Master in
Multimedialità, RAI e Università di Firenze Via XXIV Maggio 14, 50129,
Firenze, Italia Tel. 055-485996
rispondo con piacere all'invito a partecipare a questo che credo, nelle intenzioni degli organizzatori, voglia essere anche un momento di riflessione sullo stato dell'arte della progettazione di siti web e approfitto di questa occasione per promuovere la necessità di introdurre elementi di accessibilità
parlo di necessità perché sono sempre più convinto che la scelta di rendere un sito (anche) accessibile abbia profonde e motivate ragioni etiche ma anche pratiche e che rendere un sito maggiormente usabile ed accessibile all'utenza sia semplicemente una questione di buon senso
la politica di rendere un sito accessibile a tutta l'utenza Internet indipendentemente dalle caretteristiche dell'utenza stessa è un obiettivo ambizioso ma che con poche accortezze può essere parzialmente raggiunto ostacolo insormontabile rimane a tutt'oggi la barriera linguistica per cui neanche adottare la doppia versione italiana-inglese ci mette al riparo dal rischio di perdere la possibilità di comunicare con il resto dell'umanità che magari ha più dimestichezza con lo spagnolo oppure con il cinese a parte questa non trascurabile ma attualmente non facilmente superabile barriera di natura linguistico qualsiasi web master con un po' di buon senso e che conosca le basi del linguaggio HTML è in grado di produrre un sito che sia al tempo stesso graficamente apprezzabile ma anche universalmente accessibile
per supportare l'opera di coloro che sono ben dispost* a realizzare un sito web (anche) accessibile, insieme ad Arclele abbiamo realizzato il portale sull'accessibilità XS2WEB (gioco di parole vedo ripreso anche dal nome di questa festa che vorrebbe significare in inglese Accesso Al Web) consultabile all'indirizzo http://www.ecn.org/xs2web e che da quando è presente in Rete (16 giugno 2000) ha attirato l'attenzione di molti addetti ai lavori compreso la Presidenza del Consiglio dei Ministri recentemente accolta come membro del W3Consortium: segnale d'interesse delle istituzioni italiane verso il problema accessibilità confermato anche dalla messa in Rete della prima bozza dell'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione in materia; bozza peraltro migliorabile in molti punti
l'impegno che abbiamo profuso fino ad oggi si è indirizzato anche nel cercare di far capire a web masters e web editors il grande valore dell'accessibilità nei suoi molteplici aspetti
il nocciolo del problema rimane garantire l'accesso all'informazione in Rete anche a chi ha qualche forma di disabilità - persona cieca, ipovedente, con disabilità motorie, cognitive ecc. - e che quindi utilizzando un qualche ausilio deve poter avere il diritto di accedere a un web che NON ha caratteristiche tali da diventare anch'esso una barriera per chi già nel reale incontra tanti ostacoli e di tanti tipi: un web quindi che deve contenere degli elementi che lo rendano accessibile soluzioni che peraltro possano essere anche realizzate senza inficiare l'efficacia grafica: ad esempio di recente abbiamo realizzato per svariate associazioni fra cui anche per Isole nella Rete che ci ospita, una soluzione "creativa" che permette a chi utilizza browser solo testo di accedere direttamente a un indice speciale di risorse accessibili o maggiormente accessibili del sito, indice che appare invisibile a un comune browser grafico
ed è proprio l'argomento browser che ci permette di tornare sul forte valore - non solo etico e pocanzi comunque specificato - dell'accessibilità non è infatti consigliabile a nessun serio web editor rassicurarsi la coscienza con la semplicistica convinzione che tutti gli utenti utilizzino il browser explorer, e quindi testare il proprio lavoro solo rispetto allo stesso la lista del "web browser information project" aggiornata al giugno 2000 riporta infatti ben 188 differenti browser in lingua inglese esistenti al mondo e chiaramente non riporta alcune novità come l'emergente Galeon o l'avveneristico browser cubico di Mike Rosen una ricerca effettuata qualche giorno fa su un campione di 75 pagine statistiche (di un popolare software per il monitoraggio di pagine web) datate 2000 e 2001 relativamente a 17 diversi domini di primo livello conferma da una parte il predominio dei due grandi attori del browsing "explorer" e "netscape" (rispettivamente 52% e 23% distribuiti sulle varie piattaforme) ma rivela anche un 25% di pagine visualizzate da browser di tipo diverso !
dato peraltro da interpretare considerando il grande volume di traffico svolto in Rete anche dagli spider dei motori di ricerca comunque da ritenere utenza e di riguardo visto la morbosa attenzione rispetto al problema del Top Ranking che si registra ultimamente e soprattutto perché i motori di ricerca si dimostrano molto sensibili ai problemi di accessibilità dei siti che intendono reperire ed indicizzare; in altre parole, i siti più accessibili secondo le regole del W3C hanno una marcia in più nella corsa verso i primi trenta risultati di una query ovvero verso il Top Ranking
altro aspetto spesso non preso in esame è l'atteggiamento tenuto nella maggior parte dei casi da utenza normodotata - sia in senso fisiologico che di dotazione software - che trovandosi di fronte a risorse di connettività scarse come a volte può capitare e ancor più spesso di fronte al problema di "vedere" un sito velocemente per scarsità di tempo riduce la lettura del documento, o la visione di un sito, a un frettoloso scanning dove solo pochi elementi quali i links vengono presi in seria considerazione
tenendo presente quindi la volatilità dei gusti del popolo della Rete anche in fatto di browser, la necessità di persone disabili di trovarsi di fronte a soluzioni che gli permettano di accedere alla stessa quantità e livello di qualità dell'informazione a cui accede una persona normo-dotata, le scarse risorse di tempo e connettività con cui anche l'utenza normodotata si trova spesso a confrontarsi, le esigenze dei motori di ricerca di trovare siti che si facciano scaricare ed indicizzare in maniera a loro intelleggibile, sinceramente non si capisce come mai attragga più interesse e credibilità la performance estetica di una soluzione flash rispetto a un sito che si presenta in maniera graficamente anche evoluta ma in grado di comunicare in maniera efficace con la quasi totalità del popolo della Rete
un saluto e un ultimo appunto sulla scarsità di accessibilità di questo convegno sia nel suo ambito reale che virtuale
fERRY di SN