... il lavoro svolto ...
ottobre
Giorno 7. USA e Gran Bretagna attaccano l'Afghanistan. Guerra totale al terrorismo, si dice, e... intanto si parla di costruzione di oleodotti in Afghanistan, di instaurare un governo amico per le nostre imprese petrolifere ecc... Tutti i leader occidentali e arabi amici vanno da Bush che "tarda" a ricevere Berlusconi proprio per le imbarazzanti dichiarazioni sulla superiorità occidentale.
La maggioranza del parlamento italiano vota a favore dell'intervento armato della NATO in Afghanistan (anche con l'appoggio di parte del centro sinistra). In virtù dell'art. 5 del Patto Atlantico ogni stato dell'alleanza che subisce un atto di guerra (come è stato considerato l'attentato alle Torri Gemelle) può richiedere l'aiuto degli altri partners. Berlusconi, sempre più "cagnolino da salotto" di Bush, si prostra all'amico americano offrendo la massima collaborazione e truppe.
Giulietto Chiesa, noto giornalista de "La Stampa" (sottolineiamo "La Stampa", non de "Il Manifesto", "Liberazione" o altri giornali "comunisti sovversivi) dichiara che "non si può sostenere una guerra al terrorismo alleandosi con chi il terrorismo lo finanzia" (vedi il generale Musharaf, dittatore del Pakistan, ideatore e sostenitore del regime dei Talebani in Afghanistan)
Il governo decide di eliminare molte delle scorte a magistrati in prima linea nella lotta alla mafia, costringendo così alcuni ad abbandonare l'incarico. Viene tagliata anche la scorta al noto prete antimafia Don Turturro il quale si dichiara sdegnato e preoccupato. Alcuni sindacati di polizia dichiarano che bisogna eliminare molte scorte "status symbol" per concentrare gli uomini nella lotta alla criminalità... capite?! lotta alla criminalità, non alla mafia che probabilmente, per questa gente, non è crimine ma solo un effetto collaterale con il quale bisogna convivere (Lunardi, settembre 2001). Non vi è dubbio che tutto viene fatto nell'interesse del paese, ovviamente...
Il governo decide di sostituire Tano Grasso, commissario di governo contro il racket e l'usura in prima linea nella lotta antimafia.
Dopo vari provvedimenti
presi, Don Ciotti accusa il governo Berlusconi: "Contro terrorismo e
violenza non ci deve essere nessuno sconto, ma non bisogna che esso divenga il
tappeto sotto cui nascondere omissioni, colpe e coperture di illegalità".
Così don Luigi Ciotti (presidente dell'associazione antimafia
"Libera"), che ha poi attaccato il governo italiano: "Lo diceva
già Giovanni Falcone nel 1983 che è difficile andare a scovare dove finisce il
denaro nero della criminalità e del terrorismo. Contro tutto questo occorre la
trasparenza del sistema finanziario a livello internazionale. E inquieta che
l'Italia abbia preso provvedimenti in una direzione contraria, come quelli sulle
rogatorie e sul falso in bilancio".
Nonostante tutto ciò, il
"capo" dell'opposizione, Francesco Rutelli, in questo periodo pensa
alle riforme istituzionali e dichiara di volerle fare insieme a questa
maggioranza. Ma bene! Invece di mobilitare il paese, andiamo a braccetto con
questa gente!
La vedova di Libero Grasso (l'imprenditore palermitano ucciso dalla mafia perché rifiutava di pagare il pizzo), sgomenta per i provvedimenti presi, si schiera contro il governo dichiarando che tali decisioni potrebbero (potrebbero... perché noi le prove non le abbiamo... ma se le avessimo cambierebbe qualcosa?!) essere un "pagamento elettorale" alla mafia. Non dimentichiamo che in Sicilia in tutti i collegi sono stati eletti uomini del Cavaliere...
Il governo, sotto
pressione, ritira il provvedimento sulla rimozione di Tano Grasso e il Ministro
dell'Interno Scajola dichiara che è stato fatto un brutto pasticcio. Si
riferiva alla rimozione o al fatto che ha dovuto fare un passo indietro?!
Tano Grasso viene comunque affiancato da un commissario straordinario (un
controllore). Così, indignato, Tano Grasso si dimette (era
quello che volevano) dichiarando che
il suo impegno antiusura non era mai stato oggetto di critiche da parte di
alcuno schieramento politico; il suo ufficio è stato preso ad esempio dalla
Comunità Europea e i suoi risultati sono stati tangibili e sotto gli occhi di
tutti. Basti pensare che sotto la sua dirigenza, le denunce sono aumentate del
20%.
A difesa di tutti i
programmi sulla "giustizia" presi dal governo Berlusconi dichiara che
in Italia troppe persone vengono condannate senza prove.
Il Cavaliere sa anche che in
Italia "alcune" persone non vengono condannate pur avendo le prove...
