Giancarlo
Arnao, Tutte le droghe del presidente, Sperling & Kupfer Editori,
1996
Argomenti,
storie e proposte contro il proibizionismo in un utile manuale per
chi voglia approfondire. LAutore dimostra, sulla base di una
documentazione scientifica, che la maggioranza di coloro che assumono
droghe proibite sono in grado di condurre unesistenza integrata
e produttiva, provocando pochi danni a se stessi e nessuno agli altri.
Gustosa laneddotica sui capi di Stato, da Boris Eltsin a George
Bush, da Bill Clinton ad Al Gore. Oltre a sottolineare la contraddittorietà
della criminalizzazione di chi assume sostanze poco o nulla tossiche
(come la marijuana o lhashish), il testo indaga altre conseguenze
del proibizionismo finora ignorate. Per esempio, il dilagare della
tossicodipendenza da eroina e dellaids nei Paesi asiatici, in
cui loppio veniva usato tradizionalmente, oppure la diffusione
nel Terzo Mondo di alcol e psicofarmaci. Infine, si analizzano i costi
della guerra alla droga. Il libro si completa con la presentazione,
per la prima volta, di un quadro ampio e circostanziato di possibili
modelli di legalizzazione.
LAutore è nella redazione di «The International
Journal of Drug Policy» di Liverpool e responsabile scientifico
del Forum Droghe.
Jack
Herer Mathias Brökers, Canapa Cannabis Marijuana,
Parole di Cotone, 1997
Uscito
nella prima edizione americana nel 1985, dopo dodici anni di ricerche
e studi, è diventato subito un vero e proprio libro di culto.
La versione italiana ha la prefazione di Goffredo Fofi e rappresenta
il primo esperimento nelleditoria su carta per Parole di Cotone,
«sinonimo di provocatorio consumo culturale» di cui sono
note le t-shirt ispirate alla letteratura, alla musica e al cinema.
Seppur con eccessiva enfasi nel sostenere gli effetti salvifici della
canapa nel mondo, gli autori ricostruiscono puntualmente e con ampia
documentazione i destini di una tra le più utili e antiche
piante che lumanità abbia mai conosciuto. Fibra dai molteplici
usi, «la canapa è una delle piante più illustri,
di quelle con più storia. Lo sapevate che ha dato il nome a
un Paese, il Bangladesh, terra degli uomini della canapa?». Il
libro è molto preciso nellindicare le correlazioni, dalla
metà degli anni Trenta in poi, tra un progetto economico legato
alla società Du Pont, nelle sue alleanze e trasformazioni monopolistiche
e oligopolistiche, e la politica dellinterdetto. La canapa,
base per tessuti di straordinaria resistenza e qualità, era
il nemico principale del rayon e del nylon, dalla Du Pont inventati,
sperimentati, prodotti e lanciati sul mercato. Lalleanza con
i politici trovò pretesto nelluso di marijuana, sino
allora tollerato, per bloccare tutta lindustria della canapa.
In Canapa Cannabis Marijuana si parla di botanica,
di economia e di conflitti, di storia sociale, di medicina, di chimica,
di tecnologia, ma anche di media, perché sul suo derivato,
oggi ingiustamente il più noto, la marijuana, si sono prodotti
migliaia di articoli, di trasmissioni radiofoniche e televisive, libri
di fiction e non-fiction, canzoni, film. Tutto questo viene ampiamente
trattato dagli Autori in oltre duecento pagine di facile lettura.
Jack Herer, da ventanni leader incontestato del movimento di
depenalizzazione della cannabis negli Stati Uniti dAmerica,
è presidente dellhemp (Hemp End Marijuana Prohibition).
Mathias Bröckers, giornalista e scrittore, ha curato ledizione
tedesca del libro di Herer, integrandola con alcuni capitoli sulla
realtà del suo Paese. Nel 1993 ha fondato Hanf Haus,
un product service per tutti gli interessati allargomento.
Indirizzo Internet: www.hanfhaus.de
Franjo
Grotenhermen Renate Huppertz, La canapa come medicina,
Leoncavallo Libri, 1999
La
prima testimonianza della cannabis come medicinale è un erbario
pubblicato durante il regno dellimperatore Chen Nung, cinquemila
anni fa. Le «droghe» così come le medicine, hanno
in comune il meccanismo farmacologico, la capacità, cioè,
di influire mediante unazione biochimica sullorganismo.
Hanno avuto e hanno una funzione terapeutica, non solo per gli effetti
psicoattivi, ma altresì per le possibilità di intervenire
sulle condizioni organiche dellessere umano.
Negli Stati Uniti dAmerica, il delta 9 tetraidrocannabinolo,
il principio attivo della cannabis utilizzato per contrastare gli
effetti non desiderati della chemioterapia, è in uso fin dal
1985. Anche nel Vecchio continente (Germania e Svizzera principalmente)
sono in corso da anni importanti ricerche e studi clinici.
