«Stupefacente!»
è una pubblicazione nuova, e veramente indispensabile. Nel
panorama editoriale stupefacente non esiste infatti alcuna rivista
che renda conto della complessità di questo tema, affrontandone
tutti gli aspetti, e che sappia unire il meglio del magazine dinformazione
e del libro di inchiesta, della fanzine militante, del giornale per
consumatori, della rivista specialistica e della letteratura geopolitica.
- Una rivista «socialmente
utile» per leggere, capire, prender parte a un discorso sensato
sulle «droghe», per «federare» e connettere il
libero pensiero critico, per dimostrare che lunica scelta possibile
in materia di sostanze stupefacenti è una politica che garantisca
le libertà e il benessere degli individui, una politica di
riduzione dei danni sociali ed economici che a queste sostanze si
accompagnano, che sottragga al narcotraffico e alla marginalità,
spesso criminale, i consumatori, che ribadisca la discrezionalità
nella scelta della cura, comè nel caso delluso
medico.
- Come? Cominciando
dallItalia, dallattualità delle campagne sulla
sicurezza in cui droghe e migranti diventano periodicamente oggetto
di emergenze massmediatiche per affermare le politiche della militarizzazione
e del controllo, delle restrizioni e della carcerizzazione di interi
settori sociali (La sicurezza è antiproibizionista).
- Non mancano, nel nostro
caso, proposte di modelli alternativi da affermare attraverso una
vasta opera di disobbedienza civile per imporre possibilità
diverse di governo dei territori, per individuare nuovi paradigmi
culturali e condizioni materiali per una società più
accogliente, che sappia tenere in sé le categorie deboli, come
i «drogati» e i migranti, maggiormente esposte alla tenaglia
del narcotraffico e della «clandestinità».
- Semina 2000: 8-9 aprile,
giornata nazionale della semina della canapa a segnare la diffusione
di una serie di iniziative politiche e culturali che ormai da qualche
anno in tuttItalia accompagnano il ciclo vegetativo della pianta.
A Milano, Imperia, Genova, Padova, Roma, Torino... una ragnatela sempre
più estesa di luoghi che alla rivendicazione degli usi ludici
e del diritto alla libertà di scelta da parte dellindividuo
di comportamenti che non producono danni a sé o agli altri,
hanno affiancato il recupero degli usi industriali della canapa e
la sperimentazione del suo uso terapeutico (Giornata
nazionale della semina: una civile disobbedienza)
- E non manca neppure
una riflessione sullallarmismo sociale che ha pervaso questultimo
anno a partire dalle morti per ecstasy in discoteca, con un contributo
alla verità e alla conoscenza sullo stato delle ricerche sulla
neurotossicità della sostanza (Ecstasy:
neurotossicità non è intossicazione; Nuove
droghe e vecchie bugie).
- Diversi articoli e
interviste sincaricano di strappare i veli ai grossi traffici
degli Stati, spiegano le modifiche del narcotraffico in rapporto al
quadro geopolitico e a partire dagli accadimenti internazionali e
dalle guerre, denunciano il ruolo di importanti agenzie di Stato come
la cia e la dea, testimoniano delle vittime della Guerra alla Droga
segnalate dallassociazione californiana Human Rights and Drug
War (Balcani: il fuoco e la polvere; CIA:
la madrina della cocaina e delleroina;Prigionieri
di guerra).
- Soprattutto, si espongono
senza indugio i misfatti prodotti dal sistema proibizionista fondato
su una classificazione razzista delle droghe, quelle del Sud che vengono
sistematicamente rifiutate a profitto di quelle, sovente più
tossiche, del Nord. Si smaschera questa costruzione ideologica viziosa
che ha favorito il predominio delle grandi industrie chimiche a svantaggio
del piccolo produttore naturale. Si denuncia questo sistema che ha
ingaggiato cartelli e mafie, alimentato le narcodittature (dalla Birmania,
allAfghanistan) e instaurato una corruzione generale nella maggior
parte delle democrazie. Si agisce contro i metodi repressivi che laccompagnano
e che attentano in maniera insopportabile alla libertà individuale
e alla qualità della vita di ognuno.
- Un esempio, per tutti,
della sottocultura che domina in materia di droghe è la totale
assenza dellinformazione sui risultati della sperimentazione
delluso medico della canapa nella cura di gravi e piuttosto
diffuse malattie.
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- Vogliamo ripeterlo
anche su queste pagine: lo statuto legale di una droga non riflette
la sua pericolosità, e neppure il suo livello di integrazione
nella società. A fronte dellinnocuità dimostrata
dalla cannabis, le decine di milioni di consumatori che vengono considerati
alla stregua di criminali dalle legislazioni di tutto il mondo subiscono,
forse più che tutti gli altri «drogati» questa aberrazione
dogmatica.
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- Per noi non sono le
droghe ad ammazzare ma la mancanza di informazione onesta e la disinformazione
colossale che la sostituisce. Allora, ce nè abbastanza
di queste menzogne e caricature, dei non detti e delle ipocrisie,
delle paure ingiustificate e dei fantasmi agitati per decenni. È
tempo di affermare il diritto alla verità. Stabilirla, ecco
già un primo obiettivo, un bellobiettivo. Stupefacente!
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