Raddoppiate le tasse
sulla liquidazione
Il Consiglio dei ministri dell'11-2-2000 ha approvato in
via definitiva il decreto legislativo sul trattamento fiscale dei fondi pensione e del
"risparmio previdenziale" in genere.
Le nuove norme saranno operative dal 2001.
La parte capitale del Tfr sarà tassata in un modo:
- la parte capitale del Tfr (accantonata ogni anno dal
padrone) sarà tassata il doppio di oggi (non ci sarà più la detassazione di 600.000
lire per ogni anno di lavoro);
La rivalutazione annuale del Tfr sarà tassata in un altro
modo:
- la rivalutazione annuale del Tfr (1,5% , più i tre quarti
dell'inflazione oltre il 2% di inflazione annua) viene assimilata ai rendimenti
finanziari, e sarà tassata con l'imposta dell'11% (poco meno dell'imposta media attuale
su tutto il Tfr). I lavoratori, tramite il padrone, verseranno ogni anno -anzichè al
termine dell'attività lavorativa- l'11% di tasse su questa parte di liquidazione.
Esempio: Liquidazione di 60 milioni con 40 anni
di lavoro
Oggi si pagano circa 7.300.000 lire di tasse
(aliquota media circa il 12%).
Domani si pagherà il 20,33% sul grosso dei 60
milioni (parte capitale), e l'11% sulla rivalutazione annuale. |
Per buttare un pò di fumo negli occhi, questo
taglieggiamento della liquidazione, come a suo tempo per le pensioni, viene per ora fatto
a rate, colpendo innanzitutto giovani e precari:
- la liquidazione maturata fino a dicembre 2000 continuerà ad
essere tassata col vecchio meccanismo, mentre dal gennaio 2001 entrerà in vigore il nuovo
sistema di tassazione;
(bisogna anche ricordare che le 600.000 lire annue non tassabili previste dal vecchio
meccanismo di tassazione del Tfr non sono annualmente rivalutate sulla base
dell'inflazione, e questo comporta di per sè un notevole aumento delle tasse: le 500.000
lire del 1985 -cifra stabilita allorchè entrò in vigore quel meccanismo- corrispondono
oggi non a 600.000 lire ma a oltre 1.000.000 di lire; e la nuova Irpef del 1998, con
l'aliquota aumentata al 19% per i redditi fino a 15 milioni, taglieggiò ancora di più il
Tfr)
- chi cessa il rapporto di lavoro dipendente tra il 1°
gennaio 2001 e lentrata in vigore della "riforma" del Tfr (e comunque, non
oltre il 31 dicembre 2005) avrà una detrazione dimposta di lire 120.000 per ogni
anno.
(La "riforma" del Tfr sarà fatta entro l'anno. Il governo ha già varato il 4 febbraio uno
schema di decreto sul quale per ora stanno
litigando partiti, sindacati, padroni e finanziarie perchè non si sono ancora messi
d'accordo sulla spartizione del bottino-Tfr tra fondi chiusi e aperti).
Il contenuto di tutto il decreto legislativo
dell'11-2-2000 sulla tassazione dei Fondi pensione
"Il provvedimento attua la cosiddetta "delega
Visco" e affronta l'aspetto fiscale delle varie forme di previdenza
complementare" (IlSole24ore,12-2-2000).
Il Dlgs ha lo scopo di "stimolare lo sviluppo della
previdenza integrativa, sia collettiva che individuale, grazie a un trattamento fiscale
agevolato rispetto ad altre forme di investimenti".
Le novità principali:
- aumento della deducibilità degli importi versati ai fondi
fino a un ammontare massimo del 12% del reddito del contribuente (rispetto al 6% attuale)
e comunque con un tetto massimo di 10 milioni (rispetto ai 5 milioni attuali).
Per i lavoratori dipendenti, lo sgravio scatta solo se essi versano nei fondi una quota di
Tfr pari ad almeno la metà dell'intera contribuzione;
- deducibili anche i versamenti per le forme assicurative
istituite a fini esclusivamente previdenziali. Le polizze previdenziali devono avere la
durata di almeno 15 anni e avranno la stessa tassazione dei fondi pensione.
Per le polizze in essere resta in vigore l'attuale regime;
- "le prosecuzioni volontarie del versamento di
contributi, oggi detraibili al 19%, saranno considerate deducibili al 12% dall'imponibile;
- "deducibile il riscatto di laurea (o dei contributi
versati per altri tipi di ricongiunzione), che fino a oggi potevano essere detratti fino a
un limite di 2,5 milioni;
- "le
casalinghe potranno versare nei loro fondi pensione i
"buoni sconto" che i centri vendita convenzionati o i gestori di card
elettroniche metteranno a loro disposizione, oltre a contribuzioni saltuarie. Anche le
casalinghe, così come studenti, figli a carico o disoccupati potranno aderire a una
polizza previdenziale o a un fondo aperto con un beneficio di 10 milioni di deduzione
fiscale. Dell'agevolazione potranno avvantaggiarsi anche chi li ha in carico fiscalmente,
sempre comunque nel limite di 10 milioni;
- i vecchi iscritti a vecchi fondi (sono soprattutto dirigenti
e bancari) che hanno aderito a un fondo di previdenza complementare prima del '93 (data di
entrata in vigore della riforma) non hanno il vincolo di destinazione della quota di Tfr
alla previdenza complementare. Per i vecchi iscritti, il tetto massimo di deducibilità di
10 milioni è maggiorato, per un periodo transitorio di cinque anni, della differenza tra
quanto effettivamente versato al loro fondo nel 1999 e il limite massimo di 10 milioni;
- Anche chi percepisce esclusivamente redditi di capitali o di
fabbricati -come richiesto in Parlamento dalle commissioni finanze, avrà la possibilità
di fruire della deduzioni come i lavoratori dipendenti;
- l'aliquota sui rendimenti sarà dell'11% per i fondi
pensione, chiusi o aperti (invece del 12,5% applicato alle altre rendite finanziarie).
Escluse dalle agevolazioni le polizze vita inferiori ai quindici anni;
- "La pensione corrisposta ai contribuenti dai fondi
integrativi godrà di un trattamento fiscale differenziato: la quota corrispondente ai
contributi non dedotti dal contribuente al momento del versamento nel corso dell'attività
lavorativa entrerà a far parte del reddito complessivo sottoposto a Irpef, la quota
derivante dal rendimento ottenuto dal fondo, sarà sottoposta a tassazione con aliquota
fissa dell'11%.
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