From
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pussybrain <pussybrain@inventati.org>
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Date
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Fri, 25 Jul 2003 19:41:09 +0200
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Subject
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Re: [hackmeeting] articolo generico su venerdi' sera
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Venerd́, 25 Lug 2003, nel caldazzo bolognese Elettrico ha scritto:
> Vittorio Bertola wrote:
>>
>> in questo senso (imho) l'idea "non sei come me e allora ti sfondo il
>> negozio" e' del tutto inaccettabile, quella non e' lotta politica, e'
>
>
>
> ma secondo te sfasciare un bancomat e' "maledetta banca diversa da me
> ti
> spacco tutta cattiva tie' tie'"...
ahahahah
> io non dico che TUTTI debbano fare quello che secondo me e' giusto, ci
> mancherebbe.
> ma se a te FA COMODO far finta di non sapere che l'interesse sul conto
> che hai in banca arriva da spostamenti di azioni in favore delle
> industrie di armi e da manovre economiche che basano la loro riuscita
> sul bombardamento di innocenti almeno, dico ALMENO, non ridurre a
> mozzicone i pensieri degli altri per giustificare il tuo "me ne frego".
Cmq nn mi sembra che qui si stia riducendo "a mozzicone i pensieri degli
altri", boh mi pare che i piani gia dall'inizio del treddone siano un
po'
confusi.
Un conto e' criticare il tipo di azione (spaccare le vetrine o no),
un conto e' criticare la "pulsione" per cui si compiono certe azioni
(banche merda e bla bla), no?
Altro ancora, poi, mettere in discussione gli obiettivi politici delle
azioni (visibilta', consenso, rottura o altro).
> non ti va di starci li' a pensare? bene, anche a me non mi va di
> pensare
> a molte cose, ma da qui a ridurre a idiozia tutto quello che sta dietro
> a quello che io non seguo ne passa. piuttosto preferisco rimuginare
> sulle mie contraddizioni, quello mi fa crescere senza mettermi nella
> posizione di oracolo che spiega al mondo cosa deve fare.
Se ne facciamo un discorso di tensioni individuali puo' risultare
estremamente contradditorio spaccare una vetrina di una banca e poi
tenerci
i soldi dentro, come se l' azione diretta "pubblica" sia politica con
la P
maiuscola e il boikottaggio "nel quotidiano" roba personale e quindi
poco spendibile.
Poi uno puo' dire che e' liber@ di scegliere quello che gli pare basta
agire,
violenza o nn violenza, pink o bb.....
mah...
....per me nn e' il principio del fare o lasciar fare che conta, nn
sono le diverse tipologie di azioni
che devono stare al centro del discorso, ma le famose modalita'.
Rispetto ad un obiettivo previsto, chenneso' un attacco ad una
multinazionale
(fisico, informatico, telepatico, violento o nn violento), l'efficacia
nn si puo' misurare sull'azione in se',
ma sulla capacita' di creare consenso su quello che vuoi comunicare
(violenza o nn violenza).
E' la trasparenza, l'intelligenza dell'obiettivo politico, la modalita'
con cui si costruiscono le cose
che fa la differenze e nn l'azione.
Per questo a volte una vetrina rotta puo' essere utile e altre volte
puo'
essere una cazzata.
L'elasticita' del capire "quando si e quando no" altrimenti l'azione la
si svuota di senso e
diventa solo una bandiera da fazioncina.
Rompere un bankomat durante il g8 e' cosa ben diversa dal devastare una
pizzeria
di un egiziano scambiandola per un covo di fasci , anche se l'azione in
se' e' la stessa, no?
Vabe' magari nel secondo caso ho fatto l'esempio sbagliato....pero' mi
avete capita, no?
cmq la coca cola e' buona (e io la meccacola mi rifiuto di berla, oh!)
:: cia' pussybrain
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