«La pianta della canapa sta vivendo da alcuni anni una sensazionale
riscoperta. Non centrano solo le sue qualità come pianta
fornitrice di prodotti tessili e di semi per una alimentazione sana.»
Anche le sue proprietà mediche sono al centro dellinteresse,
essendosi capito che i prodotti della cannabis sono in grado di ampliare
il repertorio delle possibilità di cura. «Dal punto di
vista medico possono essere utilizzati tanto lolio ricavato
dai semi della pianta della canapa quanto i cannabinoidi che sono
anche responsabili del cosiddetto effetto ebbrezza.»
Questo libro rende dunque conto della ricerca scientifica nordeuropea
degli ultimi anni, documentata da due importanti collaboratori del
Nova-Institut di Colonia.
Franjio Grotenhermen è ricercatore in oncologia e immunologia
nel Mobit Hospital di Berlino, dove sta conducendo ricerche cliniche
in medicina complementare a partire dal 1994. Uno studio clinico sta
attualmente studiando lefficacia del Cannador, un estratto di
thc sintetizzato per essere somministrato oralmente nel trattamento
di pazienti sieropositivi e ammalati di cancro.
Renate Huppertz, ingegnere agrario, collabora al Nova-Institut.
Michka,
Canapa: la rinascita della cannabis, Libro del Leoncavallo,
1998
«Canapa,
cannabis, marijuana, questi nomi dalla connotazione così diversa,
fanno riferimento alla stessa pianta, Cannabis Sativa. Per millenni
ha accompagnato il genere umano, ne ha prodotto il vestiario, le corde,
le vele, ne ha costruito le case, fornito sostanze cosmetiche, prodotti
alimentari e medicinali, ne ha onorato i riti religiosi o semplicemente
resa più gradevole la vita quotidiana. [É] Le future generazioni
guarderanno ai 50 anni appena trascorsi, al proibizionismo, in modo
non dissimile a quello con cui noi, oggi, guardiamo alla caccia alle
streghe nei secoli passati. Questo libro è un lungo e articolato
viaggio alla riscoperta della cannabis, [É] un viaggio lungo la follia
del proibizionismo ma anche dentro la sua intima lucidità,
il meccanismo delle sue recenti origini. Certamente i nostri figli
torneranno a considerare la canapa così come hanno fatto i
loro antenati, ma tocca a noi chiudere questa frattura artificiale,
e mettere fine a questo meccanismo dagli enormi costi economico-sociali.»
Michka, scrittrice e giornalista, esperta di alimentazione, agricoltura
biologica, piante psicotrope, viene considerata uno dei massimi esperti
sulla cannabis. Questo è il suo terzo libro.
Lester
Grinspoon James B. Bakalar, Marijuana, la medicina proibita,
Franco Muzzio Editore, 1995
«Per
secoli pazienti e medici hanno trovato nella marijuana una medicina
di grande efficacia. Dichiarata illegale negli Stati Uniti più
di cinquanta anni fa, attenua i sintomi di alcune malattie come il
glaucoma, la sclerosi multipla, laids, lemicrania e offre
sollievo da nausea, dolore e spasmi muscolari. Tuttavia il governo
degli Stati Uniti riconosce solo a dodici pazienti in tutta la nazione
il diritto di usare la marijuana a scopo medico».
In questo libro gli Autori, dopo ventanni di ricerche, narrano
la lunga storia delluso medico di questa «droga»,
riportando testimonianze di pazienti che descrivono non solo i benefici
arrecati dalla marijuana ma anche le difficoltà ingiustificate
dovute al regime proibizionista. Al termine delle loro dettagliate
analisi, i due Autori sostengono che una legalizzazione per soli scopi
medici non potrebbe funzionare e che si deve quindi riconoscere alla
marijuana la stessa posizione giuridica dellalcol. Lester Grinspoon
è dottore in Medicina e professore associato in Psichiatria
alla Harvard Medical School. James B. Bakalar è direttore associato
della rivista «Harvard Mental Health Letter» nonché
docente universitario in Legge presso il Dipartimento di Psichiatria
della Harvard Medical School.
Il
canapaio, tecniche agronomiche,
Cox 18 Edizioni, 1996
Questo
libro riprende il titolo di un testo, scritto molto probabilmente
su carta di canapa, pubblicato in Italia nel 1741. Illustra la tecnica
di coltivazione della canapa, il ciclo di vita e gli usi possibili.
«Le informazioni a uso agricolturale contenute in questo manuale,
sono destinate esclusivamente allOlanda e alle poche zone del
mondo dove la coltivazione della canapa è permessa. Ciò
nonostante è diritto di tutti accedere alla conoscenza di tecniche
agricolturali, che possono essere applicate alla crescita intensiva
dei vegetali.»