LIBERARE IL TEMPO
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Un programma minimo, in cui riconoscersi e da cui partire per far valere le diversità. Tre istanze ampiamente utilizzate nel novecento e che la radicalità della crisi sociale di fine secolo chiama a cooperare. Uno strumento formidabile in primo luogo per i soggetti autorganizzati della società, che tentano di sottrarsi all’alternativa Stato/Mercato, e che nelle pratiche sperimentano, pur con fatica, l’intreccio tra le soggettività del lavoro dipendente e quelle dei nuovi lavori autonomi, sorti nei campi della comunicazione, dell’informazione, dei servizi alla persona e per l’ambiente.
Un programma che può entrare a far parte di un progetto di trasformazione radicale all’altezza dei tempi, nel quale la richiesta di redistribuzione delle risorse trovi forme complesse in cui far vivere l’autogoverno, l’autonomia della società, l’esperienza del potere costituente.
Degli obiettivi che non potranno venire "concessi", ma proprio per la loro natura di premesse d’autonomia essi dovranno costituirsi "costituendosi", attraverso la forza di chi ne saprà cogliere la ricchezza. Così, la riduzione d’orario diviene un freno all’esclusione sociale, il reddito di cittadinanza una garanzia di una vita libera ed attiva, l’economia associativa porta la "decisione comune" all’interno del mercato e, dopo le mutue, la fabbrica, i "consigli", può ricostruire uno di quegli spazi indispensabili in Società, uno spazio posto tra produzione e socialità, in cui si coltiva l’immaginazione, la creatività e il protagonismo democratico.
Dove portare queste istanze? Ovunque. In ogni luogo si discuta delle fratture sociali contemporanee occultandone i responsabili, ovunque cresca il disorientamento degli esclusi in lotta tra loro, ma anche laddove vi è la facoltà di compiere scelte politiche ed economiche. Un programma che andrà fatto proprio dalle esperienze associative e cooperative, dai centri sociali e dall’area dell’autorganizzazione e che spaccherà inevitabilmente i fronti politici e sindacali, per il bene comune.
 

LAVORARE MENO
Una riduzione generalizzata ed immediata dell’orario di lavoro, a parità di salario, ed una redistribuzione del lavoro che c’è.

LAVORARE, LIBERARE
Un reddito minimo di Cittadinanza, generalizzato, incondizionato e cumulabile con altri redditi.

LAVORARE UTILE
Un’economia plurale ed associativa, per un no-profit agente di partecipazione e sviluppo.

 

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