From
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Hiromi <wideocean@libero.it>
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Date
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Fri, 25 Jul 2003 23:54:27 +0200
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Subject
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Re: [hackmeeting] articolo generico su venerdi
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Elettrico wrote:
>se vuoi non te lo dico, ma più che dire "è giusto" io non ci vedo nulla
>di sbagliato.
>mi dici invece perchè non sarebbe giusto, a parte l'innato rispetto per
>la proprietà privata che ti hanno inculcato da quando sei nata?
Non si tratta di rispetto per la proprietà privata, non spacco la vetrina di un negozio, o non distruggu un auto solo perchè mi capita davanti, come non distruggo la panchina di un parco pubblico e non mi metto a saltare sullo scivolo dei bimbi.
Una cosa cmq forse me l'hanno inculcata, non il rispetto per la proprietà privata. Il rispetto e basta. E qui si tratta del rispetto per chi vuole usare quella panchina dopo di me.
Sfortunatamente è ideale comune da noi l'assoluto NON-RISPETTO per la proprietà pubblica.
>> Il benzinaio della tamoil è colpevole degli interessi della sua compagnia
>in un qualche paese arabo?
>
>e questo cosa c'entra? ci sono dei momenti in cui una determinata azione
>deve per forza passare sopra a delle cose che in quel preciso istante
>sono da ritenersi irrilevanti.
1. Questo può essere vero se si ha la certezza assoluta che lo scopo per cui distruggo quel qualcosa, o faccio violenza a quel qualcuno, ha obbiettivamente un valore maggiore della cosa in se, e soprattutto del qualcuno.
2. Con quello che dici tu possiamo giustificare una qualsiasi azione, se è mascherata da un nobile intento (vedi i bombardamenti in jugoslavia o in iraq: dovevano mandar via un tiranno cosa importa se moriva anche la gente normale, hanno liberato il paese! Oppure non facciamo niente per mandar via quel dittatore -perchè abbiamo buoni accordi commerciali con lui - potrebbe morire gente innocente!)
Magari con quell'azione non raggiungi tutti, non riesci a comunicare a chi la pensa diversamente da te il valore delle tue idee.
3. Quale scopo può essere raggiunto incendiando quattro macchine durante una manifestazione?
> ma il sistemista windows 2000 è colpevole degli interessi della
>microsoft? quanto bisogna essere TERRORISTI per bucargli il suo povero
>piccolo server? cioè, renditi conto di cosa fanno questi MALEDETTI
>VIOLENTI informatici (eh certo, pensavi esistesse solo la violenza
>FISICA?): prendono un server di un povero sistemista, lo bucano, e lui
>si deve beccare strigliate dai superiori, magari persino rischia il
>posto di lavoro! non è rilevante che una persona (o più) possano
>rischiare il posto di lavoro per colpa di questi MANGIABYTE?
Perchè si deve bucare un server con win2000 e mettere nei guai il sistemista? Non si può semplicemente avvertirlo dei problemi che quel server ha? Così magari prova a risolverli?
Per essere TERRORISTI, significa che esiste una larga maggioranza della popolazione che ha paura di qualcosa che ci riguarda, e finchè funziona così, che senso hanno i meeting? E i rapporti coi media? E l'apertura agli altri per dire che esiste un'altra realtà oltre a windows, e oltre a tutto quello che emilio fede vuole farci credere?
Se si continua a incendiare i benzinai, finisce che tutti vedono rete quattro e gli danno pure ragione!
>se è così come possiamo sperare di
>rivendicare il nostro essere hacker al di fuori delle regole?
Se bisogna rivendicare il proprio essere hacker, io rivendicherei la libertà della conoscenza, dell'informazione e una diffusione più equa della tecnologia.
>> D'altronde è giusto dichiararsi portavoci di un'idea di uguaglianza e
>spaccare i bancomat?
>
>ahahah ma messa così questa frase quanto è insulsa? ma la hai riletta?
>non so nemmeno cosa rispondere, non c'è rapporto fra i due elementi
>della frase. posso parlare di idee di uguaglianza e considerare i
>bancomat un sistema per ottenerla o per frenarla...
Il bancomat è un esempio. Uguaglianza per me significa parità di diritti e di possibilità.
Il che include sempre il rispetto, non per la proprietà in se ma per le cose come per gli altri.
Non vedo a cosa serva sfasciare tutto, per il semplice fatto che continuo a pensare che non convinco nessuno delle mie idee incendiandogli la macchina o prendendogli a sassate la vetrina del negozio (così non funzionavano gli atti intimidatori della mafia?).
>oh ma STIAMO IMPAZZENDO?
>adesso un bancomat VIVE, è paragonabile a una persona e annulliamo così,
>in 4 e 4 8 la differenza fra uso della forza contro COSE o contro esseri
>viventi....
Intendevo che usando la violenza, indipendentemente dalle nostre idee e dalle nostre intenzioni, giustifichiamo in un certo senso il comportamento scorretto delle forze dello stato.
Daltronde da quella parte ci stanno comunque uomini. Il problema è che credono di fare un lavoro come tanti altri, e non capisco il peso del loro compito.
Saluti
Hiromi
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