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Incontro europeo dei migranti, sans-papiers e rifugiati
7 novembre 2002 Firenze
Parlare dell'Europa di Schengen è quanto mai attuale in una fase in cui le politiche degli stati dell'Unione Europea stanno allineandosi su basi sempre più xenofobe e razziste modificando le leggi nazionali e improntandole alla lotta contro l'immigrazione, fornendo, al tempo stesso, tutti gli strumenti utili per un più agile sfruttamento della manodopera migrante.
Il nesso migranti-lavoro è presente ormai in tutti i paesi europei anche se in forme diversificate con il minimo comune denominatore del vincolo per la loro presenza nei nostri paesi dell'utilità per le nostre economie; vengono introdotte misure sempre più restrittive per gli ingressi regolari o le regolarizzazioni, unitamente ad un più ferreo controllo delle frontiere (basti pensare che la prima Polizia Europea sarà proprio quella di confine), il che aumenterà di fatto la presenza di "clandestini" e l'impossibilità di regolarizzarsi in modo permanente. Aumentano i controlli e la militarizzazione delle coste, dei mari e delle frontiere; questo sistema sta già producendo centinaia di morti e migliaia di nuovi schiavi, in Italia come nel resto d'Europa.
Crediamo che non basti più opporsi soltanto ai peggioramenti delle leggi nazionali in materia di immigrazione senza avere una visione chiara di come i singoli stati rispondono a questo fenomeno e soprattutto senza elaborare una critica complessiva su cosa vuol dire essere migranti nella Fortezza Europa. Di fronte a simili negazioni dei diritti, simili pratiche di segregazione e detenzione, simili forme di sfruttamento, abbiamo la necessità di organizzare un livello di opposizione e di lotta che sia internazionale e che sappia raccogliere le tante realtà dell'antirazzismo e dell'auto-organizzazione che in Europa esistono e che si sono espresse nei propri territori.
Riteniamo fondamentale in queste battaglie il protagonismo dei e delle migranti e di quei movimenti che ne condividono le rivendicazioni unendo nella pratica quotidiana le battaglie per i bisogni e per i diritti, sia degli autoctoni che dei migranti.
E' necessario un confronto per far emergere la realtà della reclusione nei centri di detenzione in Italia come in Inghilterra, cosa significa "l'obbligo di residenza" in Germania o la "doppia pena" in Francia, per unire le vertenze per il diritto al soggiorno a quelle per il lavoro; per misurare la praticabilità anche in Italia di campagne internazionali come quella contro la IOM (Organizzazione Internazionale sull'Immigrazione) o contro le compagnie aeree che eseguono espulsioni. Partendo dalle esperienze di ciascuno e dall'incontro dei migranti sans papiers a Strasburgo, intendiamo continuare questo percorso con tutte le realtà di migranti auto-organizzate italiane ed internazionali convocando un tavolo di confronto e dibattito che possa portare all'assemblea europea sull'immigrazione del FSE dell'8 novembre un contributi e proposte. Riteniamo che oggi sia necessario promuovere una mobilitazione generale a livello europeo che sappia far emergere con forza le istanze dei e delle migranti e che possa sfociare nella prima manifestazione europea sull'immigrazione direttamente alla sede del Parlamento della UE a
Bruxelles.
L'incontro si terrà il 7 novembre 2002 alle ore 14.00 in P.za SS Annunziata a Firenze
Movimento Antagonista Toscano, Confederazione Cobas
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