Alla vigilia di un viaggio a Norimberga di Berlusconi (poi cancellato), il giornale tedesco "Nuernberg Nachrichten" pubblica un appello, firmato da un centinaio di intellettuali e professionisti in cui la visita del premier italiano era definita "un'offesa alla città della pace e dei diritti umani". Berlusconi vi era descritto come "antidemocratico", corresponsabile dei "brutali comportamenti" polizieschi di Genova, autore di leggi che lo proteggono dalle azioni giudiziarie promosse contro la sua persona.
L'ambasciatore Sergio Romano (uomo non certo di estrema sinistra), sul "Corriere della Sera" (noto quotidiano che non sembra essere proprio un giornale comunista), lamenta che Berlusconi sia ormai additato a livello europeo come un dittatorello. Dice Romano: "Spiace constatarlo, ma si direbbe che Berlusconi stia diventando, per una parte dell'opinione pubblica europea, un piccolo Milosevic contro cui esercitare una continua vigilanza democratica". Grazie! Siamo contenti di essere italiani!
Varato il disegno di legge Bossi-Fini
sull'immigrazione. Annullata ogni libertà di movimento, aumentano le pene
per chi rientra in Italia dopo essere stato espulso e viene introdotta la
carcerazione automatica al secondo rientro illegale.
In un recente convegno a Venezia, il capogruppo della Lega Nord in regione
dichiara che gli extracomunitari sono più portati a delinquere rispetto agli
italiani. Ciò alla luce dei seguenti dati: il 30% della popolazione carceraria
è costituito da stranieri a fronte di solo il 2,5% di popolazione straniera
libera rispetto a quella italiana. Intelligentissima
deduzione! Al signor capogruppo non è neanche sfiorata l'idea che gli alti
numeri si spieghino per la differente azione della giustizia italiana che, per
definizione lenta ed inefficiente, diviene stranamente rapida e inesorabile per
gli extracomunitari?! 58 mila detenuti in totale nelle carceri italiane (record
del dopoguerra) con un impressionante numero di suicidi e di morti proprio nelle
ultime settimane debitamente taciuti da governo e mass-media che, non essendo
"eccellenti", non necessitano di nobili mobilitazioni quali accuse di
complotto alla magistratura, manette troppo facili, carcere preventivo troppo
lungo e quant'altro già sentito all'epoca di Mani Pulite per qualcun altro...
qualcuno si ricorda?!
Inoltre sono state ristrette le norme di
ricongiungimento familiare con gli stranieri che già vivono nel nostro paese
chiudendo le frontiere ai parenti di secondo e terzo grado.
La famiglia da aiutare - secondo la coppia Fini/Bossi - deve essere solo ed
esclusivamente quella fondata sul matrimonio e di rigorosa origine comunitaria.
novembre
Il vice presidente del
consiglio Gianfranco Fini va in visita alla comunità di San Patrignano e
annuncia: la riduzione del danno è finita. Nonostante nel corso degli
ultimi anni, con leggi meno restrittive e la distribuzione di metadone ai
tossicodipendenti, il numero di morti per eroina fosse diminuito, il nostro
governo vuole reprimere chi fa uso di sostanze stupefacenti senza pensare ad una
seria riduzione del danno. Fini non fa nessuna distinzione tra droghe leggere e
pesanti ma tutto sarà sempre più illegale e clandestino.
Potremmo, magari, chiedere a
Fini di rendere illegale, oltre alle coltivazioni di marijuna, anche i vigneti.
Ogni anno 30000 persone muoiono per malattie causate dall'abuso di alcol, senza
contare gli innumerevoli incidenti stradali per stato di ebbrezza e i casi di
violenza tra le mura domestiche dovuti all'alcolismo. Ricordiamo inoltre all'on.
Fini che con la legge attuale (riduzione del danno), il numero di decessi in
Italia per overdose è calato da 1566 del 1996 a 1012 nel 2000; si dovrebbe
continuare a migliorare in questa direzione, non invertire la tendenza!
L'Italia a favore della
guerra. Il giorno 7, la stragrande maggioranza della Camera dei Deputati, tutto
il centro destra ovviamente, e gran parte del centro sinistra, con 513 sì, vota
a favore della partecipazione della guerra in Afghanistan. Berlusconi entusiasta
riesce così a ottenere la "prova di devozione all'interesse
nazionale". Tutto ciò
andando contro i principi di un pezzo di carta con 139 articoli che, per i tanti
smemorati, ricordiamo si tratta della nostra Costituzione, secondo la quale non
vi è alcun motivo per entrare in guerra, salvo che il paese sia attaccato;
infatti all'art. 11 afferma: "L'Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con
gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni; promuove e favorisce le
organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo". Belle parole,
vero?! Peccato che ormai governo e gran parte dell'opposizione le abbiamo
completamente dimenticate...
Gino Strada, il medico fondatore di
Emergency che cura le vittime di guerra in Afghanistan, si rivolge ai nostri
onorevoli dicendo: "Quello che state scegliendo non è una semplice
esportazione di mezzi militari navali e terrestri, ma l'importazione della
guerra in casa nostra"