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L'articolo che segue e' stato pubblicato il 26 maggio 1999 a pagina 5 de "Il
tirreno" nella pagina della cronaca italiana. Posizionato nella parte centrale
della pagina contenente altri cinque articoli di cui seguono i titoli, giusto
per capirne il contesto:
L' agguato delle BR
I sospetti su Cripto E' il sito Internet della posta clandestina Roma. Si chiama Cripto ed e' il primo Anonymous remailer italiano, ossia un sistema per corrispondere con la posta elettronica mantenendo la riservatezza. Lo mette a disposizione www.ecn.org, uno dei siti di Movimento antagonista, nelle cui pagine compare da qualche giorno una diffida a visitarlo diretta ai giornalisti e poliziotti. Cripto rappresenta uno dei tanti sbarramenti di fronte ai quali gli investigatori del Nucleo operativo di polizia telematica non intende arrendersi. Forzando programmi analoghi si e' scoperta la rete mondiale dei pedofili. Ma la stessa esistenza di Cripto e' destinata a suscitare molti sospetti. Nel presentarlo sulla pagina web si specifica che "un corretto uso del programma consente di intrattenere scambi di posta elettronica senza che terze parti in grado di origliare sulla rete possano controllarne il contenuto e/o tracciarne il percorso anche solo per venirne a conoscenza". Come dire, la comunicazione antagonista ha un livello clandestino ben intenzionato a rimanere inaccessibile. La caccia alla nuova testa delle Br passa anche e, soprattutto, nella ricerca delle chiavi per entrare nel livello clandestino dell'arcipelago dei movimenti più disparati, da quello il cui fine è boicottare Mac Donald's, agli animalisti integralisti, ai pirati informatici organizzati. La stella a cinque punte è possibile ritrovarla in circa 600 siti, e non solo italiani. in Italia si calcola che siano una trentina i computer, in grado di ospitare le pagine della Rete dedicate o in qualche modo collegate al partito armato. Ma la cifra non è indicativa. Con il sistema delle pagine gratuite si può lasciare un messaggio su un sito americano o australiano e rilanciarlo in posta elettronica al compagno della cella accanto. E' proprio questo che si sta cercando di scoprire con le perquisizioni virtuali nei computer delle carceri sui quali i detenuti politici spesso sono impegnati perché autorizzati al telelavoro. La direzione strategica delle Brigate rosse potrebbe lavorare così e rendersi inafferrabile spostandosi da un sito all'altro. Le potenzialità di internet consentono a chi vuole riannodare i fili della lotta armata possibilità infinite. I siti del Movimento antagonista, nel livello non criptato, contengono tante e tali informazioni sui detenuti politici da poter rimettere insieme sulla piazza informatica persone volutamente detenute in carceri lontane. In più la Rete, e non solo i siti controllati dal Movimento, sono un enorme archivio: dai documenti di fondazione delle Brigate Rosse nel 1970 all'ultima risoluzione strategica dell'altra settimana c'è proprio tutto. (Lv.) |